Ieri pomeriggio ho giocato a tombola. A dire il vero, la tombola l'ho organizzata io, per un gruppo di nuovi amici appena conosciuti. Ne abbiam fatte due, di tombolate, e ce n'è voluto di tempo. Quasi sette ore. Ho trascorso una serata bellissima. Donare il sorriso a qualcuno, per me, è l'esperienza più esaltante che si possa vivere. E mi fa star bene. Non è stato facile: le case famiglia che ho visto ieri sono strutture che accolgono uomini e donne con disagi mentali gravi e abbandonati dalle famiglie di provenienza. La mia è stata un'iniziativa personale. Non mi piacciono le associazioni,le congreghe, la caritas.Sono andata lì ad affrire me stessa, per come sono. Non è facile dare affetto a chi non ne ha mai avuto. Le donne son state più restie, dure a volte. Gli uomini sono più dolci, più malleabili. Con tutti loro, tranne uno, son riuscita ad entrare in sintonia. Tra le donne solo una mi ha baciata e si è fatta baciare . Nelle altre sentivo diffidenza, ma conto di poterla superare. Quando sono andata via alcuni piangevano, altri erano dispiaciuti, ma non volevano farlo vedere. Ho promesso molto a tutti, spero di riuscire a mantenere l'impegno. Vi voglio porgere i miei auguri per il nuovo anno con le foto dei loro sorrisi. Per me sono balsamo che addolcisce l'anima.
mercoledì 31 dicembre 2008
sabato 27 dicembre 2008
La santa messa

martedì 23 dicembre 2008
Ma sì.....

Speriamo di poter tornare a credere negli altri, e che gli altri credano in noi. E speriamo in tutte quelle piccole cose che vorremmo, e che ci farebbero stare più sereni. Un abbraccio a tutti voi, ed un sorriso. Meno male che ci siete.....
lunedì 22 dicembre 2008
Priorità vaticane
venerdì 19 dicembre 2008
Integralismo


mercoledì 17 dicembre 2008
E' natale, sono buona

Lo so, ci ho messo tanto, troppo,ma ora basta: smetto di odiarlo. Mi applicherò,ci riuscirò. Ci sto già riuscendo,pian pianino. Oh, mi farà bene alla salute, il mio fegato se ne gioverà ampiamente. Vuoi mettere che passa lì, in televisione, magari con quelle magliette nere che stanno tanto bene addosso a Giorgio Armani, ma che di lui fanno un coatto agé, in piedi sul predellino dell'auto, o su una scaletta da imbianchino, ed io impassibile, imperturbabile. Apro il giornale, vedo il suo faccione, leggo l'ennesima boutade, e niente. Zero. Indifferente. Ammettiamolo: è una bella conquista. Forse un punto dal quale ripartire. Signori miei, il Cavaliere(notate il maiuscolo) è simbolo della nostra Italia e di moltissimi connazionali che in lui si identificano, che vorebbero essere come lui, che lo amano,invidiano, osannano. Il poverino sostiene di aver riportato addirittura leggere contusioni e tumefazioni per poter contenere l'affetto dei suoi fans che bramano di abbracciarlo. E' più amato di una rock star. Ce ne vogliamo dolere in eterno? No, io mi tiro fuori. Perchè non è giusto concentrare tutta su di lui l'acrimonia che nutro verso una classe dirigente e politica che mi dà la nausea almeno quanto lui. Non mi fraintendete, voglio continuare ad arrabbiarmi, ché arrabbiarsi contro quelle che riteniamo essere ingiustizie, e cattiverie, e viltà, ed opportunismi fa solo bene. Ma il mio bersaglio non sarà più lui. E' quello che è, lo sappiamo, lo abbiamo individuato da tempo, non ci ha rimbambiti, non ci è riuscito. Con noi no. Con altri sì,molti. Rappresenta quello che ho sempre aborrito nella mia vita? Anche molti altri lo rappresentano. E non posso perdere tempo ad odiarli tutti. Cavaliere,benvenuto nel club di coloro che mi sono indifferenti, quelli che mi avrebbero dovuto rappresentare sono peggio di lei, e inconcludenti. Mi dedico ad altro.
lunedì 15 dicembre 2008
Come una pietra

domenica 14 dicembre 2008
L'albero di natale

Oggi voglio condivivere con con voi gli accadimenti della mia mattinata.Mio marito ed io ci siamo alzati di buon'ora ed abbiamo allestito l'albero di natale. Lo facciamo perché, fra i due, solo uno lo ama. E non sono io. E poi per la mia mamma. Si sa che i vecchi diventano un po' bambini. E lei sarà la bambina del nostro natale. Bambina carabiniera. Sempre!
Anna: l'albero di natale rispecchia lo stato d'animo. Quest'anno lo voglio austero.Scarno direi. Glaciale. Quasi triste.
Giuseppe: piantala!
A: sei felice?
G: sempre!
A: anche di andare a votare?
G: piantala!
A: io non ci andrei, a votare
G: bisogna votare, non dire sciocchezze, la mia coscienza lo esige e deve esigerlo anche la tua
A:quando vuoi andare?
G:non appena mi passerà questo senso di vomito.
A:allora non sei felice?
G:amore mio, ti voglio bene (per i napoletani, ti voglio bene, detto in determinate circostanze e con un certo tono di voce, significa: piantala, non andare oltre, non indagare)
A: stai mettendo male le lucine, stanno tutte da un solo lato dell'albero
G:me ne voglio andare
A:dove?
G:lontano da qui, fanculo tutto
A:via da me?
G:uè, si' pazz, con te, ovvio
A:intanto andiamo a votare
G:subito?
A:ci togliamo il dente ed il dolore si cheterà
G:è una violenza, un'enorme violenza, dover apporre, oggi come oggi, una croce su qualcuno e qualcosa, per gente come noi. Ci stanno violentando, ci stiamo violentando. Sono martellate sui coglioni, amore mio
A:dai tesoro, non dirmi che ora devo essere io a tirare su te. Tu sei la spalla forte, tu sei quello sempre sicuro, l'impavido,l'ottimista
G:vero, sono io. Ma tu stai diventando quasi saggia, non mi piaci più se fai così. Tu devi essere la folle di sempre
A:tesoro, il valium mi rallenta,ma lo sai che a natale, solo a natale, mi serve prenderlo
G:meglio rallentarsi con una canna
G:meglio rallentarsi con una canna
A:come puntale cosa mettiamo? Che ne dici dell'uva?
G:vada per l'uva. Niente rosso su quest'albero?
A:no, niente rosso: solo cristallo e uva violacea
G: e ja, un poco di rosso. E' natale, siamo comunisti
A:i comunisti non esisitono più.
G:e vabbè, siamo di sinistra.
A:di quale sinistra?
G:quella delle idee
A:le idee di chi?
G:le nostre: idee ed azioni individuali
A:nel senso che ce le teniamo come copertina di linus? Siamo di sinistra e stiamo buoni buoni senza far nulla? Accettando tutto?
G:quei tempi in cui si faceva altro son passati, e comunque non sarebbero più per noi. Oggi potremmo essere solo buoni maestri. O cattivi, secondo i punti di vista.
A:noi, ai tempi, abbiamo avuto cattivi maestri con buone idee. E poi ci usarono...
G:la palla con la neve dove la mettiamo?
A:non la mettere, odio la neve. Odio il natale. Odio dover uscire per andare a votare.
G:la prima volta che votai mi tremavano le mani, ero emozionato, mi sentivo investito di una grande responsabilità.
A:oggi mi sento investita da un tir. Un tir in piena fronte.
G:andiamo a votare oggi pomeriggio, dai. Stappo una bottiglia di rosso dei colli aprutini, Iskra di Marina Cvetic, un grande vino. Ci facciamo qualcosa di buono da mangiare. Magari ci passa il mal di stomaco.
A: va bene. Potremmo mai fare la rivoluzione noi? Col Marina Cvetic e le fettuccine al tartufo dentro la pancia?
G: ci hanno fregati,ci siamo fatti fregare
A: amore, con la pancia piena non si rivoluziona niente. Dovremmo essere precari, o pensionati, o giovani senza futuro per ribellarci
G: i precari ed i pensionati votano Berlusconi, e anche molti giovani.Per assurdo la rivoluzione dovremmo farla noi, ma ripeto, a noi ce l'hanno messo in quel posto
A: ci siamo imborghesiti
G:tu borghese lo sei sempre stata, anche se facevi la rivoluzionaria.Io forse lo son diventato
A:vuoi litigare? Proprio oggi che è quasi natale?
G:no vita mia, con te non voglio litigare. Per natale me la fai l'insalata di rinforzo, vero?
A: certo che te la faccio.'St' albero non è malaccio. Metto su l'acqua per la pasta.....
giovedì 11 dicembre 2008
Sguardi

lunedì 8 dicembre 2008
Io sono diversa

Politici di sinistra, cosa pensate di fare di noi?
venerdì 5 dicembre 2008
Cucù.....

Il tempo da dedicare al blog in questi giorni è davvero poco. Si corre, e non mi piace. Le luminarie natalizie hanno invaso le strade della città. Meditavo di andarle a rimuovere personalmente, magari mascherata da Pancho Villa, notte tempo,come atto rivoluzionario di rivendicazione per un natale austero. E che non ci rompano i maroni con queste boiate. Ma piove. Ho desistito. Tornerò presto a scrivere cose più concrete, prima che il cavaliere del cucù metta le sue luride mani anche su internet. La democrazia traballa fortemente. Teniamoci stretti.
Un bacio a tutti....
martedì 2 dicembre 2008
Conversazione notturna su msn

Pietro: Ciao Anna
Anna: Ciao Pietro
P. Come va?
A. Stanca, ma non ho sonno, come sempre. Tu che fai? Public relations?
P. No, salutavo una.
A. Saluta me
P. Lo sto facendo.
A. Stavo preparando un nuovo post . Sul vaticano, ma è troppo lungo, devo tagliarlo. Detesto i post troppo lunghi
P.Devi stare attenta a farlo bene, ne parlano in molti.
A. Ah sì? Non ho avuto il tempo di leggere nulla.
P. Pure io, guardo solo i titoli. Sono in una fase di stallo, demotivato.
A. Càpita, poi passa. Anche io ho poco tempo in questi giorni. E poche idee.
P. Mi è venuta in mente solo una vignetta sul ...... e su........
A. Ahahhahahahahahaha, grandiosa
P. Ti piace? Allora domani la pubblico.
A.Chi ha parlato del vaticano? Così do un'occhiata.
P.Guarda la mia blogroll.
A. Ma blogroll è femminile? Io uso il maschile.
P.Non so, forse, ma io vedo femmine dappertutto.
A. Aahahahahahah, e io maschi......
P. E' la vita!
A. Senti, vista la momentanea crisi di ispirazione di entrambi,e la sede virtuale nella quale ci troviamo, che ne dici se approfittassimo del luogo e faccessimo virtual sex da pubblicare sul mio blog: del vaticano parlo domani.
P. Az... Anna, ma tra noi c'è troppo cazzeggio, non verrebbe bene.
A. Allora non se ne fa nulla, anche perchè spero di non dovermi mai ridurre a tanto, o per lo meno non prima dei settant' anni
P.Ok, mo me lo segno.
A. Ahaahahahahahahahahha
P. Facciamo un blog porno, se troviamo le energie.
A. Ottima idea, io di fantasia ne ho da vendere.
P.Potremmo pubblicare sesso virtuale recitando come personaggi di Star Trek o Guerre Stellari.
A. Ahaahahahahh, Pietro, sto ridendo da sola come una scema.
P. Dici che ci prenderebbero per matti?
A. Matti lo siamo, ci prenderebbero per quello che siamo.
P. Vabbè, allora ci penseremo, per ora soprassediamo.
A. Notte Pietro, dormi bene. Un bacio.
P. Notte a te......
venerdì 28 novembre 2008
mercoledì 26 novembre 2008
Falce e vangelo

domenica 23 novembre 2008
Tre

venerdì 21 novembre 2008
Sulla corda

Mi sento in bilico. Siamo in bilico. Che nessuno provi a soffiare, ché qui si casca tutti.
mercoledì 19 novembre 2008
Mani

martedì 18 novembre 2008
Mulino bianco

domenica 16 novembre 2008
Ora lo dico

venerdì 14 novembre 2008
La sentenza vergognosa

martedì 11 novembre 2008
Accade di notte

Oggi vi voglio parlare di un uomo e, badate bene, non è un tranello dei miei: alla fine non sarà un melograno, un acquazzone estivo,uno scaldasonno o un vestito, e neanche un cane. Questo è un uomo vero, in carne ed ossa. Ci siamo conosciuti lo scorso inverno, tramite amicizie comuni e, pian piano, abbiamo iniziato una frequentazione costante. Lui venne a bussare da me, una mattina. Lo accolsi, ché sono tendenzialmente aperta ai nuovi incontri. Ci siamo scambiati visite di cortesia, ascoltando la musica che lui sceglieva sapientemente ,ed abbiamo iniziato a conoscerci, pian pianino. Da un po’ di tempo, però, ci incontriamo di notte,tacitamente, senza impegno, visto che entrambi,durante il giorno, siamo presi dal lavoro e dalle incombenze familiari. Siamo due tiratardi e, alla notte, si parla, si ragiona, si diventa intimi. Si discute di amicizia: “credi nell’amicizia fra uomo e donna?” gli chiedo “mmmh, non so, forse” mi risponde . E’ un uomo che non lascia spazio a tenerezze, un po’ tenebroso, a volte brusco, schietto,di quelli che dicono “pane al pane, vino al vino”. Mi piacciono gli uomini così. E’ attratto dal mistero, mi dice. Io di misterioso ho ben poco, mi paleso subito per quella che sono. E’ attratto dalla timidezza, aggiunge, io sono l’antitesi della timidezza. Non lo attrarrò mai, mi dico. Posso stare tranquilla. Poi , una notte di qualche tempo fa, mentre ,entrando da me, dopo aver brevemente scampanellato, accendeva come al solito la lucina, io lo percepii diverso. Sentivo che voleva dirmi qualcosa. Paziente aspettavo. Forse ha un segreto, forse una rospo in gola, vuole confidarsi. Mi approntavo ad ascoltarlo, quando lui, diretto, mi dice : “vuoi vederlo?”. Non sono nata ieri, ma una cosa così non mi era mai capitata. Interdetta, velocemente ragiono fra me e me. Gli dico subito no, rischiando di perderlo? Gli dico che voglio pensarci? Accetto entusiasta? Decido, allora, per una domanda :" come mai proprio io? Come mai proprio qui, ora?” lui, imperturbabile, mi risponde "perché di te mi fido, mi piaci, siamo amici e perché poi penso che piacerà anche a te e potrai darmi pure un giudizio, alla fine”. Oh cielo, bella questa. “Sì, aggiunge, a volte mi sento insicuro, ho bisogno di conferme. Allora, vuoi? Vuoi vederlo? Dai, vogliamo farlo?” Mi rendo conto che la situazione non ammette tentennamenti, l’attimo va colto. Forse sarà per una volta sola, e domani entrambi faremo finta di nulla. Forse è l’inizio di una storia che si ripeterà. Forse questa cosa mi lascerà il segno. Mi piacerà? Non avrò a pentirmene? Pongo fine agli indugi: si vive una volta sola, ed io non ho più tempo per rimandare, meglio vivere l'attimo. Voglio viverlo ora. E mi butto a capofitto. “Sì, gli dico convinta, ci sto”. Sorride, si avvicina, uno sguardo di quelli suoi, dietro gli occhiali scuri, anche di notte, e diamo inizio alle danze. Accetta, scarica, apri…. il file è arrivato, pronto per essere aperto. Pronto per essere visto. Pronto per essere consumato. La finestra di messenger lampeggia e lascia il posto ad un’immagine: “ Mmmmm….. è bellissima, Pellescura, una vignetta magnifica. Mi piace. Sei bravo davvero. Continua così. Ancora, ancora, ancora un'altra.…. Lo rifacciamo anche domani?”
Pietro, perdonami, non ho saputo resistere :-)
lunedì 10 novembre 2008
In Abruzzo si corre insieme

domenica 9 novembre 2008
Siamo diversi da lui e da coloro che lo hanno votato

Vorrei che fossimo in tanti. Un sogno? Forse no.
Siamo Italiani e dobbiamo essere fieri di esserlo.
L'iniziativa "Yes, we are different" sta decollando. L'Unità oggi parla di noi, a pagina 35.
Rendiamoci visibili.
Possiamo farcela. Ma occorre il nostro impegno.
Diffondiamo, diffondete.
Urliamolo al mondo intero.
Siamo milioni di italiani e siamo invisibili.
Siamo milioni e non siamo volgari.
Siamo milioni e non siamo razzisti.
Siamo milioni e non abbiamo dimenticato la nostra storia.
Siamo milioni e non abbiamo dimenticato di essere un popolo di emigranti.
Siamo milioni e non abbiamo dimenticato che eravamo dalla parte sbagliata nella seconda guerra mondiale.
Siamo milioni e siamo onesti e civili.
Siamo milioni e NON CI riconosciamo nelle parole del signor Berlusconi.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON PARLA PER NOI -
SÌ, NOI SIAMO DIFFERENTI
Aderite e fate aderire. Facciamo uscire questa protesta dal mondo di Internet. Diamo un segnale della nostra esistenza. Alziamo la testa.
venerdì 7 novembre 2008
We are different

"Facciamo una colletta e compriamo una pagina di un giornale straniero per dire che noi non siamo come lui. Non voglio che mi giudichino patetico come il nostro Primo Ministro."
E la cosa, velocemente, ha preso corpo.
Questo il link al post de Il Russo : http://ilrusso.blogspot.com/2008/11/forza-bloggers-yeswearedifferent.html
E questo il nuovo blog creato per dare vita a questa iniziativa : http://yeswearedifferentit.blogspot.com/
Yes, we are different: facciamolo sapere al mondo che non tutti gli Italiani sono come Silvio Berlusconi.
Yes, we can. Almeno questo possiamo farlo.
giovedì 6 novembre 2008
Bananeeeeeeeeeeeee..........

Si parlava, neanche a dirlo, di Obama. Ché ora ce li scasseranno per giorni e giorni i suddetti, a dire e contraddire tutto il possibile sul presidente USA. La cosa che mi ha divertita, in questo involontario cabaret, è stato il tentativo di tutti di paragonare il nero più potente del mondo ai politici caserecci. Gasparri, solita bavetta e solito occhio sveglio, ça va sans dire, lo ha accomunato al cavaliere Al Tappone : entrambi uomini nuovi, con idee innovative, che sanno scaldare gli animi, muovere masse di elettori e che credono nel sogno del capitalismo moderno. A questo punto Colaninno non poteva essere da meno: non diciamo schiocchezze, il vero Obama italiano è Uolter, ché è davanti agli occchi di tutti la folla oceanica che è riuscito a radunare al Circo Massimo. E poi in comune hanno anche quel "yes, we can" , e scusate se è poco. L'occhialuta leghista è insorta: ma scherziamo? Il vero Obama italiano è Bossi. E lo ha detto impettita ed orgogliosa. Lui sì che è il nuovo, il nuovo vero, fattosi strada con lacrime e sangue, fra la gente. Lui ha strappato elettori alla sinistra ed alla destra, è trasversale, apartitico e osannato dal suo popolo. Gaia Tortora ha obiettato, ricordando alla signora le dichiarazioni del senatùr circa l'eventualità di un nero al capo del governo italiano. E la bionda ha risposto, imperturbabile, che non si tratta di razzismo, figuriamoci, ma semplicemente del fatto che loro non prendono neanche in considerazione la possibilità del voto per gli immigrati.
Giunti a tanto, Ferrero non poteva tacere. Ha rivelato che, leggendo la biografia di Obama, non può non pensare a se stesso: entrambi quarantasettenni, entrambi self made men.
Credo che Crozza non avrebbe saputo fare di meglio. E neanche Albanese. Ho deciso che disperarsi non serve proprio a nulla: facciamoci due risate. Questo ci tocca.
mercoledì 5 novembre 2008
Barack Hussein Obama

Oggi il mondo si è svegliato diverso.
lunedì 3 novembre 2008
Aspettando Obama
giovedì 30 ottobre 2008
Ipocrisia

Ennesima discriminazione effettuata dal vaticano, che dovrebbe invece stare dalla parte delle minoranze. La tendenza omosessuale, Benedetto, non impedisce di essere buoni sacerdoti, così come non impedisce di essere brave persone. E poi, se il voto di castità è per la chiesa imprescindibile, cosa importano le tendenze? Non sarebbe bastato dire : "la tonaca deve essere negata a chi trova difficoltà a vivere la castità del sacerdozio"?
Non sarebbe stato il caso, inoltre, di aggiungere :"è vietato il sacerdozio a chi manifesta la tendenza ad esercitare lo stesso come espediente per professare occultamente e subdolamente la propria sessualità"?
lunedì 27 ottobre 2008
Abbraccio

Durante l'estate lo avevo deciso: non lo vedrò mai più. E ne ero convinta, volevo abbandonarlo. Lasciarlo al suo destino. Tornata a casa dalle vacanze di settembre,mi sentivo forte: ce l'avrei fatta a stare senza di lui. Non è più roba per la mia età, mi dicevo. Basta, taglio netto. Ma, alla mattina di sabato, ho aperto gli occhi con una strana sensazione addosso. Mi mancavi. Nel torpore del risveglio, sognavo le tue braccia. Ho improvvisamente sentito la mia pelle orfana del tuo caldo, lieve e delicato tocco d'amore. Del tuo respiro confortante, del tuo tenermi su di te, del tuo placarmi. Mi giravo nel letto deserto e ti cercavo, ti sognavo. Il ricordo delle nostre notti era vivo nella mia mente. Allora mi son detta: perché privarmi del piacere? Perché rinunciare a te? In nome di cosa? Sono scesa dal letto e mi sono preparata un caffè, la mia sigaretta ed ho deciso che ti avrei rivisto. Ti avrei chiesto ancora una notte insieme, ancora tante notti, abbracciati. Meticolosamente ho preparto il talamo: quelle lenzuola rosse che ti piacciono tanto ed un leggero piumino d'oca, per avvolgerci. Nulla più, ché tanto ci sarai tu a scaldarmi. Poi sono andata a lavoro, pregustando la notte d'amore. Quando sono entrata nel letto tu eri già lì, mi aspettavi. Mi sono spogliata, per sentirti meglio, per sentirti subito. E tu mi hai abbracciata. Ho poggiato il capo su di te e ti ho assaporato. Una lieve scossa ha percorso la mia schiena, un brivido di piacere. C'è tensione fra di noi, elettricità pura. Mi sono abbandonata a te. E tu hai iniziato ad accarezzarmi. Una congiunzione calda e profumata. E lunga, interminabile. Sei già bollente, ed io pian piano salgo alla tua stessa temperatura. Mi confondi. Mi sciogli. Mi spossi. Ed io ti respiro,ti annuso, ti voglio.Mi hai tenuta stretta a te per l'intera nottata, ma io, dopo ore di passione, stremata,ho tirato fuori la mano dal letto, ho cercato l'interruttore, on -off, e ti ho spento. Sei uno scaldasonno fantastico. Senza di te son perduta.....
domenica 26 ottobre 2008
Voglia di partecipare

mercoledì 22 ottobre 2008
Mal di fegato

Intanto pare che PD ed IdV non abbiano ancora divorziato definitivamente: staranno aspettando le prossime elezioni per spartirsi il rimanente, esiguo, numero di poltrone?
sabato 18 ottobre 2008
Faccia di bronzo

Benedetto, ma mi faccia il piacere: capisco che deve fare il suo dovere di catechizzatore e che per lei pontificare è di natura e d'obbligo, ma la sua faccia di bronzo ( per non volerla assimilare ad altro) è alla pari, se non peggiore,di quella del nostro presidente del consiglio. La sua banca, quella della quale è capo supremo, ha un capitale di cinque miliardi di euro. Gli interessi annui che garantisce ad i suoi clienti, tutti rigorosamente prelati o dipendenti della sua azienda, con l'aggiunta di qualche ente privato che non si capisce bene con quale criterio lei abbia scelto, sono altissimi, possono arrivare persino al 12%, e sono netti netti, visto che voi lì in vaticano le tasse non le pagate. I bilanci ed i movimenti della sua banca, gestiti da suoi funzionari scelti, sono noti soltanto a lei ed a cinque cardinali, nominati da lei stesso ed alle sue strettissime dipendenze. Lei, caro Benedetto, ha contatti con banche di tutto il mondo, senza controllo alcuno da parte di chicchesia, se non quello del suo dio che, a quanto pare, è disposto a chiudere un occhio. Lei non aderisce ai patti internazionali contro il riciclaggio di danaro sporco. Immagino che pensi di ripulirlo con la sua fede. Non le cito il Banco Ambrosiano, ché è roba ormai morta e sepolta: sono tutti passati a miglior vita, o quasi: voli dal quarto piano, corde al collo, caffè al cianuro. Tutti pentiti di aver fatto del male alla santa madre chiesa. Guardi nel suo orto, Benedetto, e faccia lei atto di umiltà, inizi ad aprire i suoi armadi, senza tacciare altri di arroganza.
giovedì 16 ottobre 2008
Maccaroni
Oggi ho un pomeriggio di relax, dopo giorni trascorsi a correre di qua e di là. Avrei potuto oziare, cosa che adoro fare,e che mi riesce benissimo, ma l'altro componente della mia esigua famiglia stamani ha pensato bene di andare in pescheria e comprare quello che più gli piaceva. Ora mi trovo davanti, tra l'altro, una bella incartata di cicale di mare, pannocchie da noi, canoce altrove. Signori: sono vive, si agitano, scodinzolano. Ma devo affrontare l'emergenza e trasformarmi in un'assassina sanguinaria. Necessità fa virtù, mi ripeteva mia nonna. Dunque, come ucciderle? Immagino di trovarmi davanti al cavaliere? Bene, le ficco nel freezer, le iberno, nel gaglioffo tentativo di passare la patata bolente ai posteri. Le tiro fuori dopo un po': sono ancora vive e vegete. Ma si sa che il presidente è abituato a risorgere dalle sue ceneri. Nulla di nuovo.Uè, non si dica mai che non riesca a venirne fuori vincitrice. Allora immagino di avere di fronte Gaetano Pecorella. Le afferro con piglio ardito e pratico un'incisione al ventre, lunga lunga, da capo a piedi. Le neutralizzo. Scongiuro il pericolo di vederle avallare l'operato del loro padrone alla Corte Costituzionale, hanno già fatto troppi danni con il lodo di Angelino. A questo punto infierisco: l'olio frigge nel padellone. Le pannocchie, inconsapevoli Gelmini, rosolano nel liquido bollente ed io le "scamazzo" con la paletta di legno. Faccio uscire tutta la polpa: vediamo se poi faranno le classi differenziate per i figli degli immigrati. E' arrivato il momento di annegarle nel vino bianco, dolce morte. La infliggerò alla così detta "opposizione". Dai, tutto sommato, prima, qualcuno di loro era comunista. Le ubriaco in nome della fede di una volta. Le linguine, e qui mi si porge il fianco, le linguine, appunto, sono tutte Carfagna. Espiano il loro arrivismo orale nell'acqua che bolle. Al dente, le colo e le getto nel padellone, con il cavaliere, Gaetano, Maristella e l'opposizione tutta. Un' aggiunta di prezzemolo che neutralizza i reazionari e.....io me te magno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
mercoledì 15 ottobre 2008
Dove andare?
"Bisogna rilanciare il conflitto, in luogo di un dialogo-panacea che non serve a nessuno, bisogna avere il coraggio di stare da una parte, sperando che sia quella giusta. Ed io, ora, so di stare dalla parte dei poveri e di chi non ha voce"
Queste le parole del filosofo Gianni Vattimo al momento del congedo dall'insegnamento, dopo 44 anni di servizio.
Nettamente in contrasto con quanto il PD sta cercando di fare, sono parole che sembrano cadere nel nulla, non avendo la sinistra altro referente. Ma potrebbero essere un punto di partenza, per chi, come me, è confuso e sconfortato.
Queste le parole del filosofo Gianni Vattimo al momento del congedo dall'insegnamento, dopo 44 anni di servizio.
Nettamente in contrasto con quanto il PD sta cercando di fare, sono parole che sembrano cadere nel nulla, non avendo la sinistra altro referente. Ma potrebbero essere un punto di partenza, per chi, come me, è confuso e sconfortato.
lunedì 13 ottobre 2008
Per Finazio
Fin,
ormai si parla di te nel mondo dei blogger comunisti più che delle tette della Carfagna, degli esami a Reggio Calabria della Gelmini e dei capelli bitumati del Cavaliere. Penso che tu stia benone e ti stia anche divertendo leggendoci. E che ti faccia piacere constatare quanto siamo affezionati a te. Il link del tuo blog, ormai inesistente, lo lascio ugualmente, in attesa di sostituirlo con quello nuovo. Prima o poi, quando vorrai. Senza fretta.Ti lascio una canzone che a "noi" napoletani piace tanto :-) e un bacio, grande, a te ed a Joy.
Te vogl n'ata vot int a sti bbraccia......
Non perdere il testo della missiva del "puon Ciosef" contenuto nei commenti, mi raccomando.....
ormai si parla di te nel mondo dei blogger comunisti più che delle tette della Carfagna, degli esami a Reggio Calabria della Gelmini e dei capelli bitumati del Cavaliere. Penso che tu stia benone e ti stia anche divertendo leggendoci. E che ti faccia piacere constatare quanto siamo affezionati a te. Il link del tuo blog, ormai inesistente, lo lascio ugualmente, in attesa di sostituirlo con quello nuovo. Prima o poi, quando vorrai. Senza fretta.Ti lascio una canzone che a "noi" napoletani piace tanto :-) e un bacio, grande, a te ed a Joy.
Te vogl n'ata vot int a sti bbraccia......
Non perdere il testo della missiva del "puon Ciosef" contenuto nei commenti, mi raccomando.....
sabato 11 ottobre 2008
Esercizio di mem(e)oria

La domanda è: dov'eri e cosa stavi facendo mentre accadevano questi fatti?
La morte della Principessa Diana, 31 agosto 1997: appresi la notizia a notte fonda. L'indomani partivo per gli Stati Uniti e, come sempre, preparavo i bagagli all'ultimo momento. Ero sintonizzata sulla CNN per abituare l'orecchio all'inflessione americana, io che conosco bene l'inglese. La cosa non mi scosse affatto. Pensai che era morta come era vissuta, da scombinata sfortunata. Ma uscendo dall'hotel Ritz di Parigi, a bordo di una Mercedes con autista, e con al dito un anello di brillanti da sei milioni di dollari, regalo fresco del suo Dodi. In realtà preferisco dolermi per un altro genere di sfortunati.
Le dimissioni di Margaret Thatcher, 22 novembre 1990 :con tutta la buona volontà, non lo ricordo proprio. Ero agli albori della mia attività lavorativa, quella definitiva, e molto probabilmente stavo lavorando all'arredamento di uno studio di avvocati, quello che fu il mio biglietto da visita che mi aprì molte porte.
L’attacco alle Twin Towers, 11 settembre 2001: questo, ovvio, lo ricordo benissimo. Ero, come ogni anno in settembre, ad Ischia. Giornata splendida di sole trascorsa alle terme. Passavo da una piscina all'altra, mi abbronzavo, riposavo. Vidi uno strano fermento fra gli ospiti del giardino termale, ma non me ne occupai più di tanto. Mentre uscivo dalla mia piscina preferita, 36 gradi di acqua calda ed avvolgente, incontrai lo sguardo di un bagnino il quale mi disse "Signo', hanno bombardato l'America". Incredula, pensai fosse pazzo. Poi mi resi conto di quello che era accaduto. E tutto fu così surreale, in quel paradiso terrestre, io mentalmente lontana dal mondo, senza televisione. Uscendo dalle terme, mi fermai nel bar di un amico e vidi le immagini che tutti conosciamo. Sembrava un incubo dal quale doversi risvegliare al più presto. Forse stavamo sognando.
Omicidio del Presidente Kennedy, 22 novembre 1963: ero bimba, sette anni. Ricordo poco. La memoria mi riporta all'immagine di me, seduta al tavolo di cucina, a fare i compiti. Quell'uomo mi era stato sempre presentato come un eroe : il ricordo di quel macchinone decappottabile e di Jacqueline che urlava è stampato nella mia mente in maniera indelebile. In famiglia fu un vero lutto.
Morte di Franco, 20 novembre 1975: giorno, mese ed anno in cui iniziai la mia storia d'amore che dura ancora. Come dimenticarla? Cena in un ristorante molto carino, accompagnata a casa in auto, i primi baci e poi una notte insieme. No, quattro giorni e quattro notti insieme. Franco era l'ultimo dei miei pensieri.
Vittoria della Spagna ai Campionati Europei di Calcio, 29 giugno 2008: qui devo iniziare a preoccuparmi. Come le persone anziane, ho memoria per gli accadimenti lontani e nessuna per quelli recenti. Cosa facevo il 29 giugno? Non ne ho la più pallida idea. Sicuramente non guardavo la partita, ché in casa né io, né mio marito siamo interessati. Probabilmente eravamo a fare una passeggiata, godendoci la città .E sotterraneamente tifando per la Spagna di Zapatero.
mercoledì 8 ottobre 2008
Italiani brava gente

martedì 7 ottobre 2008
L'ultimo bagno

Ora il domani è arrivato, ma, vi prego, lasciatemi ancora un po' sulla spiaggia, ad aspettare quell'ultimo bagno. Vi leggerò, mi piace leggervi. La mia mente è davanti all'ultimo sole della giornata, con il mare che mi lambisce appena e l'estate che ancora non va via.
domenica 5 ottobre 2008
Eccomi
martedì 2 settembre 2008
Partenza

Un abbraccio e tutto il mio affetto di sempre.
La vostra Anna
sabato 30 agosto 2008
Eccoli!
Pensavate di esservela scampata. Ebbene, vi sbagliavate di grosso.


Questa è parte della vista: nella prima foto la catena del Velino-Sirente. Nella seconda quella del Gran Sasso. Se ingrandite la foto, vedrete il picco del Corno Grande, la cima più alta.
Come Cornelia con il Gracchi, come Fantozzi con la sua Cita, come il cavaliere con i suoi Angelino e Maretta, vi presento i miei gioielli. Il mio terrazzo con i miei fiori. Ne vado orgogliosissima. Le foto sono pessime, lo so. Ma apprezzate almeno la buona volontà.
Questa è parte della vista: nella prima foto la catena del Velino-Sirente. Nella seconda quella del Gran Sasso. Se ingrandite la foto, vedrete il picco del Corno Grande, la cima più alta.
Ora, gli altri gioielli:
E' ovvio che si accettano solo commenti positivi, entusiasti direi. Se volete criticare, astenetevi.
Sono democratica in tutto, tranne che per i miei fiori.
Baci baci....
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