Riapriamola questa città che ci hanno tolto. Che ci hanno proibito. Riapriamola con la forza, se necessario. Con la determinazione. Con la nostra dignità.
martedì 21 dicembre 2010
Riapriamola
Le occasioni di incontrare le persone sono sempre più rare, per noi Aquilani. Ero dal parrucchiere oggi. Una volta, nell'altra vita, mi dividevano dal negozio 25 passi. Oggi son 25 chilometri. Dal parrucchiere, si vede gente. Si ascoltano discorsi. Entrando, Giampiero, uno dei proprietari, che prima lavorava in pieno centro, ed ora su una strada di periferia, mi ha chiesto "Mbè, Anna, tu che sai tutto, quando ce lo ricostruiscono il centro?" "Non lo so, Giampiero, non so nulla, nessuno sa nulla". E lui, " non vado in centro da mesi". "Io non voglio vederlo il centro, mi fa troppo male", gli fa eco una cliente. E, da lì, parte un coro unanime: clienti e lavoranti, nessuno va in centro da mesi. Soffrono troppo. Molti lo hanno già archiviato. Si sono adattati alla nuova NON vita. Si sono adattati allo squallore del brutto.Ho fatto la mia solita arringa. Ho detto loro che la nostra città ha bisogno di noi. Di tutti noi. Non dobbiamo abbandonarla. Non possiamo permettere che ce la portino via. Ci stanno provando: non dobbiamo consentirglielo. Dobbiamo tenerla stretta con i denti. Ho visto volti assenti, rassegnati. Tristi. Eppure basta poco, basta il cuore. L'8 dicembre scorso, ho organizzato per la mia associazione l'addobbo dell'albero di Natale nel corso cittadino. Ai Quattro Cantoni. E le persone convenute sono state tante, tantissime. Il corso si è riempito di volti, di sorrisi. Di pianti. Di vita.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
8 commenti:
Il mio appello del 3 febbraio 2010: http://www.repubblica.it/rubriche/diario-di-una-famiglia/2010/02/03/news/appello_pitari-2169533/
sai, Anna, sono stato a L'Aquila tre volte dopo il terremoto. Prima non l'avevo mai vista, e so di essermi perso molto. A 800 chilometri di distanza arrivano solo le notizie di regime e quando racconto la Verità, quella di una provincia, di una città abbandonate nonostante i proclami, gli amici mi guardano e mi chiedono: ma com'è possibile? vorrei tornare a L'Aquila e sedermi a bere una birra in uno di queli locali che, mi hanno detto, erano sempre pieni di ragazzi. Spero si possa fare... so che è poco, ma ti mando un abbraccio.
Paolo
Sì Giusi. Lo chiediamo da sempre, noi cittadini responsabili. Lo chiediamo dal 7 aprile del 2009. Ci siamo anche riusciti, con le nostre carriole che ora, come tu giustamente dici, hanno preventivamente arrestato. Dobbiamo essere in tanti a chiederlo. Dobbiamo convincere anche i rassegnati. I rinunciatari. Quel giorno eravamo 6mila, ricordi? Dobbiamo tornare ad essere molti di più. E pretenderlo, anche con la forza. Nel 1971 avevo solo 15 anni, ma ricordo molto bene.Lì l'orgoglio aquilano si vide tutto.
VIVIAMO DI DETTAGLI PROTAGONISTI
Lo invierò a chi conosco, perchè si rendano conto di quanrto siano fortunati a non aver vissuto e a non vivere una tragedia come la vostra.
Faccio gli Auguri a te, ma trasmettili a tutti gli aquilani,abbiate speranza,'vedrai che cambierà'.
Cristiana
Brava Anna e bravi tutti.
I più belli e forti auguri del mondo, perché tutto rinasce.
Alfredo
Cara Anna, il mio affetto, la mia indignazione, la mia condivisione, il mio sdegno, e, nonostante tutto, la mia speranza.
Abbraccio te e tutti gli Aquilani,vi stringo tutti in un abbraccio vero, per bene, di cuore, di civiltà e di etica, in questa nostra povera Italia così vilipesa! Altro non posso scrivere, commossa.
Lucia
grazie Anna per il volto degli aquilani a me cari, grazie per i bambini e le vecchiette con le carriole, per le famigliole ed i sorrisi, grazie per i cuori rossi appesi alle transenne che oscurano la vostra città.
grazie da allora ad oggi per la testimonianza e le informazioni che mi fanno inc... ma fanno tanto comunità! Grande difetto questo vivere sociale dei comunisti, direi questo vivere finchè non ci fanno soccombere!!
tanti auguri
barbara
Posta un commento