lunedì 21 giugno 2010

Le verità degli altri

Il negozietto di generi alimentari è sempre lo stesso: un ingresso sul vicolo stretto e l'altro sul lungo mare, di fronte all'azzurro del cielo e dell'acqua, e all'arancio delle pietre barocche. Entro dal vicolo, come sempre. E' mattina presto, c'è solo un avventore. La propietaria alza lo sguardo dal conto che stila, sempre, rigorosamente, a mano. Un solo attimo di incertezza e mi riconosce. Non sorride. Io le sorrido. Liquida velocemente il cliente e scivola verso di me, fuori dal bancone. Mi abbraccia. "Signora, fui tanto in pensiero per lei e per suo marito, ma chiesi sempre alla sua amica. Mi disse che vi eravate salvati, che avevate, però, perso la casa. E tutto. Poi, mi creda, mi si aprì il cuore dalla felicità quando vidi alla televisione che vi davano le case nuove. Che vi ricostruivano la città. Che tutto era a posto, in così poco tempo. Siete stati fortunati".
Non mi va di raccontare. Non mi va di dire che non siamo poi così fortunati. Voglio dimenticare la nostra condizione. Almeno per qualche giorno. La signora coglie il mio strano mutismo e mi dice che mi vede diversa. Stanca. "Sì, sono stanca" le dico. E, cercando di cambiare discorso, le chiedo un litro di latte. Un furgoncino a tre ruote si ferma davanti l'ingresso, sul lato del mare. L'odore del pane ancora caldo invade l'aria. Chiudo gli occhi: un attimo di benessere. La brezza mattutina, il rumore del mare. Quel profumo di pane.
"I panetti di latte di mandorle arrivarono freschi ieri sera" mi informa la signora. E poi, rivolta al figlio che sta scendendo dal furgoncino "Salvo, ricordi la signora dell'Aquila? L'anno scorso non venne, per via del terremoto". Salvo mi getta uno sguardo cortese, ma indifferente: "buongiorno signora". Ed inizia a scaricare i sacchetti bianchi del pane. La mamma sta incartando, per me, due soffici brioche. Mi piacciono al mattino, con un velo di marmellata di arance. O, quando voglio strafare, con la granita di caffè.
"Belle veramente quelle case nuove. Persino lo champagne. Berlusconi vi ha dato proprio tutto. Solo di noi si è dimenticato" si lamenta la signora. A questo punto, Salvo, con lo sguardo chino sui sacchetti del pane, farfuglia " i Siciliani sfortunati di serie B sono. A San Fratello ancora sfollati sono. E proprio ieri la protezione civile arrivò a dire che non ci sono soldi per ricostruire le case e per pagare gli affitti di quelle dove sono sitemati ora. Ma quelli si incazzarono. In mille erano, e occuparono il Comune. Lo sciopero della fame vogliono fare".
"Lo hai letto sul giornale, Salvo?" gli domando incuriosita. " No, i giornali e la televisione non ne parlano. Me lo disse la cognata della mia zita che ha un cugino da quelle parti. Berlusconi ha preso tanti voti in Sicilia. Noi tutti in famiglia lo votammo. Ma niente ha fatto per noi. Solo promesse. E soldi sul terremoto in Abruzzo ha buttato. Per carità, voi avete avuto tutto. Ed è giusto. Ma noi? Un amico della protezione civile che è stato in Abruzzo mi ha detto che gli Abruzzesi non sono mai contenti. Vogliono la bistecca di vitello tutti i giorni. E i cornetti freschi alla mattina. E vogliono essere fatti tutto. Niente fanno. E ora si lamentano ché le case nuove sono piccole e non hanno il bar ed il cinema vicini. E non vogliono pagare le bollette e le tasse. Troppo gli hanno dato". Noto che parla in terza persona plurale. Non vuole offendermi. La madre è visibilmente imbarazzata. Non mi guarda. " C'è il pane con i semi di sesamo?" chiedo indifferente. " Sì sì, caldo caldo" mi dice Salvo, tirando fuori da un sacchetto un filoncino fragrante. " Altro?" sussurra la mamma. " Basta così" concludo. Il conto a mano, niente scontrino. Prendo il sacchetto e saluto "Salvo, signora arrivederci". Esco. Non voglio più tornare in questo posto. Ma, sulla soglia, qualcosa mi blocca. Ripercorro i miei passi. La signora è scomparsa nel retro. Salvo sistema i succhi di frutta sugli scaffali. Poggio il sacchetto di plastica sul bancone. "Salvo, facciamo un gioco" gli dico. "Immagina la tua bella Ortigia chiusa, sbarrata. Non puoi entrare perché le camionette con i militari sorvegliano giorno e notte la tua città deserta. Se vuoi andare a casa tua ti serve un permesso speciale, e puoi andarci solo per pochi minuti, e una volta ogni quindici giorni, e solo se devi prendere qualcosa. Immagina il tuo negozio sbarrato. Immagina di non lavorare da mesi e mesi. E immagina tutti i negozi chiusi. E i bar, e gli uffici. Immagina che su settantamila Siracusani solo quindicimila hanno avuto la casa del miracolo. Gli altri si son dovuti arrangiare da soli. Pagando fitti di casa triplicati. E di tasca propria, ché l'aiuto dello Stato non arriva, proprio come a San Fratello. Immagina quattromila commercianti che non hanno più fonte di guadagno. E immagina Siracusa senza più piazze, o bar, o posti di ritrovo. Solo un centro commerciale. Immagina che, sulla via del mare, persino a ridosso della spiaggia, sorgano all'improvviso casermoni di cartongesso, su colate di cemento. Immagina questo miracolo che deturpa il tuo panorama. E tu non riconosci più il tuo mare. E la tua città. I tuoi amici dispersi non sai dove. In diciannove piccole città. Lontane chilometri e chilometri da te. Immagina altri ospitati in caserma. Altri ancora negli alberghi lontano cento chilometri. E tante persone, ben ventimila, senza lavoro. Ecco, fai conto che io sia la cognata della tua zita. Ti racconto quello che i giornali e la TV non ti dicono. Anche gli Aquilani hanno protestato. In trentamila. Hanno persino bloccato l'autostrada, per dire che, in queste condizioni, non possono tornare a pagare le tasse. Ma nessuno lo sa. E, dimmi, tu cosa avresti fatto in una situazione simile? Saresti contento per il miracolo e ringrazieresti il Governo?" Non esita neanche un instante, Salvo, con i suoi vent'anni "Io prenderei l'aereo e me ne andrei" mi sibila, prima di scomparire anche lui nel retro. "Ciao, Salvo, a domani", prendo il sacchetto ed esco.
Una scia bianca attraversa il cielo proprio dove si congiunge con il mare. Devo strizzare gli occhi per guardarla, ché la luce è già abbagliante. Un geco corre lungo il muro, fino a nascondersi in un buco. Mi avvio verso casa. Pochi metri. Sono già stanca.

34 commenti:

ELisa ha detto...

Anna forza!!!

Fabrizio (laboratorionapoletano) ha detto...

Anche la Campania ha ancora oggi i suoi terremotati... ma erano altre epoche ed altri sprechi...

Forza Anna!

GM C ha detto...

Speravo che tornassi anche se, da fb, i blog e qualcosina in tv, avevo ipotizzato che ti fossi gettata a capofitto in quella manifestazione e che, dopo aver preso una boccata d'aria per ricaricarti, saresti tornata a lottare, a raccontare!
Anche in Sicilia la situazione è disperata e a volte, solo per un istante, penso anch'io come Salvo... forse potremmo prendere tutti l'aereo e lasciare le cose a chi le vuole così, che se le tengano care... ma è per meno di un istante... amo troppo il mio Paese per andare via! Ciao Anna, buone vacanze... non prendertela, anch'io mi fermo a riflettere che solo grazie ad internet mi arrivano certe notizie... internet e i blog... e a volte mi scoraggio... ma credo che sia possibile riuscire a fare qualcosa... purché la gente sappia!

Rita ha detto...

Non è colpa di Salvo e di tutti i "Salvo" del paese è colpa di chi nasconde e non informa. Coraggio Anna!!!

marianna ha detto...

Quando e dove riusciremmo a staccare davvero la spina e riposare? Anna, trova un po' di vacanza, per favore, fallo anche per me!!! un abbraccio :)

Federico ha detto...

sono due settimane che torno quì. Mi dico, "Anna sicuramente non ce la fa a non essere quì".
Eccoti, Anna. Non sei mai partita. Da quì non si parte. Quì si ritorna, infinitamente.

Un abbraccio a voi
Federico

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Ti dedico un "de filippiano" : "adda passà a nuttat"... chissà quanto durerà...

giardigno65 ha detto...

il geco ha sangue freddo, ma Salvo ?

lucia ha detto...

Anna forza forza forzaawbrine

Anonimo ha detto...

Questo è un esempio lampante della disinformazione (o propaganda, fa te) di cui si nutrono gli italioti (anche brave persone) quotidianamente.

maryvaleriano ha detto...

Questo è il paese della disinformazione. Un paese di tantissimi "Salvo", dove su molti fatti, non si sa nulla oppure si sa col makeup Belusconiano. I mesi d'informazione (il governo) sono bravi a mentire, ma sopratutto la gente è brava a voler credere, a praticare il paraculismo, per poi piangersi addosso, mas finirà questa cosa, anche solo per il fatto che non può andare avvanti cosi.
Un abbraccio Anna. Che il sole possa riscaldarti l'anima.

patafrischio ha detto...

E' vera questa notizia ?

Cronaca
Sfollati sfrattati dalle C.a.s.e
19/06/2010
Sfollati sfrattati dalle C.a.s.e

Una decina di famiglie sfollate ha ricevuto una lettera di sfratto dagli alloggi del progetto C.a.s.e. nonostante la palazzina di proprietà dell’Ater in cui vivevano prima del sisma sia transennata e considerata pericolante: il provvedimento è scattato perché lo stabile dopo essere stato classificato “E” il 20 aprile 2009, nell’ottobre scorso è stato misteriosamente portato ad “A”. E’ quanto sta accadendo a una decina di famiglie di sfollati aquilani di via Verzieri a Preturo, che per restare negli alloggi antisismici che gli erano stati assegnati hanno presentato un esposto alla procura della Repubblica oltre a rivolgersi un legale. “Qualche giorno fa - racconta in una lettera Anna Maria Orsini - abbiamo ricevuto dal vice commissario vicario per la ricostruzione un avviso di avviato procedimento per la revoca dell’assegnazione dell’alloggio del progetto C.a.s.e., firmato dal responsabile dell’area, Paola Giuliani, in quanto non abbiamo più il requisito essenziale per la permanenza, cioé l’esito di agibilità ‘E’. Le nostre abitazioni, infatti, sono state riclassificate ‘A’ e noi abbiamo messo tutto nelle mani della Procura della Repubblica”. L’esito è “A” sulla carta, ma secondo gli inquilini gli alloggi Ater di cui erano assegnatari sono in tutt’altre condizioni. “Si continuano a fare sopralluoghi - continua la signora Orsini - e verifiche sulle abitazioni e nel sottosuolo di tutto il quartiere: nonostante i risultati non siano affatto incoraggianti, soprattutto per il nostro edificio che, a detta dei tecnici, sta peggio degli altri, l’esito di agibilità tuttavia resta sempre ‘A’. Eppure il nostro palazzo, come del resto gli altri, è stato transennato tutto intorno con tanto di cartelli con la scritta ‘Attenzione pericolo non oltrepassare’. Anche se il portone è stato lasciato accessibile”. “Nella lettera che abbiamo ricevuto - continua la nota - ci viene detto che possiamo usufruire di altre soluzioni alloggiative idonee, a carico della Struttura per la gestione dell’emergenza (Sge) o, in alternativa, percepire il contributo per l’autonoma sistemazione. Insomma dovremmo tornare a stare come un anno fa, negli alberghi o nelle roulotte”. La signora Orsini ha sottolineato ancora con amarezza. “Dimenticavo che le ‘casette di Berlusconi’ sono solo per le ‘E’, perciò si può continuare a stare al mare o in montagna. Che importa se adesso quelle casette sono in eccedenza. Anzi, cacciamo anche le famiglie che hanno perso i requisiti, ma che comunque non possono rientrare nelle loro case terremotate, così il numero degli alloggi vuoti aumenta”.
Aggiornato al 20/06/2010 18:59

Unknown ha detto...

Anna che dire, sono stato insieme ad Alessandra a Siracusa e anche a lei piace la brioscia (come la chiamano lì) con la granita la mattina (si vede che siete parenti). Non voglio essere scortese, ma ci sono piccole cose che vale la pena di ricordare, come hai fatto tu con la nostra bella L'Aquila che bella DEVE tornaread essere. Grazie per tutto quello che scrivi e che fai. Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

anche se sei un Presidente...Cafone,Volgare,Arrogante,Patetico,Violento,Bugiardo,Fascista,Ignorante....sei un uomo...e morirai...si MORIRAI...
ma la Cafonaggine Gente,la Volgarità,l'Arroganza,la Pateticità,la Violenza,la Menzogna,il Fascismo,l'Ignoranza...queste non moriranno mai...
Non ricordo chi fosse ma c'è qualcuno che vedeva la guerra,la rivoluzione violenta...come necessità periodiche che servono agli umani per ristabilire i valori essenziali della convivenza...non è un uomo che causa tutto questo...è ciò che egli rappresenta...che vive in ognuno di noi e che cresce in tempi di pace ed opulenza...c'è chi lo comprende e cerca di essere migliore...ma molti son solamente ben definiti dal Leonardo da Vinci
"uomini che non son altro che transitator di sterco"
Watka Yo Ota

Grizzly ha detto...

Anna, mi fa tantissimo piacere sapere che sei stata qui a Siracusa, ma con forza voglio dirti che qui da noi non tutti sono azzittiti dalle immagini scintillanti della televisione. Sono stato in Abruzzo come volontario, ma non solo. E ti seguo, e lo so che le cose vanno sempre peggio. E come lo so io, cerco di farlo sapere anche agli altri... sebbene questa sia sempre una guerra contro un muro.

Coraggio, ti sono vicino, ti siamo vicini tutti quanti.

Grizzly ha detto...

Da tempo ho il tuo blog sul mio blogroll, ma oggi ti ho dedicato un articolo più specifico, per cercare di evidenziare come stanno veramente le cose.
Perché da tempo dico che qua le cose vanno avanti con le immagini di felicità sui media, e tutto quello che è storto da trattare come un mucchietto di polvere da ficcare sotto il tappeto.
Le grandi emergenze mettono in evidenza il bisogno di creare immagini da telefilm sui media; sulle spalle di povera gente, sulle spalle dei volontari di protezione civile, sulle spalle di chiunque non rientri nella macchina bella carina & funzionante.
Ad esempio, lo sapevate che da un anno e passa aspettiamo ancora il pagamento dei danni subiti durante l'emergenza Abruzzo? Date un'occhio a www.incendioflorio.org. Ma tanto è ovvio: tutto quello che non riguarda la magnifica gestione dell'emergenza, mica può finire sui media...

Anonimo ha detto...

Salvo, non ti conosco, ma ti amo!

Marta ha detto...

Anna è toccante quello che hai scritto...tutti dovrebbero sapere!

rebelde ha detto...

Cara Anna, ti leggo dopo un lungo periodo di impossibilità di accesso alla rete e dopo aver letto tutti i tuoi post che mi mancavano mi sento un pò come Salvo che viene quotidianamente gabbato dalla pubblica informazione che alimenta la nostra ignoranza inseguendo disegni precisi che in questi ultimi mesi hanno avuto un' accelerazione molto pericolosa.
Ed è solo l' inizio purtroppo.
Viviamo ormai sotto ricatto.
Il "PROGETTO L' AQUILA" ha funzionato ed ora viene applicato al lavoro, alla scuola e verrà applicato più che mai all' informazione.
Nelle dittature passate era la paura che sedava il popolo ora è il ricatto subdolo e strisciante che tiene a bada le coscienze.
Vuoi lavorare? Bene, lo fai nelle condizioni dei cugini Polacchi altrimenti lo fanno loro per te.
Vuoi istruirti? Ma a che serve, i tuoi cugini polacchi mica sono tutti ingegneri o ricercatori, a che serve? Ti vuoi informare? A che serve, siamo noi l' informazione che ti serve.
Siamo alla frutta, è rimasto solo il budino.
Anna, è sempre un grandissimo piacere leggerti, peccato che mi viene permesso saltuariamente.
Riguardati, L'Aquila ha bisogno di gente come te.
Aldo

Anonimo ha detto...

e come te Rebelde 22/06/10 12:53 !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!







eroderba

Anonimo ha detto...

Ciao Anna, la scorsa settimana ho voluto passare una giornata all'Aquila;con il mio camper ho dormito in via strinella e ho conosciuto una signora della mia età che lì vive nel suo camper perchè nell'albergo ove è alloggiata non accettano il suo cane. Ho capito che condividiamo lo stesso pensiero circa quanto sta succedendo all'Aquila: io credo che non avrò la fortuna di rivedere la città che ben ricordo e amo, per tutti voi aquilano spero di sbagliare e ben presto tutto si risolva. Dobbiamo tutti però far sapere che la verità non è quella che ci raccontano i tg e che dobbiamo mandare a casa nani e ballerine per una rinascita vera della vostra città. Un abbraccio ed un raggio di speranza dal profondo del cuore Grazia
(Anna scusa pubblico come anonimo perchè non mi accetta la password)

Anonimo ha detto...

Mi si ghiaccia il sangue a leggere queste tue parole. Anch'io ero Salvo fino a qualche tempo fa. La mancanza di informazione rende ciechi e ignoranti. Bisogna diffondere il più possibile, sapere e far sapere come stanno le cose in realtà. Questo non è uno Stato democratico, questa non è una potenza economica, non meritiamo di partecipare a nessun G8 o G20. Mi vergogno sempre di più dell'Italia, attenzione non degli Italiani ma della classe dirigente che li governa!!

Forza Anna!!

Anonimo ha detto...

anna, cosa possiamo fare?
maestra

Carlo ha detto...

Ciao Miss Kappa! Hai ragione ad essere stanca, dopo tutto quello che hai fatto... eppure, ora "tocchi" con mano, semmai ce ne fosse stato bisogno, quanto è importante il lavoro di informazione che fai tu e tutti coloro che provano a bucare il muro di omertà dell'informazione!

Buon proseguimento e ti auguro di riposare!

Mela ha detto...

Continua a scrivere, Anna.
Noi ti leggiamo.

Un abbraccio.

GM C ha detto...

Ho appena lasciato un commento al tuo ultimo post, sono andata in cucina a prendere una fetta di torta di mele appena sfornata e continuavo a pensare a te... c'è una sensazione che avverto, mi dico, e devo fermarmi su questa... e allora sono qui, di nuovo, a cercare le parole giuste per rivolgerti quella che forse è una domanda... di certo una constatazione, forse sbagliata... quello che mi colpisce è che, in questo post, a tutte le affermazioni di Salvo, la prima reazione che hai è quella di pensare di andare via e non tornare più! Poi invece in qualche modo gli spieghi! Ma non gli fai una domanda, o almeno a noi non l'hai raccontato, e quindi mi viene da dire: Ti sei mai soffermata a pensare che esistono condizioni di disagio (non di proporzioni paragonabili a quelle dell'Abruzzo, non è questo che intendo) anche grave in altri posti? Ti sei soffermata a chiedere a Salvo qualcosa in più, visto che la tele non parla neanche di loro, sulle condizioni di quei paesi? Nessuno chiede lotte che non appartengono ma, pur con la sua straordinarietà, la tragedia che vi ha colpiti non cancella altri sfollati, altre vittime, altre case, altro lavoro perso! Rispetto la tua lotta e la condivido... ma, pur non essendo messinese, mi sono sentita come Salvo forse, amareggiata... ed ho avvertito che spesso si sta insieme a chi può aiutare la nostra causa, condividere i nostri problemi... ma soffermarci ai suoi un attimo solo ci costa troppa fatica. E invece io penso che un sorriso, una parola d'accoglienza sincera possa aiutare tutti noi a costruire un mondo migliore... cosa ci aspettiamo dai politici se poi siamo i primi a pensare solo in funzione di ciò che ci appartiene? Se vogliamo solo essere ascoltati e non ascoltare?

Anna ha detto...

Evidentemente non sono riuscita a fare in modo, con il mio scritto, che si cogliesse il mio stato d'animo. Credevo che si riuscisse a leggere fra le righe e davo per scontate delle cose. Ho sbagliato. Allora: quando accenno a San Fratello ed al fatto che nessuno, fuori dalla Sicilia, sappia dove sia e cosa accada da quelle parti, conducevo uno strettissimo parallelo con la nostra condizione. San Fratello è uno dei paesi vittime della frana dello scorso marzo. La situazione, seppur di proporzioni più contenute, è molto simile alla nostra. Se non fossi stata qui e non avessi parlato con Salvo, non saprei che lì ci sono proteste e persone che minacciano lo sciopero della fame. Non avrei saputo che sono sfollati senza speranza, proprio come noi. Insomma, io, a L'Aquila, sono il Salvo della situazione. Ma ora mi sono documentata, e continuerò a farlo. Se leggi bene, alla fine dico a Salvo "ciao, a domani". Credevo si capisse che in quel posto ci sarei tornata. Come in effetti faccio tutti i giorni, da quando sono qui.
In ultimo, non accetto che tu venga qui a dare a me lezioni sull'ascolto delle problematiche altrui. E' una vita che pratico la solidarietà.
E' una vita che sono schierata con i deboli e le minoranze.
Poi sono stanca e sfiduciata e stremata, dopo un anno e mezzo di vita estrema, quindi, permettimi di avere dei momenti in cui manderei tutto a farsi benedire. Me compresa.
Se avessi riflettuto di più, mentre mangiavi la torta di mele, forse avresti evitato di fare una valutazione completamente errata.

Anna ha detto...

p.s. scusa il tono, ieri notte ero intrattabile. Il senso di ciò che ho scritto, però rimane. Grazie per avermi dato modo di precisare i miei pensieri...

GM C ha detto...

Ciao, mi scuso io per essere entrata a casa tua a far considerazioni e stamani voglio precisare che l'amarezza nasceva dal fatto che trovavo questo post monco, forse un po'stridente con i banner presenti nel tuo blog e ieri ho dato voce a tutta quell'amarezza, nonostante la torta, che avevo in bocca! Stamani ho pensato che probabilmente sì, la stanchezza a volte ci spinge ad andare oltre senza soffermarci troppo sugli altri e che forse il momento che vivi è così. Il parallelismo l'ho colto è il resto che non sono riuscita a sentire. Mi spiace aver indossato le vesti di chi pretende di dar lezioni... non potrei farlo davvero...

Anonimo ha detto...

anna è proprio perchè di Salvo è piena l'Italia che il tuo blog è prezioso: per poter conoscere la verità delle cose e diffonderla.

Nemo ha detto...

Purtroppo, da siciliano posso solo prendere atto del fatto che la mia regione è interamente nelle mani del centrodestra. Non so fino a che punto i voti derivino da voto di scambio o da una informazione televisiva 'deviata'. Ma di certo è una situazione orrenda. E la cosa peggiore è che la maggior parte delle persone crede a tutto quello che ci propina la televisione. E tentare di far cambiare loro idea è davvero impresa ardua. A volte mi vergogno davvero di essere siciliano. Poi, però, ricomincio a 'combattere'...

Anonimo ha detto...

continuano tutti a fare disinformazione invece di dre le cose come stanno

1. spesi 750 milioni di euro x le case

chi ce li messi<.

500 milioni l'europa

80 milioni i cittadini italiani

il rimanente lo deve ancora mettere il governo

viva la verità che nessuno vuole sentire

monica ha detto...

Contrariamente a RITA io penso che la "colpa" sia di tutti noi, di tutti noi che pensiamo che tocchi sempre agli altri cominciare a cambiare le cose.
La "colpa" E' di ognuno di noi, del piccolo SALVO che c'è in ognuno di noi, che preferisce metter la testa sotto la sabbia e pensare che tanto la sua, di casa, ancora sta su perchè nessun terremoto l'ha (ancora) toccata.
Tutto succede perchè le coscienze preferiscono dormire piuttosto che spaccarsi i maroni per qualcuno che nemmeno conosci...e così..continui a coltivare il tuo piccolo orticello, che c'è ancora.
Forza Anna!

Lola ha detto...

Ciao Anna, seguo il tuo blog da quel terribile giorno e ho postato su una mia nota in facebook la tua "parabola" per farla girare il più possibile. E' difficilissimo, se non impossibile perforare quel muro di gomma che ha creato questa informazione malata; ogni volta che provo a spiegare cosa accade veramente in Abruzzo, riportando le notizie che raccolgo soprattutto in internet e nel tuo blog, riesco a capire profondamente come vi possiate sentire così soli. L'ultima volta che ho provato a spiegare la situazione ad una persona ho sentito una rabbia profonda e le lacrime salire con prepotenza alle sue risposte da "informazione standard". Ho giurato a me stessa di venire all'Aquila questa estate e fotografare il "miracolo" fasullo decantato da un piccolo essere altrettanto fasullo e voglio sbatterlo in faccia a chiunque non vuole neanche provare a capire. Grazie.