Un'altra domenica. L'ottava. Tutto fermo, immobile. E la pioggia. Torrenziale. Non siamo riusciti a trovare la forza di muoverci neanche stavolta. Siamo coscienti che tutto ciò è sintomo di una patologia che , se persiste, diventerà preoccupante. Continuo a pensare che, appena avremo un qualcosa da lasciare qui, anche solo la bozza tangibile di un progetto, riusciremo ad allontanarci. Per ora non ce la facciamo ad usarci la violenza, un'altra, di costringerci a fare quello che non vogliamo.Allora vi parlerò d'altro. Lasciamo stare il terremoto, allontaniamolo per un istante.
Da bambina fui allevata da mia nonna. Mia madre, con tre figli, dei quali io la minore, ed il suo lavoro di professoressa che la portava, lontana da L'Aquila, nei paesini del circondario, non ce la faceva a stare dietro anche a me. Mia nonna, dunque, era una pia donna. Mi allevò secondo i suoi principi che erano quelli di una bigotta osservanza della dottrina cattolica. Mi instillò prepotentemente il senso del peccato e della colpa. Me li porto ancora dietro e dentro. Mia madre, quando fui più grandicella, contribuì a rafforzarli. Mio padre era illuminato, ma cattolico osservante anche lui. Una cosa che era assolutamente intollerabile in casa, molto più della bestemmia, era l'atto del giurare. Mi fu insegnato che si poteva e doveva giurare solo davanti alla legge ed alle istituzioni. Davanti agli uomini mai. Davanti a Dio non occorreva, lui sapeva. Insomma, non potevo dire "le caramelle non le ho prese io, lo giuro". Era peccato. E gravissimo. Son quindi cresciuta e diventata adulta senza mai proferire quel verbo. Da adolescente andai con la famiglia in gita a Napoli . Ricordo una signora che uscì da un basso dei vicoli spagnoli e, rivolgendosi alla vicina del piano superiore, disse " Ieri sera non l'ho visto a Totore, te lo giuro sopra alla testa dei miei figli". Fui inorridita. E mio padre, lapidario, mi disse: "una delle cose peggiori che un essere umano può fare è quella di giurare, il vero o il falso che sia, sulla testa dei propri figli".
































