L'istituzione della zona franca urbana, manovra già inefficace, poiché riservata non già alle attività esistenti, azzerate o in grave sofferenza, ma all'insediamento di nuove imprese, è naufragata. La manovra finanziara l'ha fatta sapientemente scivolare in "zona a burocrazia zero". Non più sgravi fiscali o contributivi per cinque anni, ma solo un inter burocratico semplificato per chi vuole aprire una nuova attività. I 45 milioni di euro già stanziati si volatilizzano.
Il primo degli incontri promossi dal tavolo della comunicazione del presidio di piazza Duomo con gli abitanti del progetto c.a.s.e., tenutosi, per iniziare, negli insediamenti di Roio e finalizzato alla rilevazione dei bisogni dei cittadini, ha evidenziato persone fortemente demoralizzate e rinunciatarie. Persone che non vogliono uscire di casa. Persone che hanno perso la già poca speranza. Avvertono i tristi quartieri dormitorio come destino ineluttabile e permanente. La mancanza di provvisorietà che il governo ha voluto imporre con il faraonico progetto delinea negli animi un futuro che non prevede ricostruzione. E uccide i sogni. La riapertura di un altro piccolissimo tratto del corso, nel centro storico, a 14 mesi dal sisma, concede un po' di entusiasmo che sfuma, però, quando si comprende che una città non è fatta di case puntellate, ma di negozi, uffici, abitazioni. E persone attive.
Occorre un'iniezione di speranza. E occorre unità. Entrambe mancano. Forse arriveranno.
Questo è quello che lascio. Per la prima volta da quel 6 aprile, avverto il desiderio di andare via. Ho bisogno di "normalità" per poter chiarire le mie idee.
Lascio gli amici attivi e combattenti non senza rammarico e senso di colpa. Ma so che ben poco potrei fare in questo momento per la nostra causa. I mesi passati mi hanno minata nel fisico e negli entusiasmi. Ma so che i movimenti di persone responsabili sono onde. Si va e si viene. In questo cambio c'è la forza.
A presto lettori di questo blog. L'ho detto, lo ripeto, raccontarvi le nostre vicende è per me fonte di energia e motivazione. Siete preziosi.
A presto amici aquilani. Amici di lotta. Il vostro lavoro è impagabile ed esemplare.
A presto Aquilani tutti. Tirate fuori quell'orgoglio che ci dicono di avere. Io non lo vedo. Quando si è uniti si trae forza l'uno dall'altro. Buttiamo al vento pregiudizi e divisioni. Uniamoci per la nostra città.
Perché qui, soli, si muore.
42 commenti:
anna, parlavamo proprio qualche sera fa di forza... mi spiace ma ti capisco. ieri sono andata a bs per quella cosa di cui abbiamo parlato, un grande progetto tutto da inventare ma si vedrà.
un abbraccio Boh
Ciao Anna, a presto. ;-)
A presto... il tuo blog è di fondamentale importanza per tutti, anche e sopratutto per quanti non sanno.
...ma... fammi capire!!!...
ti hanno minacciata o ti hanno pagata per farti chiudere???...
sei molto meno forte di quello che sembravi.... che delusione...
A presto, Anna, e grazie per la preziosa testimonianza che hai reso fin qui. Ti aspettiamo.
@Anonimo,
nessuna minaccia.
E' ovvio che mi hanno pagata. Chiudo scappando col bottino. Alla faccia dei terremotati.
Fuggo alle isole Cayman. Non essere deluso, sarò in buona compagnia da quelle parti.
... capisco la stanchezza e la delusione... anche il bisogno intimo di sospendere ma non sempre questi bisogni possono essere soddisfatti nell'immediato... forse non è il momento giusto...
Spero comunque che tu possa "ricaricare le tue energie" :)
GMC,
parlare di immediato dopo 14 mesi mi sembra azzardato. Comunque ti ringrazio per la bella spinta verso il senso di colpa che, ahimé, mi accompagna da quando sono nata :-)
Stanchi ma mai domati. Nonostante il comico di Arcore
A presto... E intanto il Cav ribadisce che non c'è stata alcuna speculazione in Abruzzo e che lui deve pagare il prezzo di una totale disinformazione globale che lo accusa ingiustamente. Me viè da ride...
Non ti conosco ma spesso entro nel tuo blog perchè sento che sei una bella persona leggendo ciò che scrivi... Ognuno di noi ha il bisogno di staccare la spina quando sopratutto si sente che cè bisogno di ricarica e anche a me nel mio piccolo succede questo, nasce quella volgia di andare da qualche parte per tornare più forte di prima ma credo che sia importante per me stesso se è una scelta fatta da me e non dettata da fatti o persone ... Nel mio piccolo lavorando qui al nord cerco di darmi da fare per togliere i nostri adolescenti dai rischi della strada ( alcool droga ecc ) che ogni anno fa numerose vittime e come associazione ( gruppo x Salzano ) ci diamo da fare per i cosidetti " ultimi" che guarda caso mi rispecchio su alcune cose che dici te che per noi sono i "primi" .... e spesso capita che proprio i politici quasi sempre di una parte ma non solo ci diano contro tanto da cercare di farmi fuori con ogni tipo di mezzo... io resisto, a volte mi arrabbio , non dormo, sto male, sono nervoso ma non mollo, voglio andare avanti perchè sento che sono nella strada giusta... forse un giorno mi capiterà di mollare e di mandare al quel paese tutti quanti ma il desiderio che ho ora è quello che se mi succederà qualcuno come te mi dica .... non mollare e vai avanti che sei nella strada giusta.... Ciao signora Anna .... non mollare sei nella strada giusta ... Vanni
@Vanni,
mi hai commossa profondamente.
Grazie!
per me riuscire a staccare richiede una grande forza: io ho sempre l'impressione che tutto quello per cui ho lavorato potrebbe crollare.
la fatica è riposare mentre si è via, senza farmi rodere dall'ansia, dal senso di colpa, dai fantasmi.
poi, ritornando, trovo inaspettate sorprese ad aspettarmi, cose che prima, mentre ero li, non c'erano. e questo mi fa dire che ho fatto bene a staccare.
io ho bisogno di riempirmi di bello quando stacco, non so te, ma il bello a me da nuova energia.
e ti auguro di trovarne ovunque tu andrai.
L'intento non era questo! Non è nelle mie corde cercare di far leva sui sensi di colpa che, per un motivo o per l'altro, possiamo avere tutti! E non voglio dilungarmi su loro...
L'argomento era un altro e il mio commento non voleva essere sarcastico... penso, semplicemente, che forse in questo momento sia più utile non mollare... nonostante tutto! Anche dopo 14 mesi, soprattutto dopo 14 mesi!
In altre parole... sono d'accordo con Vanni ;)
In questo paese ogni giorno ci raccontano sempre di meno su quello che ci servirebbe sapere, per questo tu e i tuoi post sieti preziosi, ma la tua forza interiore è preziosa per te e allontanarsi non significa mollare, ma spesso significa riprendere se stessi. Allontanarti ti renderà più forte. Lo stacco ti porterà a vedere le cose sotto prospetive diverse. Quello che senti e che provi ormai fanno parte di te e puoi essere te stessa in qualsiasi luogo.
A presto Anna.
a presto Anna
Minkia!
Emmò ddò scrio più, le serie minkiate che me vengono mmente?
-Se fà yu pazzo, risti solo!!!
-Nomme roppe yu cazzo, no yu so mai fatto e mai lo farò
-Fà come cazzo te pare
E le cose dopo tanto, si stavano mettendo bene...
finchè...
-- Io non ridevo
alla scossa dell' ora del te
quella del lunedi alle 17:00
--io cacheo, no stengo a dì 'na buscia, steo proprio a cacà...
aju cesso me, beju cesso mè...
e la tazza me dea certe botte alle chiappe.... sò state sempre scosse
strane, immensamente violente, non regolari, alte di magnitudo ok, strane,
quando steo a cacà, sò arrivati cinque o sei colpi sussultori che j che steo assettato loco sopra so sbalzato come sopra a nù tagadà, ma co j pantoloni, le mutanne calate e ju
culu zuzzu,
e che fà te mitti a puli!
na botta veloce pè toje lo grosso,
resajete tutto e, vvvia!!
ce semo fatto nu giro colla machina
appiccemo la radio, vedemo che tenemo fà!
gnente! ecco non ce dicono gnente!
non ce dicono manco c'ha fatto 'na botta forte, e meno male ch'è durata poco...
rentremo?
e rentremo.
ju tarramutu c'ha salvato la vita
ju tarramutu c'ha salvato la casa
semo stati fortunati
ma quaccheduno ce mette j bastoni tra le cosse e nun ce fa repijà,
j più furbi se sò mparati a camminà cò sti bastoni e j vidi, te j pò immaginà come cammineno cuntenti e sorridenti, nell'incedere malato, oramai primi nel nuovo giochino di questo format di una crudeltà immensa.
“…Poi, per un paio di settimane, giacqui malato a Genova. Seguì una malinconica primavera a Roma, dove accettai di vivere – non fu facile. In fondo mi dava noia oltremisura questo luogo, il più indecoroso della terra, per il poeta di Zarathustra e che non avevo scelto liberamente; cercai di liberarmene: volevo andare all’ Aquila, l’antitesi di Roma, fondata per ostilità contro Roma, simile al luogo che fonderò un giorno…..”
( Nietzsche, Ecce homo )
Ciao Anna,
Luca
A presto, Anna. La tua cronaca mancherà a molti non Aquilani.
Peccato...ad ogni modo ciò che è stato scritto su questo blog rimane.
Non avrei mai avuto modo di conoscere le vicende Aquilane senza leggerne sul tuo e su altri blog e non avrei mai e poi mai raggiunto una consapevolezza che mi porta per esempio, da cittadino del nord quindi un po lontano dai fatti, ad incazzarmi ogni qualvolta sento gente poco intelligente e poco informata affermare cazzate enormi riguardo al terremoto e alle vicende ad esso legato, tant'è che la gente qui dalle mie parti mi guarda un po sconvolta quando mi incendio per sbattere loro in faccia la realtà...
Pochi nel resto d'Italia saprebbero cos'è successo veramente in Abruzzo se non fosse per chi come te ha combattuto per far uscire queste verità!
Grazie e buon viaggio, ovunque ti porteranno i tuoi passi.
Ciao
Molti di noi aquilani sapevamo che una botta forte sarebbe avvenuta,
personalmente già nei primi anni novanta, avendo avuto modo di stare a contatto con geologi, si aspettava un terremoto distruttivo, in base alle statistiche sopratutto,
anno domini 1400
anno domini 1700
distruttivi entrambi
inizio secolo scorso.. ma non valutato così importante,
è arrivato nel 2009,
non riuscivamo a capire se tutta la sequenza di scosse fosse un allentarsi progressivo della faglia in tensione e quindi un bene, oppure vere scosse d'avvertimento, solo Giuliani c'ha azzeccato, empirico o no, c'ha azzeccato, laureato o no c'ha azzeccato, non ci ha potuto fornire l'ora esatta... denunciato per procurato allarme, forse intimidito, è stato l'unico che seriamente ha preso la cosa seria sul serio, mentre noi non sapevamo cosa fare, abbandonati prima e ora dopo, che non c'è più da mangiarci niente,
non sapevamo cosa fare ed ogni scossa forte che arrivava ci illudevamo, ci forzavamo di illuderci che finalmente era arrivata quella forte, finchè è arrivata.
I reality fanno male alla salute psichica, che poi ti ci trovi veramente in una realtà di incubo, non è bello, per niente,
proprio per niente,
non ci si diverte neanche un po'
sopratutto quando poteri paralleli ne approfittano, c'è un film in giro che descrive bene quest'approfittarsi,
ma non rende l'idea di quanto sia brutto l'incubo, già brutto di per se nell'evento naturale, ma ancora più brutto, pessimo, orrendo, quando ci si ritrova soli, abbandonati, e pure bastonati, perchè non si ha più tempo nemmeno per la solidarietà vera in uno stato democratico ed evoluto e allora sti rompicazzi di terremotati aquilani che cazzo si lamentano, e bla bla bla, bla bla bla....personalmente ho conosciuto lo stigma di una colpa non commessa, l'emarginazione,
la solitudine e la cazzata di scappare quella mattina fino qui, se rimanevo sarebbe stato peggio, la tenda, ma a questo punto non oso immaginare, nemmeno ci riesco, ad immaginare una soluzione di fuga diversa e poi di alloggiamento
fuori dalla mia città SENZA DATA DI TERMINE
la replicante fù progettata senza data di termine
eroderba
A presto, Anna. Grazie di tutto quello che ci hai raccontato. Ricaricati, riposati, insomma pensa anche un po' a te. Te lo meriti.
Noi siamo qua che ti aspettiamo.
Un abbraccio,
Artemisia
Cara Anna, mi dispiace per questa pausa, ma capisco che ne hai bisogno, il logorio di questi mesi è terribile, in effetti noi abbiamo solo una minima idea di ciò che tutti voi state vivendo. Ti capisco e conosco bene la voglia di smettere di lottare che spesso ci attanaglia, ti auguro soltanto di tornare presto e più combattiva che mai. Bisogna toccare il fondo per risalire con rinata forza.
Un abbraccio, ti aspettiamo
Lidia
cara Anna, mi permetto di scrivere, anche se silenziosamente, a volte con le lacrime agli occhi, da quando l'ho scoperto ho letto il tuo blog dal primo all'ultimo post.
le persone forti, quelle dalle quali non ti aspetteresti mai una lacrima né il minimo cedimento, hanno ogni tanto bisogno di fermarsi, guardarsi intorno, godersi per un attimo quel poco di tranquillità (chiamarla serenità sarebbe sperare troppo) che riescono. per farlo però hanno la necessità di staccare, di guardare con occhi più distanti, di raccogliersi intorno a se stesse foss'anche solo per un attimo.
non è "mollare", non è "arrendersi", è accettare di avere bisogno, talvolta, di un attimo per sé.
ti ringrazio per quello che finora hai scritto e raccontato. ti ringrazio perché mi ha permesso di sapere quello che è successo e sta succedendo davvero a l'aquila.
a presto, anna. perché le persone forti, quelle che ci credono davvero, poi tornano, magari trovando un altro modo di esserci, ma tornano.
ti abbraccio,
marina protasoni, varese.
Ciao Miss Kappa, vengo molto spesso a leggerti e questa volta, non lo nascondo, è stato un duro colpo sentirti così spossata ed apprendere della tua decisione!! Però, ti capisco e comprendo anche che è meglio così!! Se hai necessità di staccare la spina, fallo pure e senza rimorsi!! Sarebbe molto peggio se tu... cedessi e questa tua decisione non è un cedimento ma una tua legittima necessità!! Quando si è vissuto come è capitato a te da quel 6 aprile, sfido chiunque a dimostrare la forza che hai manifestato tu, fino ad oggi, senza crollare!!
Ho letto del tuo "appello" agli aquilani a tirare fuori l'orgoglio!! Credo di capire cosa ti "abbatte" in questo momento perché per altre esperienze, sicuramente meno drammatiche delle tue, provo lo stesso sconforto e la stessa voglia di "staccare" un po la spina!!
Combattere contro l'arroganza e la presunzione delle Istituzioni è faticoso ma... scontrarsi con l'indifferenza dei tuoi simili è devastante!!
Quindi, ti auguro un meritato e salutare riposo... per rileggerti più forte e determinata che mai!!
Ti capisco ... dev'essere durissima combattere in queste condizioni
un'abbraccio
Buone vacanze, Anna. Mi faccio un pezzo di lotta pure per te. Tanto sò quatrano..:-)
@Anonimo
Odio gli anonimi a prescindere ...
detto questo Anna ti abbraccio con tutto il cuore ....
a presto grandissima
Riposati, ricaricati. Non è una sconfitta, non è un abbandono, è una necessità.
A presto.
io non odio nessuno
Anonimo
Ti aspetto più carica e inca..... di prima !(e speriamo con MOLTI più Aquilani... e non solo !!!)
A presto Anna.
Grazie per "gli occhiali" con cui ci hai fatto "vedere il post-terremoto"... (perchè non se ne può più di questi TG !!! ).
ci sarò anch'io in piazza a urlare la mia!
Carissimi concittadini aquilani, che la forza della disperazione si abbatta sul cancrenume di questa sedicente giustizia e democrazia e trascini con sé il bene e il male!
Ogni vaso stracolmo trabocca e nel nostro caso la pressione è al massimo.
Voglio credere che in questo movimento di rivolta non ci siano coloro che desiderano ritagliarsi uno spazio per l'affermazione personale;
voglio credere che non ci siano personaggi emergenti, capuzzelli vari che mirano a conquistarsi una piccola o grande fetta di potere;
voglio credere che ognuno, nella sua specificità venga ritenuto utile alla causa comune, accolto a braccia aperte e non con la freddezza e il malcelato fastidio che finora ho avvertito sottopelle.
Abitavo, ma tanto tempo fa, in via Coppito n.4, in un piano terra ricavato da un antico convento, con fregi e scritte originali; nessuno ha saputo dirmi se quella casa che vide compiersi i miei studi sia crollata oppure no.
Altro che medioevo! Altro che solidarietà!
La Storia non cambia per via di certi "uomini" che piantano paletti, che delimitano gli spazi sferrando addosso a certi altri uomini i cani della diffidenza e della prevenzione.
Non ricostruiremo nulla se non abbatteremo queste barriere !
Oggi, però, ALLA GRANDEEE!!!!
Loredana di biase
http://processoallaparola.splinder.com
cara Anna, ho subito pensato a te:
IL mio carissimo amico Carmine Mangone
http://www.facebook.com/loredana.biase?v=wall&story_fbid=105231816192040#!/carmine.mangone mi comunica:
mi piacerebbe fare un ebook molto situazionista su L'Aquila e la resistenza autogestionaria della gente contro la biopolitica di questi stramaledetti mafiosi... Conosci qualcuno che possa buttar giù una sorta di instant book radicale sganciato da qualsiasi logica di potere?
Attendo risposta, se puoi!
Con affetto
Loredana di biase
mi racconti com'è andata ?
grande Anna!
ti ho sempre seguita e ti sono stata vicina,in questi lunghi e duri mesi e leggerti è stato un modo di conoscere la condizione reale che voi aquilani state vivendo.
ammiro il tuo impegno e la passione che metti nello scrivere, e comprendo.
ed è ovvio che a questo punto ti senta stanca e sfiduciata visto come vanno le cose.
prenditi una pausa ma non mollare!
mi auguro di rileggerti presto
hasta siempre
un abbraccio
giusy
Sperando che nel frattempo cambino realmente le cose e che tanta classe politica sparisca insieme alle leggi vergogna che vorrebbe promulgate, ti auguro buon riposo ed un rinvigorito ritorno.
Un abbraccio.
Anna che ti sei persa......
Una lettera di una tuo omonima compaesana: Anna Lucia Bonanni. Io l'ho letta su "il Fatto Quotidiano", e l'ho cercata per riproporla a chi non l'avesse letta.
mi spiace essere arrivato solo ora e spero non sia troppo tardi.
ma non rinunciare a combattere solo per l'inettitudine e l'incapacità degli altri, fai il loro gioco.
ti auguro di ritrovare la forza.
a presto
Cara Miss Kappa,
forse ripeto quanto è già stato detto da altri: è grazie al tuo sito e a "Terremoto: dove gli altri non arrivano" che ho potuto essere costantemente informata di quanto avveniva in realtà all'Aquila e nelle altre zone terremotate. La cosa mi interessa molto, non perché io sia aquilana e neanche abruzzese ma perché sono una cittadina della terra e ogni luogo, ogni popolazione mi coinvolge, mi emoziona e mi occorre. Ti sono davvero grata per l'importante lavoro che hai fatto e posso immaginare la tua sofferenza anche nell'impegno che ti sei assunta. A te auguro di ritrovare una ragione di vita, di buona vita, nel tuo presente e nel tuo futuro; all'Aquila auguro che si avvicendino cento, mille Miss Kappa a dare voce a una storia che altrimenti rischia di restare inconoscibile.
Ti abbraccio
Roberta
Cara Miss Kappa,
forse ripeto quanto è già stato detto da altri: è grazie al tuo sito e a "Terremoto: dove gli altri non arrivano" che ho potuto essere costantemente informata di quanto avveniva in realtà all'Aquila e nelle altre zone terremotate. La cosa mi interessa molto, non perché io sia aquilana e neanche abruzzese ma perché sono una cittadina della terra e ogni luogo, ogni popolazione mi coinvolge, mi emoziona e mi occorre. Ti sono davvero grata per l'importante lavoro che hai fatto e posso immaginare la tua sofferenza anche nell'impegno che ti sei assunta. A te auguro di ritrovare una ragione di vita, di buona vita, nel tuo presente e nel tuo futuro; all'Aquila auguro che si avvicendino cento, mille Miss Kappa a dare voce a una storia che altrimenti rischia di restare inconoscibile.
Ti abbraccio
Roberta
La mia attenzione è diventata nel tempo meno assidua, oggi sono tornato a leggerti. Una blogger citava l'irritazione...incazzatura, via, diciamolo...di chi ha notato la assenza di "copertura mediatica" adeguata dei principali TG circa la manifestazione del 17 giugno.
Ma ormai le notizie corrono lo stesso e si può organizzare una reazione, una protesta.
Sono convinto che torneremo a leggerti quando magari, forte di una esperienza drammatica come quella che hai vissuto, tornerai a scrivere magari anche di altro.
Questa esperienza nel tuo caso è stata certo vissuta profondamente ma in maniera da essere condivisa. Hai fatto molte scelte giuste.
Cara Anna,
caputano momenti in cui è necessario staccare per ricaricarsi. E' normale. Oggi in assemblea non ti ho vista. So che tornerai presto.
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