mercoledì 5 maggio 2010

Ecco i cittadini che fanno fare brutta figura all'Italia


Bertolaso, il nostro eroe, il nostro salvatore, il servitore dello Stato, si inalbera. Sabina Guzzanti farà fare una figuraccia all'Italia intera, il 13 maggio a Cannes con il film "Draquila. L'Italia che trema". Stasera in anteprima nel tendone del presidio permanente dei cittadini, in piazza Duomo. Ma la Guzzanti è una sfacciata, si sa. Proprio come Roberto Saviano. Il primo va cianciando di mafia e la seconda racconta gli accadimenti dell'immediato post terremoto aquilano.Entrambi tendono spudoratamente a mostrare un'Italia diversa da quella delle foto del Colosseo (ogni riferimento è puramente casuale), dei carretti siciliani, del mandolino, della massaia con gli spaghetti nella pentola ed i fiori al balcone. E del partito dell'amore. Il dottor Bertolaso proclama di aver fatto a L'Aquila un lavoro straordinario. Straordinario, sì, poiché fuori dalle regole che un Paese democratico dovrebbe avere. Ma il re sole si autoincensa. E usa l'agettivo per lodare il suo operato: agire indisturbato, usando i media per raccontare il falso a chi è lontano e per anestetizzare i terremotati, e i favori dati e promessi per ottenere consensi. E il braccio di ferro con dissenzienti e minoranze. Il paradigma dell'Italia di oggi. Anche i nostri consiglieri comunali rimbrottavano i cittadini che la notte del 6 aprile, ad un anno dal disastro, protestavano davanti alla farsa che si consumava sulle loro teste, stanchi dei vacui proclami a favore delle telecamere. "Ci fate fare brutta figura davanti all'Italia intera", le loro parole. E già, poiché oggi raccontare la verità, e legittimamente protestare, equivale a mostrare il nostro lato peggiore.
Intanto i cittadini responsabili, son certa che Bertolaso ritenga che anche loro facciano fare brutta figura all'Italia, si interrogano sul futuro delle "Carriole" e dell'assemblea del presidio permanente. Siamo in tanti ora, ma il lavoro da portare avanti è ciclopico. E siamo tutti volontari. E stanchi. E con mille problemi personali cui pensare. E organizzarsi, senza mezzi, non è facile. Siamo, inoltre, dotati di quell'autocritica, a volte esasperata, che tanto difetta ai nostri politici. Chiediamo troppo a noi stessi. E abbiamo fretta di vedere i risultati. Penso che ciò che siamo riusciti a fare fino ad oggi sia tanto, considerate le nostre condizioni e possibilità. E non ho l'ansia di vedere aumentare i consensi. Non siamo un partito politico. E, men che meno, dobbiamo fare marketing commerciale, per cooptare chi ancora aspetta e sta a guardare. Dobbiamo portare avanti idee e progetti tesi al bene comune. E, soprattutto, pretendere dalle amministrazioni quella partecipazione che è un diritto sancito dalla legge dello Stato italiano. Partecipazione che sia controllo e programma.E proposte. Io non mi fermo. Anche se dovessi restare sola con la mia carriola. Che è un simbolo ed una realtà. E, come me, siamo in tanti.

9 commenti:

Juana ha detto...

Questo è un paese alla rovesci, Miss Kappa! Un paese dove un presidente del consiglio dice che "c'è troppa libertà di stampa", ma i giornalisti non possono parlare o scrivere quello che vogliono. Dove un ministro si ritrova ad abitare in una casa (magari succedesse a voi!) "che qualcuno ha pagato per lui a sua insaputa"
La lista è lunga... Buona carriola a tutti gli Aquilani!!

zefirina ha detto...

siamo tutti un po' sfacciati..coioni... e quant altro

Anonimo ha detto...

ciao anna, domenica sera vado all'anteprima di Draquila qui a milano... voglio vedere quello che farebbe fare brutta figura all'italia dopo aver visto con i miei occhi quello che veramente fa fare brutta figura ai nostri politici e ai nostri B&B.
purtroppo troppo poco spesso abbiamo visto la verità, troppo spesso l'informazione è stata disinformazione, troppo spesso le persone non riescono a non rimanere ipnotizzati davanti alla televisione e a cercare di informarsi con un minimo di spirito critico.
mi sono ripromessa di finire La Fabbrica del Consenso di Chomsky prima o poi, forse qualcuno lo ha letto e lo mette in atto da troppo tempo.
un abbraccio Barbara

giusi ha detto...

al limite, cara Anna, saremo in due
Giusi

Anna ha detto...

Giusi, non c'è due senza tre. C'è sempre Sallustio.....

stellarossa ha detto...

Ti lascio traccia,ho letto e mi è venuto su un magone misto a rabbia da non dirsi,è una costante la rabbia in questo periodo e anche lo sconforto..spero che il film di Sabina siano in tanti a vederlo così come tantissimi hanno letto Saviano alla faccia di chi non vuole!
Sono solidale con te e con la tua città, siete tosti..auguri di cuore,un abbraccio
francesca

Enzo Pepe ha detto...

vengo anch'io...

Anonimo ha detto...

Ho saputo del documentario tramite Il Fatto Quotidiano di ieri. Mi è piaciuta la parte in cui scrive che la vicenda dei 'tifosi' laziali che applaudono ed esultano per i gol dell'inter contro la propria squadra, si rispecchia nella nostra società

silvia ha detto...

io da fuori che posso fare? io che non conoscevo l'aquila e labbruzzo era un modo per fare il pippio. possiamo fare qualcosa oltre a rabbrividere e cercare di capire?