lunedì 31 dicembre 2007

Buon anno!


Ci sono nuvole, nebbia, a tratti il sole; non è freddo, alle ore quindici, sette gradi, incredibile per una città polare come la mia, ma il gelo arriverà con il buio, ne sono certa.Cena tranquilla a casa : io e il Bepi, la carabiniera in gonnella, l'amata sorella ed una splendida nipotina di quattordici anni. Un solo uomo fra quattro donne : il Bepi gongola, ed anche noi; lo coccoleremo e saremo coccolate. Fra poco inizierò a praparare la cena, non un cenone, ma cose buone : una bella selezione di formaggi, da accompagnare con mostarde e miele, la zuppa di lenticchie, come da tradizione, il famoso roast beef, mio piatto forte, con patate e verdure. Poi i dolci delle feste, fra cui spiccherà il panettone irrorato dal mio altrettanto famoso "squaglio" di cioccolato. Roba da cardiopalma, ma chi se ne importa, dal sette dieta ferrea. A mezzanotte ci saranno i fuochi, i nostri. Un marito napoletano non può esimersi ed esimerci dai botti, ma non quelli pericolosi, solo le luminarie : un fuoco d'artificio in piena regola, dove il regista è lui e noi gli spettatori entusiasti. Torniamo tutti bambini, sul terrazzo, infagottati in piumini, sciarpe, guanti e cappelli, a guardare il cielo illuminato dai nostri colori. Battiamo le mani e gridiamo "ohhhhhhhhhh", ridendo alle nostre luci.
Buon anno cari amici, tanta felicità. Vi sento un po' miei.
La vostra.
Anna

venerdì 28 dicembre 2007

Anno nuovo


Buoni proponimenti per l'anno nuovo che arriva (già so che saranno tutti disattesi) :
1. Iniziare una dieta ferrea a partire dal giorno 7 gennaio p.v.
2.Iniziare una frenetica attività fisica che prevede corsa, palestra,piscina e chi più ne ha, più ne metta.
3.Fumare meno con metodo a scalare.
4.Dedicare più tempo alla carabiniera in gonnella (leggasi mamma ottantasettenne)
5.Non arrabbiarmi più per gli eventi sui quali non posso intervenire personalmente per modificarne il corso.
6.Trovare il tempo e la voglia per dedicarmi alla lettura di almeno un libro al mese (ne ho tantissimi, comprati e mai letti)
7.Organizzare il mio lavoro con metodo e seguire alla lettera il programma attentamente studiato senza ridurmi sempre all'ultimo momento, disperata e affranta con l'unico desiderio di sbattere la testa contro il muro.
8.Portare pazienza con i miei clienti senza introiettare i loro problemi
9. Smetterla di pensare che, sul lavoro, devo sempre essere super efficiente e deus ex machina della situazione: anche io sono un essere umano e posso avere le mie defaillances.
10. Fare un check up completo.
11.Acquistare quello splendido piumino rosso fuoco che ho puntato in vetrina e che conto di portarmi a casa a prezzo di saldo.


domenica 23 dicembre 2007

Gli auguri servono sempre, anche se è Natale.

Auguri a tutti voi, di serenità e di voglia di sperare, sempre.
Con tutto il mio affetto.
Anna

venerdì 21 dicembre 2007

Peace and love


Stamattina ho iniziato la giornata ridendo, e questo non è poco, visto il periodo natalizio e le varie ambascie. Scopro su internet, e mi rincresce vivamente di comunicarvelo solo all'ultimo momento, che per domani è stato indetto il Global Orgasm Day. Trattasi di una giornata mondiale volta ad auspicare la pace nel mondo. Le intenzioni sono senza dubbio ottime, ma il modo di manifestarle quantomeno inusuale. Orbene, domattina, 22 dicembre, alle ore 06.08 tutta la popolazione mondiale è invitata ad avere un orgasmo sincronizzato per donare pace e serenità all'umanità ed energia positiva alla terra. E' importantissimo, però, per la riuscita dell'evento, concentrarsi intensamente e pensare alla pace proprio nel momento culmine della nostra performance.
Pare che l'orgasm day sia alla sua seconda edizione e che quella dello scorso anno abbia avuto un enorme successo.
Come giustamente mi facevano notare, è già tanto difficile sincronizzare un orgasmo all'interno di una coppia : 'sta cosa mondiale, proprio tutti insieme, mi sembra un'impresa teutonica.
Per tacer del fatto di dover raggiungere l'acme del piacere pensando a Madre Teresa, Ghandi, la Benny XVI e così discorrendo o ai raid aerei degli amici Americani.
La vedo dura: in genere la mattina mi sveglio molto presto, domani guarderò mio marito e decideremo il da farsi, ma sono sicura che opteremo per il "mega colazione day", di quelli con cornetti, torte, spremute di arance e altre meraviglie. Anche quello è un orgasmo, ci sincronizzeremo sulla brioche!

giovedì 20 dicembre 2007

La mia città


Mi è giunto l'invito a parlare della Fontana della Rivera, monumento simbolo e vanto della mia città, L'Aquila.

Si tratta indubbiamente di un'opera originalissima ed unica nel suo genere. La sua costruzione è databile al 1272, come ci informa una lapide di chiara fattura trecentesca inserita nella parte centrale, ad opera dell'architetto aquilano Tancredi da Pentima su commissione del governatore regio. Per noi aquilani sono Le 99 cannelle, luogo magico. Diagonalmente, incassata nella terra, coronata da alberi e vigneti, si dischiude verso l'infinito nel suo spazio introverso. Immaginate un grande sito cinto da mura perimetrali, erette nel XV secolo, nei colori bianco e rosa della pietra che si sposano con l'azzurro terso del nostro cielo. Una scalinata di ciottoli vi conduce nel piazzale ai bordi del quale sorgono i vasconi in pietra sormontati da 99 mascheroni in pietra anch'essi, tutti diversi tra loro, che rappresentano uomini, donne, satiri, guerrieri ed animali che si alternano alle tipiche formelle abruzzesi scolpite in rosoni circolari a quattro foglie o a girello. Quei volti sono ora seri, ora beffardi, ora grotteschi, ora ironici : una realtà nella quale perdere la propria immaginazione.
L'originalissima forma trapezioidale ne esalta la particolarità : fu costruita per essere un lavatoio e tale rimase fino agli inizi dello scorso secolo. L'acqua, sempre gelida, anche in piena estate, fuoriesce dai mascheroni per confluire nei vasconi sottostanti in un perenne festoso gorgoglio. Circoscritti in questo luogo, comprendiamo che abbiamo varcato la soglia di un sito che è un territorio artistico, mistico e atemporale dove l'acqua coniuga ed armonizza sapientemente le volumetrie.


Con le sue 99 Cannelle essa richiamerebbe il numero dei castelli del contado che contribuirono alla fondazione della città e che edificarono ciascuno una piazza con una chiesa e una fontana. I volti sarebbero quelli dei Signori chiamati a raccolta da Federico II di Svevia. Il monumento, quindi, assurge a simbolo dello sforzo comune dei fondatori e del loro sodalizio


La misticità dell'opera, nella città dei Cistercensi, grandi conoscitori dei segreti della scienza, dell'astronomia, dell'ingegneria e dell'architettura e del loro braccio armato, i Templari, è accresciuta dal fatto che nessuno, ancora oggi, conosce la sorgente principale che alimenta la fontana. La leggenda continua narrando dell'uccisione e successiva sepoltura al centro del pavimento della fontana del Maestro Tancredi da Pentima, monaco cistercense e grande architetto,il quale fu così punito quando affermò, una volta conclusa l’opera, di poterne riprodurre delle altre.

La fontana si presta alla visione da due punti di vista differenti e meravigliosamente dissociati: il primo è quello unitario , di tipo aereo, a volo di uccello, tanto che é proprio dal di fuori della sua struttura che se ne conosce la visione compatta, il secondo è quello interno dove si entra in contatto con un centro fissato dentro lo spazio che ci permette di ruotare di 360° all'interno dell'opera. Questa possibilità di osservazione ,che mette in relazione la terra e l'aria attraverso un rimando di punti, ne definisce, come per magia ,il volume: una forma totalmente e volutamente aprospettica.












lunedì 17 dicembre 2007

Qualcuno era comunista

http://www.youtube.com/watch?v=emoFu3iejiQ

Come non amare Gaber! Se avete dieci minuti, cliccate sul link ed ascoltatelo : lì ci sono io, ci siamo noi e le nostre illusioni e disillusioni. Noi, gabbiani ipotetici. Questo è senso di appartenenza.

Buon inizio settimana a tutti, suvvia... il Natale passa presto.

venerdì 14 dicembre 2007

Quando Babbo Natale non c'era


Va bene, mi faccio male? Parlo del Natale? Ma sì, affondiamo il dito nella piaga. Detesto il Natale, credo che lo abbiate capito: mi intristisce in maniera spropositata, potrei conoscere anche i motivi di tanta avversione, anzi, li so, ma non è di questi che voglio parlare. Parlerò invece di Babbo Natale, questo sconosciuto. Sicuramente i miei lettori più giovani scorgono in lui una figura familiare: il caro vecchio pancione che porta i regali ai bimbi buoni. Ma, ai miei tempi, quando io ero bambina, del succitato vecchietto qui in Italia, per lo meno in quella del sud, non se ne ravvedevano tracce. Il Natale arrivava senza regali per i bimbi, nessun brav'uomo scendeva dal camino con una pesante gerla ricca di doni. Il Natale era la festa della famiglia : ci si riuniva, si mangiavano cose buone che normalmente non si trovavano sul desco quiotidiano, si giocava a tombola, segnando i numeri sulle cartelle di cartone con le bucce dei mandarini, frutto natalizio per eccellenza, e si vincevano caramelle e torroni. Poi a mezzanotte si andava a messa e si cantava. Di regali neanche l'ombra. Noi bambini scrivevamo una lettera ai genitori , vergandola su bellissime "letterine" (così si chiamavano, nulla a che vedere con le odierne veline ed affini) ricoperte di fantastici brillantini che facevano tanto festa. Si compravano in cartoleria con i soldini messi da parte durante tutto l'anno. Facevamo grandi promesse su queste missive: riconoscevamo i nostri errori e promettevamo di essere più buoni, senza aspettarci nulla in cambio. Il Babbo Natale inaugurò, più tardi, l'era del consumismo, quella dei regali inutili diventati, anno dopo anno, pesante incombenza alla quale difficilissimo sottrarsi. I regali per noi bambini arrivavano il giorno dell' Epifania, ma questa è un'altra storia, della quale parlerò il 6 gennaio, forse.

lunedì 10 dicembre 2007

Non toccate gli intoccabili


Ah, ecco, ora ho capito. Mi sembrava strano che il programma di Daniele Luttazzi fosse stato sospeso perchè citava un Giuliano Ferrara dentro una vasca, coperto di escrementi. Ferrara forse è intoccabile, ma c'è un altro vero intoccabile. Nulla di nuovo sotto questo cielo : la santa Benny XVI si agita fra i suoi ermellini e lo Stato italiano si genuflette, come sempre.

domenica 9 dicembre 2007

L'araba fenice

Ricordate Marianne Faithfull? La bellissima sacerdotessa del rock eccessivo nella Londra degli anni '60? La compagna di fumo, droghe e sbronze di Mick Jagger? Quella di "Sister Morphine", scritta insieme con Jagger e Keith Richards ? Da allora Marianne è morta e risuscitata molte volte: amante di questa o quella rock star, drogata, redenta, poi di nuovo drogata,poi redenta di nuovo, comunque e sempre maledetta.. Una donna coraggiosa, in sfida perenne con la vita, un oracolo della controcultura di sempre.
Ultimamente ne avevo perso le tracce, fin quando ieri me la sono ritrovata così,inaspettatamente, al cinema, protagonista del film IRINA PALM, del quale nulla avevo letto, diretto da Sam Garbarski, regista a me sconosconosciuto fino ad ieri.Irina Palm è uno di quei film che, quando esco dalla sala cinematogratica, mi fanno affermare che non ho sprecato il mio tempo,che sono stata bene: un film che mi ha lasciato qualcosa. Non è certo un capolavoro, ma è da vedere. Eccola Marianne, fuori da quella vita maledetta, donna sessantenne, donna vera, ma ancora e sempre diversa. La pellicola fonde mirabilmente la tragedia alla commedia, si ride, si piange, si riflette. Il personaggio è affascinante, tutto affidato ai primi piani, più che alle parole: donna semplice, rassegnata e scontata, che, per esigenze contingenti e tragiche, entra in un locale di Soho , il "Sexy World" e si avvicina, con stupore inizialmente rassegnato, poi con pervicacia ed, infine, con amore ad un mondo lontanissimo da lei.Se potete, gustatevi questa Maggie, insospettabile Irina, in una stanzetta nuda : un buco in una parete, una luce da accendere per dare un segnale di disponibilità, del denaro che scende come in un juke box di altri tempi, un flacone di gel, dei fazzolettini di carta e le sue mani calde e morbide come il velluto che iniziano le danze, regalando piacere a uomini sconosciuti. Un film delicato e dolcissimo, nonostante il tema scabroso, che ci regala sorrisi e lacrime con una lievità impareggiabile. Maggie troverà , alla fine, se stessa, dando un calcio all'ipocrisia ed alle convenzioni.
Brava Marianne Faithfull, mi piaci perchè sei un'Araba Fenice ed in questo mi sento vicina a te.


http://www.youtube.com/watch?v=qVd75mpTTk8

venerdì 7 dicembre 2007

Non dimentichiamo!

Makwan Mouloodzadeh, venti anni, gay, è stato ucciso, in Iran , la mattina dello scorso 5 dicembre. Non più di dieci giorni prima le autorità gli avevano concesso la sospensione della sentenza, ma è stato ugualmente giustiziato senza che la famiglia, nè gli avvocati difensori fossero avvertiti. Il ragazzo aveva commesso "lavat" (sodomia) con un coetaneo all'età di tredici anni. Il suo non è che l'ultimo anello di una lunga catena di morte : dal 1979 ad oggi in Iran sono stati giustiziati 10.000 omosessuali.
Questo è un vergognoso oltraggio che fa scempio dei diritti umani, la comunità internazionale non può e non deve restare indifferente, unendosi all'assordante silenzio della Chiesa e delle istituzioni.
Non arrendiamoci, non dimentichiamo! Deve sollevarsi una ferma protesta a livello internazionale che imputi ad Amadinejad e al suo Governo una condanna per crimini contro l’umanità.





mercoledì 5 dicembre 2007

E il cielo è sempre più blu

Vi voglio mostrare alcune immagini della mia città, L'Aquila.


La Basilica di Santa Maria di Collemaggio: splendido esempio di medioevo abruzzese con uno dei rosoni fioriti più belli d'Italia







Il Forte Spagnolo: mirabile architettura militare del XVI secolo. Per noi aquilani "Il Castello"











Porta Bazzano: uno dei varchi di accesso alla città fortificata.





Io abito sull'erta gradinata........




La Basilica di San Bernardino: chiesa rinascimentale del 1520-1540















La Fontana Luminosa, esempio di architettura fascista. Sullo sfondo i nostri monti innevati.
La città è davvero bella e questi non sono che piccoli esempi degli splendidi monumenti che racchiude, ma ciò che vorrei invitarvi a guardare è il cielo.
Quello è il nostro cielo, quello è il cielo che vedo oggi, il mio cielo : l'essenza del blu.
Come non essere felici?

lunedì 3 dicembre 2007

Eccomi qui, Artemisia!

La cara Artemisia http://artemisia-blog.blogspot.com/ (ho un'invidia pazzesca per tutti voi che fate quella cosa miracolosa :nome del blogger, clicchi su e si apre il suo spazio. Bah, ci ho provato, non ci sono riuscita, me ne sono fatta una ragione) la cara Artemisia, dicevo, mi ha invitato a rispondere ad alcune domande che fanno parte di quelle "interviste itineranti", come le chiama lei, catene insomma. Inutile dire che le catene non fanno per me, spirito libero per definizione ed autocompiacimento, ma risponderò ugualmente perchè credo che possa essere interessante sapere il perchè dell'esistenza di un blog. Nessuno è invitato a raccogliere l'iniziativa, se volete farlo sarà solo per vostro piacimento, come enuncia anche la succitata carissima Artemisia nel suo post.
Allora, si inizia.

Chi o cosa ti ha spinto a creare un blog?
Confesso che fino allo scorso marzo frequentavo pochissimo il mondo dei blog, li trovavo poco interessanti. Mio cugino Lello, che vive a Londra, ne aveva uno, visitavo il suo per sentirlo più vicino. Attraverso quello conobbi Rita, prima virtualmente, poi di persona. Il nostro incontrarci su internet era occasione di rilassamento, scambio di battute,puro divertimento insomma. Rita mi invitava spesso ad aprire uno spazio mio ed io, puntualmente, rispondevo : "bella, non so farlo, non saprei da dove iniziare, non ho tempo". Una notte,era marzo appunto, io e lei su Messenger a ridere e scherzare, piano piano, con una pazienza infinita, l'impareggiabile amica mi aiutò, guidandomi come una bambina, a dare vita al mio blog. Ecco, Rita mi ha messo in mano questo strumento. Ora,ironia della sorte, sia lei che Lello hanno abbandonato i loro blog e partecipano nulla o quasi al mio. Avrà un senso tutto questo? (Rita, grrrrrrrr.....rispondi!)

Il tuo primo post?
Un vero disastro,non riuscivo ad entrare su blogspot, non sapevo cosa scrivere, mostravo solo l'entusiasmo notturno di possedere un blog.(http://miskappa.blogspot.com/2007/03/miss-kappa.html)

Il post di cui ti vergogni di più?
Per natura non sono portata a vergognarmi. Diciamo che non amo i post dai quali traspare la malinconia che a volte mi assale. Mi piace essere allegra e non coinvolgere le persone nei miei stati d'animo negativi.

Il post di cui sei più fiero?
Oddio, fiera mi sembra una parola grossa. Mi piacciono i miei post sull'arte, è un argomento che mi rilassa molto e che affronto sempre con gioia.

Per quanto pensi che continuerai a scrivere sul tuo blog?
Fin quando mi andrà, fin quando mi divertirò, fin quando avrò qualcosa da dire. Senza affanni. Ma poi che domanda? Non so cosa sarà di me domani, figuriamoci se posso rispondere su dopodomani.

P.S. Dopo aver risposto, mi sembra che 'ste domande non siano granché, ma ormai l'ho fatto. Pubblico all'istante, senza pensarci più di tanto.