
Ci sono nuvole, nebbia, a tratti il sole; non è freddo, alle ore quindici, sette gradi, incredibile per una città polare come la mia, ma il gelo arriverà con il buio, ne sono certa.Cena tranquilla a casa : io e il Bepi, la carabiniera in gonnella, l'amata sorella ed una splendida nipotina di quattordici anni. Un solo uomo fra quattro donne : il Bepi gongola, ed anche noi; lo coccoleremo e saremo coccolate. Fra poco inizierò a praparare la cena, non un cenone, ma cose buone : una bella selezione di formaggi, da accompagnare con mostarde e miele, la zuppa di lenticchie, come da tradizione, il famoso roast beef, mio piatto forte, con patate e verdure. Poi i dolci delle feste, fra cui spiccherà il panettone irrorato dal mio altrettanto famoso "squaglio" di cioccolato. Roba da cardiopalma, ma chi se ne importa, dal sette dieta ferrea. A mezzanotte ci saranno i fuochi, i nostri. Un marito napoletano non può esimersi ed esimerci dai botti, ma non quelli pericolosi, solo le luminarie : un fuoco d'artificio in piena regola, dove il regista è lui e noi gli spettatori entusiasti. Torniamo tutti bambini, sul terrazzo, infagottati in piumini, sciarpe, guanti e cappelli, a guardare il cielo illuminato dai nostri colori. Battiamo le mani e gridiamo "ohhhhhhhhhh", ridendo alle nostre luci.
Buon anno cari amici, tanta felicità. Vi sento un po' miei.
La vostra.
Anna





L'originalissima forma trapezioidale ne esalta la particolarità : fu costruita per essere un lavatoio e tale rimase fino agli inizi dello scorso secolo. L'acqua, sempre gelida, anche in piena estate, fuoriesce dai mascheroni per confluire nei vasconi sottostanti in un perenne festoso gorgoglio. Circoscritti in questo luogo, comprendiamo che abbiamo varcato la soglia di un sito che è un territorio artistico, mistico e atemporale dove l'acqua coniuga ed armonizza sapientemente le volumetrie.

La leggenda continua narrando dell'uccisione e successiva sepoltura al centro del pavimento della fontana del Maestro Tancredi da Pentima, monaco cistercense e grande architetto,il quale fu così punito quando affermò, una volta conclusa l’opera, di poterne riprodurre delle altre.
La fontana si presta alla visione da due punti di vista differenti e meravigliosamente dissociati: il primo è quello unitario , di tipo aereo, a volo di uccello, tanto che é proprio dal di fuori della sua struttura che se ne conosce la visione compatta, il secondo è quello interno dove si entra in contatto con un centro fissato dentro lo spazio che ci permette di ruotare di 360° all'interno dell'opera. Questa possibilità di osservazione ,che mette in relazione la terra e l'aria attraverso un rimando di punti, ne definisce, come per magia ,il volume: una forma totalmente e volutamente aprospettica.

Ricordate Marianne Faithfull? La bellissima sacerdotessa del rock eccessivo nella Londra degli anni '60? La compagna di fumo, droghe e sbronze di Mick Jagger? Quella di "Sister Morphine", scritta insieme con Jagger e Keith Richards ? Da allora Marianne è morta e risuscitata molte volte: amante di questa o quella rock star, drogata, redenta, poi di nuovo drogata,poi redenta di nuovo, comunque e sempre maledetta.. Una donna coraggiosa, in sfida perenne con la vita, un oracolo della controcultura di sempre.
Irina Palm è uno di quei film che, quando esco dalla sala cinematogratica, mi fanno affermare che non ho sprecato il mio tempo,che sono stata bene: un film che mi ha lasciato qualcosa. Non è certo un capolavoro, ma è da vedere. Eccola Marianne, fuori da quella vita maledetta, donna sessantenne, donna vera, ma ancora e sempre diversa. La pellicola fonde mirabilmente la tragedia alla commedia, si ride, si piange, si riflette. Il personaggio è affascinante, tutto affidato ai primi piani, più che alle parole: donna semplice, rassegnata e scontata, che, per esigenze contingenti e tragiche, entra in un locale di Soho , il "Sexy World" e si avvicina, con stupore inizialmente rassegnato, poi con pervicacia ed, infine, con amore ad un mondo lontanissimo da lei.
Se potete, gustatevi questa Maggie, insospettabile Irina, in una stanzetta nuda : un buco in una parete, una luce da accendere per dare un segnale di disponibilità, del denaro che scende come in un juke box di altri tempi, un flacone di gel, dei fazzolettini di carta e le sue mani calde e morbide come il velluto che iniziano le danze, regalando piacere a uomini sconosciuti. Un film delicato e dolcissimo, nonostante il tema scabroso, che ci regala sorrisi e lacrime con una lievità impareggiabile. Maggie troverà , alla fine, se stessa, dando un calcio all'ipocrisia ed alle convenzioni.









