eccomi di ritorno da L'Aquila ed eccomi a scriverti per cercare di capire. Osservare ci è servito molto, ma alcune cose non ci risultano chiare, siamo degli osservatori ma non facciamo parte di quel tessuto e di quella terra.
SENSAZIONI
Camminare con la macchina fotografica al collo per questa terra mutilata è stato doloroso e spesso ho avuto la sensazione di essere invadente.
La gente, poca, non parla, il loro dolore è ancora troppo forte per poterne parlare.Le tende ci sono ancora ovunque, tendenzialmente nascoste ma ci sono, i paesi sono vuoti.C’è molta voglia di ricominciare (ristoranti aperti sotto i gazebo, attività aperti nei container, casette di legno che sbucano in ogni dove) ma quello che manca è il tessuto sociale, la comunità. I bambini sembrano essersi volatilizzati.
A Castelnuovo c’è questo centro civico donato da un comune vicino al nostro ma il centro civico senza persone è inutile e solo adesso stanno iniziando a spianare per posizionare le casette. Il centro civico serve se la gente ha un posto dove dormire, se la gente può incontrarsi e cercare di ricostruirsi una vita ma l’unica immagine che ho è quella di un ragazzino che gioca a pallone mentre stanno portando via il necessario. Ma qual è la meta?
L’Aquila è deserta, al di là della zona rossa solo qualche appartamento è abitato (e devo dire molto coraggiosamente dato che molti palazzi sono lesionati) ma è una città presidiata da Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Esercito. Il corso riaperto è una coltellata nella schiena, corso riaperto e tutte le vie chiuse, tutto zona rossa.
Abbiamo assistito ad una marcia ma tutto ci è parso molto finto, partecipazione bassa e le immancabili cineprese della RAI. Mi chiedo: l’ennesima farsa?
C.A.S.E.
Sono sicuramente invadenti anche se localizzate in periferia, non credo che siano una soluzione perché non ci sono per tutti e perché dopo l’emergenza cosa diventeranno? Credo che diventeranno delle case popolari, dei ghetti per chi vuole vivere di assistenzialismo e per gli immigrati.
Unico pensiero positivo sulle C.A.S.E. – almeno qualche cosa hanno fatto e questo lo dico perché i governi di sinistra sarebbero stati ancora a discutere su cosa fare e non avrebbero ancora fatto. Mr B è fattivo anche se per me è la peggior persona della terra, l’informazione purtroppo è nelle sue mani. (a questo proposito stamattina ho assistito al battibecco tra mio marito e mia suocera, lei si informa attraverso la televisione e ha una visione distorta. Purtroppo troppa gente si limita a guardare la televisione e non cerca di approfondire)
Mi ha stupito la quasi totale mancanza di protesta: qualche fotocopia attaccata per la città, qualche cartellone, qualche striscione a Tempera ma poco, veramente poco rispetto a quanto mi aspettavo. Questa quasi totale mancanza di protesta la leggo in questo senso: non c’è possibilità di organizzarsi perché la comunicazione tra le zone più disparate è difficoltosa. La gente semplice sembra rassegnata, ho parlato con due persone e sembrano rassegnate ad aspettare e a vedere cosa succederà (persone che ancora hanno una casa).
Mi aspettavo le gru, mi aspettavo che la gente avesse iniziato a mettere a posto quello che si poteva ma non c’è nulla: immagino che tutto questo sia dovuto al fatto che il governo non ha ancora definito i criteri per i rimborsi e gli aiuti, giusto?
Sono idee buttate di getto, voglio riordinarle e pubblicarle con qualche documentazione fotografica…
Spero che ti faccia piacere leggere questa mail e spero che mi risponderai.
Grazie.