giovedì 25 ottobre 2007

Rosso emergenza


Una volta tanto, l'unica fino ad ora, sono d'accordo con Sgarbi e, starò invecchiando, non riesco neanche a condannare il gesto di un fascista, ma si parla di arte e su questo argomento sono come in amore, assolutamente vulnerabile.
La fontana di Trevi tinta di rosso, che meraviglia!
Sono a Roma in questi giorni, ma, purtroppo, non ho avuto modo di vederla dal vivo: devo accontentarmi delle immagini in tv e delle foto.
Fermo restando che, a mio avviso, le motivazioni del gesto non sono condivisibili, resta il fatto in sé che giudico assolutamente sorprendente e clamoroso.
La modificazione percettiva di uno dei luoghi simbolo di Roma, il rendere inusuale un posto che è di tutti e che è universalmente riconosciuto come luogo d'arte, cambiandone la natura ed il modo di essere guardato, è senz'altro un'impresa coraggiosa e di grande impatto. Un monumento illustre manipolato e trasformato in opera d'arte contemporanea in una perfetta commistione di neoclassicismo, barocco, futurismo e follia dei nostri tempi.
Non riesco a cogliere l'atto vandalico: come tutti sanno,l'anilina scompare, non lascia tracce ed è biodegradabile.
Christo impacchetta monumenti e spazi naturali ed è acclamato, anche da me,come un grande artista. Impacchettò le Mura Aureliane a Roma, anni fa, e nessuno reclamò: si poteva non apprezzarne l'arte, il modo di esprimerla, ma nessuno gridò allo scandalo e men che meno lo definì un vandalo.
Ho ascoltato un'intervista rilasciata da Graziano Cecchini, l'autore del misfatto: ammette e non ammette,ma dice che il rosso indica da sempre l'emergenza. Ebbene, come dargli torto ? Le mie valutazioni saranno diverse dalle sue, ma il fatto che viviamo in un momento di emergenza, quello, è incontestabile.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

ronna ndunetta

io amo il rosso e la fontana con le acque rosse era bellissima, unica e forse ancora più bella

Franca ha detto...

Sarò una voce fuori del coro, ma a me il gesto non è piaciuto

marina ha detto...

Sull'emergenza non discuto. Ma sul gesto sì, e come!
La differenza con Christo è forse nel fatto che lui concordò con la città l'imballaggio delle Mura Aureliane, e invece il soggetto in questione ha agito di soppiatto, facendomi prendere un accidente.
E poi, rossa, secondo me, faceva cagare!
scusate la veemenza ma qui si parla di casa mia

ciao marina

cristina ha detto...

Alla fine dei conti se un danno non c'è stato ed era solo un tentativo di regalare una visione diversa della fontana... passi. Il rischio è poi l'imitazione di altra gente che magari poi i danni li fa veramente. LE OPERE D'ARTE NON SI DEVONO PROPRIO TOCCARE, sono un PATRIMONIO immenso e noi italiani siamo fortunatissimi a vivere in un paese così artistico e così bello.

Unknown ha detto...

Ciao Anna :)
come sai, sono d'accordo con te. io non mi sono sentito offeso da quel gesto (che trovo geniale) e non capisco dove stia il vandalismo, visto che non c'è stato alcun danno all'opera.
Né mi convince l'obiezione di Marina: una cosa è arte se è concordata, altrimenti non lo è? uhm...
quand'è successo il fatto non ho sentito un solo politico difendere il "vandalo", persino i suoi camerati hanno fatto a gara a chi prendeva di più le distanze; poi, ieri sera, dopo che il New York Times ha definito "arte" quell'azione, ho sentito la ministra Lanzillotta ipotizzare colori diversi, periodicamente, per il fondale della fontana. L'avrei presa a schiaffi.

marina ha detto...

La Lanzillotta! quella donna è pazza!
Fatta questa premessa doverosa, vorrei spiegare con più calma il mio pensiero.
Se un artista vuole fare un'opera d'arte appoggiandosi ad un'opera d'arte preesistente secondo me deve interpellare i proprietari di quell'opera d'arte preesistente, in questo caso, quanto meno i cittadini romani,attraverso le figure istituzionali, sindaco e assessore alla cultura. Se no, la sua opera d'arte se la faccia a partire da materiale grezzo, supposto che ne sia capace. O colori la sua vasca da bagno.
Anche io temo l'effetto imitazione, come dice Cristina. In un paese come il nostro dove la noncuranza per le opere d'arte è imperante non si sente proprio il bisogno di qualcuno che si improvvisi artista a colpi di anilina. Per la sfilata di moda di Valentino delle finte colonne romane di vetroresina sono state piazzate sul tempio di Venere e Roma al palatino. Il tutto concordato con il comune (acc..) ma ugualmente orrendo. Io trovo che nella mia città ci sia scarso rispetto per i segni del passato che siamo chiamati a conservare.

ciao marina

Anna ha detto...

Vedi Marina,
la mia anima ribelle mi porta ad apprezzare il gesto non concordato, soprattutto perchè non dannoso. I cittadini di tutto il mondo sono i proprietari delle opere d'arte, non solo, nella fattispecie, i romani. La fontana di Trevi è tua quanto mia, quanto dello straniero, da dovunque esso venga e dovunque sia.Poi sulla figura di Veltroni ho molte riserve, a lui non chiederei proprio nulla.A tal proposito ti invito a visitare il blog di Sebastiano (almost a blog) che troverai linkato fra i miei preferiti, e che amplia bene questo concetto da me solo accennato.

Anonimo ha detto...

bello, bello, bello... ma i Dada non hanno fatto questo già alcuni anni fa!!
La Gioconda con i baffi... Marcel Duchamp
una prof di arte mai pentita...