Eccoli i miei compagni (io non ho paura di usare questo sostantivo: cum panis, persone con le quali divido il pane della lotta e della resistenza che, per noi,è primario) davanti alla sede RAI di Roma. Dopo aver partecipato al consiglio comunale straordinario, che si è tenuto in piazza Navona, nel quale si è proclamato lo stato di agitazione permanente della città dell'Aquila, sono andati a protestare per il comportamento della televisione di regime che, nonostante gli introiti del danaro pubblico, continua ad ignorare la nostra condizione. E a fare disinformazione. Fuori dalle mura fortificate della mia città, con gli occhi di chi sta lontano, i miei compagni mi appaiono ancor più belli. E forti. E coraggiosi. E sprezzanti della fatica e dell'emarginazione. Il sindaco Cialente ha fatto suo il consiglio che gli ho porto prima di partire. Gli ho chiesto di farsi sentire. Di chiamare a raccolta i giornalisti.Di raccontare, fuori dalle nostre mura, la penosissima situazione che stiamo vivendo. Meglio tardi che mai, recita il vecchio detto. Dopo mesi di acquiescenza e di sopore, il sindaco pare essere diventato davvero il nostro primo cittadino. Non posso esimermi dal chiedermi a cosa sia dovuto tale tardivo cambiamento. Dopo aver incondizionatamente avallato la dissennata gestione dell'emergenza, ed ignorato ogni segnale che gli arrivava dalla cittadinanza consapevole, che, già dalla prim'ora, aveva intuito il piano criminale che vedeva gli Aquilani oggetto di propaganda di governo e sperpero del denaro dell'emergenza, Cialente esce allo scoperto. E dice finalmente che il danaro non c'è. Io lo gridavo dallo scorso anno. Non serviva essere dei geni per capirlo. E ancora la salva, il sindaco, la protezione civile. Dice che la gestione dell'emergenza è stata ottima. Ottima per chi? Per i suoi concittadini senza casa, senza città, senza lavoro? O per le tasche della cricca? Bertolaso incita i giornalisti dai teleschermi. "Andate a vedere anche ciò che abbiamo fatto di buono", e allude alle C.A.S.E. Come se le immagini del finto miracolo non le avessimo già viste sino alla nausea, prima di cadere nell'oblio. E come chiamare, chi si comporta così, se non un gran mascalzone? Dopo aver gestito tutto il danaro messo a disposizione per il terremoto aquilano , abbandona la città all'asciutto. Persino con i debiti. E buona notte ai suonatori. E' facile gestire con tanti soldi a disposizione, senza controllo, sperperando in appalti e sub appalti non monitorabili. I guai, la tragedia, il dolore? Quelli si lasciano in mano alle amministrazioni locali. Che ringraziano per la buona gestione. C'è qualcosa che non mi quadra. Mi consolo pensando agli Aquilani combattenti. Grazie amici miei, grazie di continuare. Nonostante gli insuccessi. Nonostante l'oblio. Presto sarò di nuovo con voi. Ritemprata ed attiva. Vi abbraccio con tutta la mia riconoscenza.
sabato 26 giugno 2010
Visti da lontano
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20 commenti:
:) questa volta ti lascio solo un sorriso, una stretta di mano e il mio "finalmente" accanto al tuo... perché anch'io ho pensato, vedendolo, che il sindaco stesse cominciando a vestire i panni di primo cittadino, pian pianino ma li ha indossati... e mi sono ritrovata a pensare che mi piacerebbe se molti primi cittadini si svegliassero o si dimettessero!
Buon fine settimana
Forza Anna,che siete sulla strada giusta.
Un abbraccio
Cristiana
Ps.Firmato
In effetti che lo dica Del Corvo, è normale. Cialente no.
Ieri in paese c'è stata una cerimonia di commemorazione interessante dalla quale ho tratto interessanti notizie che t'invito a leggere http://iofuoridalcoro.blogspot.com/2010/06/amarcord.html
Anna, sai che non voglio permettermi di mischiare marzo con le pecore e che io non ho nessun diritto di parlare, ma stavo pensando questo: anch'io fin dall'inizio vedevo le cose che vedevi tu e mi chiedevo perché tutti fossero così acquiescenti.
Poi se mi rendo conto che io hce ho perso pochissimo in confronto a tutti gli altri, ci ho messo un anno e uno psicologo per, chiamamolo con termne figo "elaborare il lutto", capisco che all'inizio per molti la reazione è anche quella di stare zitti e buoni, allineati e coperti, perché sono ben altre le emozioni con cui devi fare i conti se vuoi arrivare a sera.
Sono stati mesi in cui si viveva neanche alla giornata, alla mezza giornata, e ancora troppi non sono in grado di fare progetti di qualsiasi tipo, se non quello di andarsene e ricominciare altrove, se se lo possono permettere. E se non vuoi o non puoi ti tocca aspettare
Secondo me adesso è passato il tempo dell'elaborazione e non a caso molti si mobilitano più di quanto abbiano potuto fare prima. Forse erano solo i tempi fisiologici e forse anche Cialente in fondo è un poveraccio come tutti noi, e gli ci è voluto quel tempo.
(Poi io sono e resto una buonista, e questa è la cosa più irritante del mondo, lo so, scusami).
un filmato di informazione utilissimo,visto il buio della tv ex-pubblica.Continuate a protestare ed a informarci,per pensare con le nostre teste e sperare di risvegliare qualche nostro "distratto" concittadino.
@Barbara,
un primo cittadino non può mermettersi di elaborare un lutto per 15 mesi, lasciando i terremotati allo sbaraglio e nelle mani della cricca.E stigmatizzando i cittadini responsabili. E ignorando tutte le loro indicazioni. Sì, sei troppo buonista.
Un bacio, ti aspetto...
sono buonista anch'io e tendo spesso a giustificare l'ingiustificabile, ma in questo caso sono d'accordo con anna.
cialente in quanto uomo aveva tutto il diritto di prendersi il tempo che gli serviva per elaborare il suo lutto. come primo cittadino, no.
detto questo, ho trovato indegno il modo in cui la tragedia dell'aquila è stata sfruttata per la propoganda politica di bassa lega, specie alla luce di tutto lo schifo che è venuto fuori negli ultimi mesi.
al danno la beffa.
un abbraccio.
Forza ragazzi, non siete soli!
Grandissima Anna, e grandissimi i tuoi COMPAGNI!!! Bellissimo termine, brava! Io sono convinto che voi siete i primi artefici di quel poco che si è ottenuto. Considero una splendida vittoria quella di essere riusciti a sensibilizzare Cialente.
Complimenti e andate avanti così!
Io non sono buonista e ritengo che proporsi come sindaco di una città, un buon sindaco di una città, voglia dire essere preparati a tutto e non solo a governare quando il bilancio è pingue e i cittadini sono dalla tua.
Anche se in proporzioni certamente diverse, una fetta importante di responsabilità nella "questione aquilana" che si è creata dopo il tragico evento, il sindaco Cialente ce l'ha ed è giusto che i cittadini in questi mesi lo abbiano incalzato al punto di farlo redimere e rientrare nei ranghi del suo ruolo. In ritardo, certo ma per queste cose non è mai tardi. Cialente ha comunque fatto perdere almeno un anno alla causa aquilana e secondo me centra poco il metabolismo dei lutti (sia quelli affettivi che quelli materiali). Anche chi denunciava sin dalla prima ora aveva i suoi lutti da elaborare ma il buon senso, il coraggio e la voglia di verità hanno prevalso su tutto, valori che il sindaco Cialente ha forse recuperato solo ora. Ma, ripeto, non è mai tardi.
In bocca al lupo. Aldo
Per me "Cialente...dice finalmente che il danaro non c'è"[cit.] perché, pur lui, ha "fame".
Lupi (politici corrotti) ,magari colle lor "lupe" (prostitute), per ogni dove.
Ahi ahi.
Riccardo da VR
mi fido del tuo intuito, se pensi che il sindaco possa ora far la parte che gli compete, sicuramente avrete dalla vostra parte uno che avrà visibilità
E finalmente sabato scorso sono andata all'Aquila. Non ho portato la macchina fotografica, perché non volevo fare la "turista del terremoto". Un amico aquilano mi ha portato in giro, mi ha fatto vedere, mi ha spiegato. Ma ho potuto solo vedere riconfermate tutte le cose che tu da più di un anno scrivi qui. Non ne avevo mai dubitato, solo che volevo vedere coi miei occhi. Le c.a.s.e. tirate su in fretta e furia (e già si sgretolano), il paesaggio deturpato, il centro storico invaso dalle macerie, la gente che ha pagato di tasca propria le ristrutturazioni, e di 50.000 euro gliene torneranno in tasca solo 10.000. E i soldi che non ci sono. E gli aiuti promessi e non arrivati. E la gente che si "arrangia", e che altro potrebbe fare? Fa male vedere la città ridotta così, una nuova Pompei. A parte le spiegazioni dell'amico aquilano, basta guardare e tutto questo si sente, nel profondo. Ho voluto vedere, anche per rispondere a quelli che mi dicono che tutto procede, che tutto va bene, che dovete essere contenti e ringraziare. Ma so che le mie parole non serviranno a far aprire loro gli occhi. Eppure, bastava guardare, e voler vedere. Ma a loro fa comodo così.
Un saluto, avete tutta la mia solidarietà.
Marta
Ciao Anna. Sono Michele Giordano. Ho letto il tuo post anche su IL FATTO QUOTIDIANO, riguardante Sky che ti chiedeva i soldi per l'abbonamento.
Pensa, ne hanno parlato anche in una trasmissione radiofonica "ZOO DI 105" su radio105.
Un saluto.
Spero che la perseveranza vada premiata...
Ciao a tutti, ho visto ieri "Comando e Controllo" alla Festa dell'Unità a Roma. Film ottimo, pacato, obiettivo, efficace. Mi auguro che si arrivi presto a una distribuzione su scala nazionale.
da il Fatto Quotidiano
La marcia su Roma degli aquilani. Scontri con la polizia, tre feriti
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07/07/gli-aquilani-marciano-su-roma-tensioni-a-piazza-venezia/37340/
e un video
http://www.youtube.com/watch?v=JgmpLS46Fms
Cosa posso fare? Voglio fare qualcosa per l'Aquila, soprattutto dopo i disordini di oggi a Roma. Come si fa ad autorizzare 2 manifestazioni in contemporanea perchè si pestino i piedi? come si fa a manganellare il tuo stesso fratello? come si fa?
Era evidente da subito che per "la cricca" il terremoto non era un'emergenza da gestire e risolvere ma un'opportunità da sfruttare.
;)
Messaggi di uno spermatozoo agli elettori:
http://unbeinger.wordpress.com
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