Ieri pomeriggio ho giocato a tombola. A dire il vero, la tombola l'ho organizzata io, per un gruppo di nuovi amici appena conosciuti. Ne abbiam fatte due, di tombolate, e ce n'è voluto di tempo. Quasi sette ore. Ho trascorso una serata bellissima. Donare il sorriso a qualcuno, per me, è l'esperienza più esaltante che si possa vivere. E mi fa star bene. Non è stato facile: le case famiglia che ho visto ieri sono strutture che accolgono uomini e donne con disagi mentali gravi e abbandonati dalle famiglie di provenienza. La mia è stata un'iniziativa personale. Non mi piacciono le associazioni,le congreghe, la caritas.Sono andata lì ad affrire me stessa, per come sono. Non è facile dare affetto a chi non ne ha mai avuto. Le donne son state più restie, dure a volte. Gli uomini sono più dolci, più malleabili. Con tutti loro, tranne uno, son riuscita ad entrare in sintonia. Tra le donne solo una mi ha baciata e si è fatta baciare . Nelle altre sentivo diffidenza, ma conto di poterla superare. Quando sono andata via alcuni piangevano, altri erano dispiaciuti, ma non volevano farlo vedere. Ho promesso molto a tutti, spero di riuscire a mantenere l'impegno. Vi voglio porgere i miei auguri per il nuovo anno con le foto dei loro sorrisi. Per me sono balsamo che addolcisce l'anima.
mercoledì 31 dicembre 2008
sabato 27 dicembre 2008
La santa messa
La prima ondata festiva è archiviata. Ora godrò di qualche giorno di tregua, sino al 31. E saranno anche giorni di semi inattività lavorativa. Insomma, oggi inizia la mia festa vera. Mi crogiolerò in casa, uscirò anche un po', ma poco poco, ché fa un freddo polare. Neve tanta, in montagna, ma qui in città nulla, per fortuna. La neve, ça va sans dire, non mi piace. A meno che non mi trovi in mezzo ad un bosco, con le ciospe ai piedi, ma non più di una volta all'anno. La casa deborda di avanzi dei vari pranzi e cene. Tutti buonissimi, devo dire. Ne godrò ampiamente. Dolci a gogò, ma a quelli so resistere. Non penso alla bilancia in questi giorni, non posso avvilirmi anche per quella. Nel pomeriggio dovrò uscire e dirigermi in chiesa. Sì, proprio lì, in chiesa. E dovrò anche partecipare alla messa. Sì, proprio alla santa messa. Sì, proprio io. La carabiniera in gonnella non ammette rifiuti: "è così e basta, e zitta". Si tratta di quelle messe che i cattolici osservanti fanno celebrare per i defunti, nel caso particolare per mio padre, ché son sicuri che affrancheranno gli estinti da anni di purgatorio. Papà mancò il giorno di natale, ed ogni anno, il 26 di dicembre, mamma fa dire una messa solenne, per ricordarlo e per ricordare a dominiddio che noi siamo buoni, e preghiamo per il caro che non c'è più. Partecipano in tanti, si prega, e si canta anche. Quest'anno il parroco era oberato da prenotazioni, per cui la celebrazione è slittata al 27. Che volete, è un busyness anche quello: per le messe si paga. Da parte mia, papà lo ricordo e lo vivo ogni giorno. In ogni mio gesto è con me, ed i suoi insegnamenti sono stati la base della mia vita di oggi. Eviterei, però, alla grande la partecipazione alla messa, ma non posso, anche se tutti sanno che sono una miscredente. Potrei mai far arrabbiare la mamy proprio a natale? No, ed allora mi immolo sull'altare dell'ipocrisia. Al ritorno, è tradizione venire tutti a casa mia. Tradizione instaurata da me, per collocare degnamente i dolci succitati. Un bel té ristoratore e torroni, panettoni, e delizie varie. Sono una brava figliola, a volte. Ora Silvano potrà ben dire che sono una cattocomunista, facendomi arrabbiare,come sempre. Ed Enzo Rasi, quel malandrino che si camuffava da Anonimo, potrà dire che, finalmente, mi sono ammorbidita. Io potrò dire: è fatta pure questa.
martedì 23 dicembre 2008
Ma sì.....
E' arrivato, si tratta di poche ore. Cosa fare in questi casi? Un'atea che detesta il natale non dovrebbe fare auguri. Vero? Però poi mi dico: perchè perdere l'occasione di farne? Quelli vanno sempre bene. E allora eccoli, amici miei. Vi auguro quello che desiderate, il meglio di quello che desiderate. Lo so che la maggior parte di voi è visionaria folle come me. Va bene, allora sognamo alla grande, cosa ci costa? Speriamo in un mondo migliore, per tutti, amici e non amici.
Speriamo di poter tornare a credere negli altri, e che gli altri credano in noi. E speriamo in tutte quelle piccole cose che vorremmo, e che ci farebbero stare più sereni. Un abbraccio a tutti voi, ed un sorriso. Meno male che ci siete.....
lunedì 22 dicembre 2008
Priorità vaticane
venerdì 19 dicembre 2008
Integralismo
Impegno preso, del Presidente del Consiglio non posso parlare ché mi è indifferente. Del PD neanche, ché sarebbe come infierire su un malato grave. Della Sinistra non si hanno tracce, tutto tace, non saprei cosa dire. L'onda studentesca sembra chetata, staranno allestendo l'albero e scartando i torroni. Di cosa parlo? Per fortuna resta sempre qualcuno con cui prendermela. Ringraziatelo, vi ha salvato da un post culinario sulla cena che preparerò la sera di natale: il Vaticano. Monsignor Angelo Amato , converrete con me che il nome è già un bel programma, emerito prefetto della congregazione per le cause dei santi, già segretario della dottrina della fede,nonché amico personale di Ratzinger, è insorto contro il Governo spagnolo reo di instaurare un regime di statolatria, che non è una parolaccia, ma un'accusa ben precisa. Cosa ha fatto questo benedetto governo di sì grave? Udite udite : ha preteso di inserire nelle scuole l'Educazione alla Cittadinanza. Eh no, tuona il monsignore alato,l'intrusione statale sul tema dell'educazione dei propri giovani è assolutamente illegittima; come può pretendere uno stato di commettere ingerenza nella vita personale dei cittadini? Ebbene reverendo, o come caspita si chiama uno come lei, la accuso pubblicamente, lei e tutto il vaticano, di "chiesolatria" : avete monopolizzato la nostra infanzia e gioventù, da generazioni e generazioni, a vostro esclusivo interesse e vantaggio. Iniziate a romperci gli zebedei appena nasciamo con quella storia del peccato originale che ci volete far credere noi innocenti portiamo sulle spalle senza colpa alcuna, continuate con l'indottrinamento ad oltranza nelle parrocchie e nelle scuole. Ficcate il nasaccio con ingerenze vergognose nella nostra vita, non ci lasciate in pace neanche in punto di morte, e neanche dopo morti. Pretendete di decidere chi, come e quando dobbiamo amare , e non ci lasciate neanche il diritto di morire come più ci piace. Monsignore, le rode che in Spagna il governo non sia prono come i nostri di sempre? E che ci vuole fare? Gli Spagnoli hanno scelto Zapatero, non il pastore tedesco. Torni alle cause dei suoi santi e non pretenda di avere il monopolio dell'indottrinamento universale, quale unico detentore della verità. Il suo è integralismo allo stato puro.
mercoledì 17 dicembre 2008
E' natale, sono buona
Lo so, ci ho messo tanto, troppo,ma ora basta: smetto di odiarlo. Mi applicherò,ci riuscirò. Ci sto già riuscendo,pian pianino. Oh, mi farà bene alla salute, il mio fegato se ne gioverà ampiamente. Vuoi mettere che passa lì, in televisione, magari con quelle magliette nere che stanno tanto bene addosso a Giorgio Armani, ma che di lui fanno un coatto agé, in piedi sul predellino dell'auto, o su una scaletta da imbianchino, ed io impassibile, imperturbabile. Apro il giornale, vedo il suo faccione, leggo l'ennesima boutade, e niente. Zero. Indifferente. Ammettiamolo: è una bella conquista. Forse un punto dal quale ripartire. Signori miei, il Cavaliere(notate il maiuscolo) è simbolo della nostra Italia e di moltissimi connazionali che in lui si identificano, che vorebbero essere come lui, che lo amano,invidiano, osannano. Il poverino sostiene di aver riportato addirittura leggere contusioni e tumefazioni per poter contenere l'affetto dei suoi fans che bramano di abbracciarlo. E' più amato di una rock star. Ce ne vogliamo dolere in eterno? No, io mi tiro fuori. Perchè non è giusto concentrare tutta su di lui l'acrimonia che nutro verso una classe dirigente e politica che mi dà la nausea almeno quanto lui. Non mi fraintendete, voglio continuare ad arrabbiarmi, ché arrabbiarsi contro quelle che riteniamo essere ingiustizie, e cattiverie, e viltà, ed opportunismi fa solo bene. Ma il mio bersaglio non sarà più lui. E' quello che è, lo sappiamo, lo abbiamo individuato da tempo, non ci ha rimbambiti, non ci è riuscito. Con noi no. Con altri sì,molti. Rappresenta quello che ho sempre aborrito nella mia vita? Anche molti altri lo rappresentano. E non posso perdere tempo ad odiarli tutti. Cavaliere,benvenuto nel club di coloro che mi sono indifferenti, quelli che mi avrebbero dovuto rappresentare sono peggio di lei, e inconcludenti. Mi dedico ad altro.
lunedì 15 dicembre 2008
Come una pietra
In Abruzzo l'astensionismo è stato pesante: il 50,8% di votanti, contro il 68% delle ultime elezioni. Secondo le proiezioni vince la destra con il candidato Chiodi al 48,75% . Costantini, del centro sinistra, è al 42%. Non riesco ad essere neanche dispiaciuta. Una pietra è più morbida di me. Granito nella mia anima. Sono entrata nel seggio deserto alle ore 14, ho messo la mia croce su Rifondazione, senza nessuna preferenza. Voto veloce, neanche sofferto, come una funzione corporale da dover assolvere per necessità. Passeranno questi giorni, passerà questa pioggia,passerà questo sconforto. Voglio ricominciare a sperare.
domenica 14 dicembre 2008
L'albero di natale
Oggi voglio condivivere con con voi gli accadimenti della mia mattinata.Mio marito ed io ci siamo alzati di buon'ora ed abbiamo allestito l'albero di natale. Lo facciamo perché, fra i due, solo uno lo ama. E non sono io. E poi per la mia mamma. Si sa che i vecchi diventano un po' bambini. E lei sarà la bambina del nostro natale. Bambina carabiniera. Sempre!
Anna: l'albero di natale rispecchia lo stato d'animo. Quest'anno lo voglio austero.Scarno direi. Glaciale. Quasi triste.
Giuseppe: piantala!
A: sei felice?
G: sempre!
A: anche di andare a votare?
G: piantala!
A: io non ci andrei, a votare
G: bisogna votare, non dire sciocchezze, la mia coscienza lo esige e deve esigerlo anche la tua
A:quando vuoi andare?
G:non appena mi passerà questo senso di vomito.
A:allora non sei felice?
G:amore mio, ti voglio bene (per i napoletani, ti voglio bene, detto in determinate circostanze e con un certo tono di voce, significa: piantala, non andare oltre, non indagare)
A: stai mettendo male le lucine, stanno tutte da un solo lato dell'albero
G:me ne voglio andare
A:dove?
G:lontano da qui, fanculo tutto
A:via da me?
G:uè, si' pazz, con te, ovvio
A:intanto andiamo a votare
G:subito?
A:ci togliamo il dente ed il dolore si cheterà
G:è una violenza, un'enorme violenza, dover apporre, oggi come oggi, una croce su qualcuno e qualcosa, per gente come noi. Ci stanno violentando, ci stiamo violentando. Sono martellate sui coglioni, amore mio
A:dai tesoro, non dirmi che ora devo essere io a tirare su te. Tu sei la spalla forte, tu sei quello sempre sicuro, l'impavido,l'ottimista
G:vero, sono io. Ma tu stai diventando quasi saggia, non mi piaci più se fai così. Tu devi essere la folle di sempre
A:tesoro, il valium mi rallenta,ma lo sai che a natale, solo a natale, mi serve prenderlo
G:meglio rallentarsi con una canna
G:meglio rallentarsi con una canna
A:come puntale cosa mettiamo? Che ne dici dell'uva?
G:vada per l'uva. Niente rosso su quest'albero?
A:no, niente rosso: solo cristallo e uva violacea
G: e ja, un poco di rosso. E' natale, siamo comunisti
A:i comunisti non esisitono più.
G:e vabbè, siamo di sinistra.
A:di quale sinistra?
G:quella delle idee
A:le idee di chi?
G:le nostre: idee ed azioni individuali
A:nel senso che ce le teniamo come copertina di linus? Siamo di sinistra e stiamo buoni buoni senza far nulla? Accettando tutto?
G:quei tempi in cui si faceva altro son passati, e comunque non sarebbero più per noi. Oggi potremmo essere solo buoni maestri. O cattivi, secondo i punti di vista.
A:noi, ai tempi, abbiamo avuto cattivi maestri con buone idee. E poi ci usarono...
G:la palla con la neve dove la mettiamo?
A:non la mettere, odio la neve. Odio il natale. Odio dover uscire per andare a votare.
G:la prima volta che votai mi tremavano le mani, ero emozionato, mi sentivo investito di una grande responsabilità.
A:oggi mi sento investita da un tir. Un tir in piena fronte.
G:andiamo a votare oggi pomeriggio, dai. Stappo una bottiglia di rosso dei colli aprutini, Iskra di Marina Cvetic, un grande vino. Ci facciamo qualcosa di buono da mangiare. Magari ci passa il mal di stomaco.
A: va bene. Potremmo mai fare la rivoluzione noi? Col Marina Cvetic e le fettuccine al tartufo dentro la pancia?
G: ci hanno fregati,ci siamo fatti fregare
A: amore, con la pancia piena non si rivoluziona niente. Dovremmo essere precari, o pensionati, o giovani senza futuro per ribellarci
G: i precari ed i pensionati votano Berlusconi, e anche molti giovani.Per assurdo la rivoluzione dovremmo farla noi, ma ripeto, a noi ce l'hanno messo in quel posto
A: ci siamo imborghesiti
G:tu borghese lo sei sempre stata, anche se facevi la rivoluzionaria.Io forse lo son diventato
A:vuoi litigare? Proprio oggi che è quasi natale?
G:no vita mia, con te non voglio litigare. Per natale me la fai l'insalata di rinforzo, vero?
A: certo che te la faccio.'St' albero non è malaccio. Metto su l'acqua per la pasta.....
giovedì 11 dicembre 2008
Sguardi
Nei giorni vicini al natale la città si riempie di poveri. Mendicanti. Li trovi ad ogni angolo: uomini, donne, giovani, anziani, giovanissimi. Non mi vergogno di dire che mi irritano. Come mai arrivano solo a natale? Dove sono il resto dell'anno? Vengono in trasferta? Molti sono giovanotti in perfetto stato fisico. E li vedi lì, inginocchiati, con una mano tesa e l'altra a stringere il solito cartello sgrammaticato nel quale pretendono di illustrare la loro penosa esistenza. Non caccio nulla per quelle vite, non riescono a muovermi a pietà. Altro discorso sono i bimbi : con loro non sono dura, anche se so che, dietro l'angolo c'è il grande che li sfrutta. Camminavo per strada immersa nei miei pensieri, mi domandavo se il mio cuore fosse troppo duro ed insensibile, quando, in lontananza, vedo una signora anziana che mi guarda. La osservo: sui settant'anni, cappotto marrone, antico, ma in ottimo stato, cappello di lana chiara, fatto a mano , in casa, lana di angora, bello. Un foulard al collo, di seta, di quelli di una volta, quelli che immagino profumati. Scarpe marroni, usurate, sformate, ma lucidate con cura. Una borsa di pelle, antica anch'essa, ha il manico logoro, ma lei lo nasconde con la mano inguantata. Il viso è bello, fiero: ha un velo di cipria e di rossetto. Appena un velo. Una signora distinta. Aquilana dall'accento, appena intuibile, che avverto nel suo saluto ad un passante.Ricambio il suo sguardo e noto in lei uno scoramento indicibile. Uno sguardo che è una sommessa richiesta di aiuto. Lei passa oltre. Vado oltre anch'io, poi mi fermo, la raggiungo e le dico "signora, mi dica". Mi fissa con atteggiamento interrogativo: "pensavo volesse dirmi qualcosa" aggiungo, e lei "no, no, nulla". E va via. Mi resta dentro, mi ha trafitta. Continuo la mia giornata fino ad orario di chiusura dei negozi. Esco e mi avvio verso casa. Passo davanti alla "Mensa di Celestino", la mensa per i poveri della città. C'è la fila fuori e c'è anche lei. La testa bassa, le braccia distese lungo il corpo, le mani incrociate a reggere la borsa, lo sguardo a terra. Ha una dignità che mi stordisce. E mi fa male. Vorrei parlarle, ma non ho il coraggio. Mi appoggio al muro di cinta del cortile della vecchia scuola elementare trasformata in mensa, mi accendo una sigaretta e la guardo. Le mando un segnale. Voglio sapere di lei. Lei mi nota, ma continua a guardare a terra. La fila si muove. Entra e scompare aldilà del portone. Tornerò lì , ogni giorno in cui potrò, ad ora di pranzo. Dovrà parlarmi, prima o poi.
lunedì 8 dicembre 2008
Io sono diversa
"E' innegabile che ci sia, e c'è assolutamente una questione morale all'interno del Pd". Queste parole in bocca al primo ministro risuonano sinistre e grottesche. Posto che è legittimo chiedersi con quale coraggio un pluri indagato, presidente di un partito pluri indagato e condannato in alcuni casi, il cui braccio destro è sotto processo per collusione mafiosa, abbia la tracotanza e l’impavidità di vomitare tale sentenza, è altrettanto lecito dedurre che tangentopoli non è mai finita. La sinistra avrebbero dovuto vuotare i suoi armadi dagli scheletri, in quel lontano 1992, invece di proteggere il compagno G e le cooperative rosse. Avrebbe dovuto far pulizia e dare un chiaro segnale di moralità. Questo non fu fatto ed ora raccogliamo i frutti di quel dissenato silenzio. Non si è voltata mai pagina ed oggi Bettino Craxi appare ai miei occhi l'unico capro espiatorio, seppur respondabile e reo, del malcostume ancora imperante. L'imperatore unico d'Italia ha fatto strada insieme con lui, instaurando un sistema di malaffare; gli altri, piccoli e grandi, ne hanno seguito la scia. Amici, non dobbiamo smettere di indignarci, non dobbiamo rifugiarci nella disillusione, nella rassegnazione che diventa, inevitabilmente, complicità. Non dobbiamo dire che rossi e neri uguali sono. Questo è quello che l'imbonitore di folle vuole portarci a credere. Dobbiamo continuare a sperare in un Paese migliore dove la legalità venga insegnata nelle scuole e all'interno delle famiglie. Dove si possa ancora sperare che la classe dirigente abbia a cuore il bene comune e l'interesse generale. Il cavaliere iniziò a distruggere l'Italia molto prima di scendere in campo per governarla. Iniziò con le sue televisioni private a fornire agli Italiani un falso modello da perseguire. La differenza fra destra e sinistra esiste fra gli elettori: perché noi ci indignamo, disquisiamo, accusiamo e togliamo il voto. Gli altri sono acritici verso il loro leader, e lo difendono a spada tratta anche di fronte alle peggiori nefandezze. Sperando, in tal modo, di difendere i loro stessi interessi. La differenza la facciamo noi persone comuni. Siamo una minoranza, ma una minoranza cospicua. E viva.
Politici di sinistra, cosa pensate di fare di noi?
venerdì 5 dicembre 2008
Cucù.....
Il tempo da dedicare al blog in questi giorni è davvero poco. Si corre, e non mi piace. Le luminarie natalizie hanno invaso le strade della città. Meditavo di andarle a rimuovere personalmente, magari mascherata da Pancho Villa, notte tempo,come atto rivoluzionario di rivendicazione per un natale austero. E che non ci rompano i maroni con queste boiate. Ma piove. Ho desistito. Tornerò presto a scrivere cose più concrete, prima che il cavaliere del cucù metta le sue luride mani anche su internet. La democrazia traballa fortemente. Teniamoci stretti.
Un bacio a tutti....
martedì 2 dicembre 2008
Conversazione notturna su msn
Pietro: Ciao Anna
Anna: Ciao Pietro
P. Come va?
A. Stanca, ma non ho sonno, come sempre. Tu che fai? Public relations?
P. No, salutavo una.
A. Saluta me
P. Lo sto facendo.
A. Stavo preparando un nuovo post . Sul vaticano, ma è troppo lungo, devo tagliarlo. Detesto i post troppo lunghi
P.Devi stare attenta a farlo bene, ne parlano in molti.
A. Ah sì? Non ho avuto il tempo di leggere nulla.
P. Pure io, guardo solo i titoli. Sono in una fase di stallo, demotivato.
A. Càpita, poi passa. Anche io ho poco tempo in questi giorni. E poche idee.
P. Mi è venuta in mente solo una vignetta sul ...... e su........
A. Ahahhahahahahahaha, grandiosa
P. Ti piace? Allora domani la pubblico.
A.Chi ha parlato del vaticano? Così do un'occhiata.
P.Guarda la mia blogroll.
A. Ma blogroll è femminile? Io uso il maschile.
P.Non so, forse, ma io vedo femmine dappertutto.
A. Aahahahahahah, e io maschi......
P. E' la vita!
A. Senti, vista la momentanea crisi di ispirazione di entrambi,e la sede virtuale nella quale ci troviamo, che ne dici se approfittassimo del luogo e faccessimo virtual sex da pubblicare sul mio blog: del vaticano parlo domani.
P. Az... Anna, ma tra noi c'è troppo cazzeggio, non verrebbe bene.
A. Allora non se ne fa nulla, anche perchè spero di non dovermi mai ridurre a tanto, o per lo meno non prima dei settant' anni
P.Ok, mo me lo segno.
A. Ahaahahahahahahahahha
P. Facciamo un blog porno, se troviamo le energie.
A. Ottima idea, io di fantasia ne ho da vendere.
P.Potremmo pubblicare sesso virtuale recitando come personaggi di Star Trek o Guerre Stellari.
A. Ahaahahahahh, Pietro, sto ridendo da sola come una scema.
P. Dici che ci prenderebbero per matti?
A. Matti lo siamo, ci prenderebbero per quello che siamo.
P. Vabbè, allora ci penseremo, per ora soprassediamo.
A. Notte Pietro, dormi bene. Un bacio.
P. Notte a te......
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