martedì 17 marzo 2009

Dignità e lavoro

Di questi tempi, tempi duri e difficilissimi per il sindacato italiano, anche una sbiadita rievocazione televisiva da libro Cuore, andata in onda su Rai1, della figura di Giuseppe Di Vittorio può suscitarmi emozioni. La regia, pur lenta e pedante, e scolastica, che, inondandolo di retorica, non ha saputo conferire al personaggio quella forza travolgente, generata dalla profonda motivazione della lotta di classe, ha, comunque, smosso in me quel senso tristemente nostalgico del tempo che fu. Giuseppe Di Vittorio si oppose con tutto se stesso contro la paura dei lavoratori di rivendicare i propri diritti , con lo scopo primario della libertà e della giustizia sociale. Un uomo e la forza delle sue idee, e la battaglia di una vita, per i diritti di tutti i lavoratori, di destra e di sinistra. Un vero rivoluzionario, e un combattente, padre del primo articolo della Costituzione Italiana "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione." Popolo, quello di Di Vittorio, fatto di poveri, braccianti, operai. E la lezione di vita è quella della povertà che lotta contro il padrone che vìola i diritti, e non contro coloro che sono ancora più poveri e disperati. Come oggi accade in questa Italia radicalmente cambiata. I problemi di oggi non sono più quelli del pane e olio alla fine di una durissima giornata di lavoro,non per noi Italiani, almeno, ma non per questo la lezione non è attuale: ci insegna ad avere rispetto per noi stessi, a non chinare il capo di fronte a quello che ritieniamo ingiusto e che appare inellutabile, e a non avallare con la nostra acquiescenza ciò che qualcuno ha deciso al nostro posto, e non per il bene comune. La fame e la disperazione sono la spinta propulsiva per la rivolta: i braccianti di oggi sono gli emigrati sfruttati e calpestati nella dignità e nei diritti. E, ad un livello di poco superiore, i precari, ingabbiati in leggi inique.Che la nostra speranza possa partire da loro? Ma ci vorrebbe un novello Di Vittorio, e uomini di quello stampo, ahimé, non esistono più.

Dopodomani parto per Marsiglia, per lavoro. Non sarò qui e sui vostri blog fino a lunedì. Un abbraccio.

22 commenti:

Damiano Aliprandi ha detto...

Bè, ieri ho visto sul sito di annozero la puntata con Renzi, il giovane politicante del PD che si è candidato sindaco a Firenze. Ma posso dirti che se i giovani che fanno politica come lui son tutti così, siamo messi proprio male?

Questo per dirti che ci vorrebbe un Di Vittorio, sarebbe questa la vera modernità.

Buon viaggio cara!

ps prima o poi ci spiegherai in cosa consiste il tuo lavoro visto che viaggi sempre!!!

Alberto ha detto...

L'hai detto, ci vorrebbe un un novello Di Vittorio. Ma non si vede all'orizzonte. E non son sicuro che un uomo, un uomo solo, possa riprendere in mano i fili di un discorso che si è perso per strada. Ciao.

BC. Bruno Carioli ha detto...

Hanno fatto film melenso e piatto ma la forza della figura di Di Vittorio, per noi che lo abbiamo conosciuto, è comunque emersa.
Dal servizio pubblico televisivo abbiamo il diritto di aspettarci di più.
Almeno tanto quanto si legge nel tuo post.

UIFPW08 ha detto...

Sono passato per un saluto..Ciao.

lupo42 ha detto...

Ciao MissKappa,
ho visto anch'io il filmato televisivo su Di Vittorio, sebbene non totalmente, e posso essere d'accordo con te: non è facile trattare la biografia di un uomo di quel genere senza cadere in passaggi un po' superficiali o retorici. Tuttavia, se lo sceneggiato fosse stato visto da molti giovani, cosa di cui dubito, almeno ci sarebbero più persone in grado di apprezzare la differenza fra gli uomini che hanno fatto l'Italia democratica, pur con tutti i limiti che sappiamo, e le mezze calzette di oggi. Il confronto è proprio terribile, meglio non soffermarsi troppo su questa cosa.
Ecco, io penso che ce ne vorrebbero tanti di questi film, magari da far vedere nelle scuole, per insegnare ai nostri ragazzi la storia del '900, i valori nei quali si credeva e per i quali ci si batteva. Ma che stupidaggini sto dicendo? Nelle scuole ... ma, quale scuola ? Quella statale ormai è avviata allo sfascio, dato l'impegno degli attuali governanti a privarla sempre più delle necessarie risorse; mentre a quella privata corre soprattutto l'obbligo (tranne poche eccezioni) di certificare diplomi dietro compenso. E allora ? Forse la TV pubblica, almeno finchè continua ad avere un po' di libertà, potrebbe svolgere una funzione educatrice (come pensava Pasolini). E allora, secondo me, ben vengano racconti televisivi su uomini come Di Vittorio.
Ciao e buon lavoro. Lupo.

Nemo ha detto...

Ultimamente diffido molto dei sindacati (ammesso che esistano ancora)...

Artemisia ha detto...

Ho registrato la fiction. Mi immagino che sia un po' retorica però la voglio far vedere a mio figlio perchè la storia delle lotte dei lavoratori non si dimentichi.

Buon viaggio, carissima. A presto.
Un bacione,
Artemisia

Anonimo ha detto...

Anche io ho visto lo sceneggiato su Di Vittorio e l'ho trovato un po' melenso, ma credo che comunque, considerato quello "che passa il convento" sia stato importante trasmetterlo. D'altra parte l'accentuazione di alcuni episodi credo faccia parte della narrazione da fiction, altrimenti sarebbe stato un documentario e l'avremmo visto in tre. Spero tanto che qualche giovane l'abbia visto, anche se l'enorme, incolmabile divario che esiste tra i personaggi di allora e quelli di ora, sarà apparso ai loro occhi, in questo modo, ancora più ampio. Ma che sarò un po' nostalgica?

silvano ha detto...

Buon viaggio.
Credo che se la sinistra avrà la forza di investire sugli immigrati sarà ripagata da una nuova giovinezza e forza.
Forse qualcosa si muove e quando qualcosa si muove arrivano anche gli uomini nuovi.
Spero.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Mi chiedo, ahimé, se da noi esistono anche le persone che lo seguirebbero.... (tolti noi esigua minoranza).

Silvia ha detto...

Volevo vederla anch'io la fiction ma alla fine me la sono persa...

Buon viaggio!

Anonimo ha detto...

Sono esempi per tutti... Ma forse non tutti hanno la tua sensibilità per capirlo... Non credi?

Veneris ha detto...

Purtroppo è vero, non esistono più uomini cosi. Io mi domando cosa possa far nascere una nuova generazione che abbia lo stesso spessore di quella di Di Vittorio?

Anonimo ha detto...

Penso che il nostro paese non abbia bisogno di una persona sola che secondo me, come è accaduto negli ultimi quindici anni, segna il fallimento e la fine della politica, quella fatta dal basso verso l' alto, quella fatta dalla gente, dalla partecipazione, dalla massa. Oggi Il personalismo è un fallimento per la politica in senso nobile e Berlusconi ne è il primo artefice. Diverso era ai tempi di Di Vittorio, allora c'era proprio bisogno di contrapposizione personale, per riuscire a costruire la lotta di classe e quant' altro.
Oggi la lotta di classe la sanno fare solo i padroni e la fanno molto bene e con strabilianti risultati.

Andrea De Luca ha detto...

buon viaggio, buon lavoro e buon weekend anna!

marina ha detto...

buon viaggio annetta e baci
anche io voglio essere "cafona" con Di Vittorio
marina

Anonimo ha detto...

E' che i "cafoni" avevano il senso del patrimonio comune di idee...ecco quel che manca...
Ciao, bella
t'abbraccio
Tez

Baol ha detto...

Magari ce ne fosse un altro...ma temo che siano tempi difficili :(

cristina ha detto...

e mentre ne aspettiamo un altro non dimentichiamoci che l'unione fa la forza! bisogna muovere le chiappe e non aspettare che la manna cada dal cielo!

Anonimo ha detto...

Attendoti! Passa giorni gustosi.
Cristiana

oscar ferrari ha detto...

ma che sei, andata a fare scorta di sapone da bucato?

Anonimo ha detto...

yuhuuuu! Allora, sei tornata sana e lavandata? :-)