venerdì 29 gennaio 2010

Non importa di cosa, ma ministro

Berlusconi è tornato, per la ventiseiesima volta, allla cerimonia del passaggio di consegne dal commissario straordinario del terremoto Guido Bertolaso al presidente della regione Abruzzo Gianni Chiodi.
"Dopo quello che ha fatto qui a L’Aquila, il minimo che possiamo fare per Guido Bertolaso è di nominarlo subito ministro". E poi ha sferrato l'affondo da tipica promessa elettorale "migliorare il benessere, il livello di vita di tutti i cittadini di questa terra e poter guardare al futuro con assoluta serenità. Questo è l’impegno del presidente del Consiglio e del nuovo ministro". Ministro non si sa di cosa, poco importa.Dalle leggi ad personam, siamo passati alle nomine ad personam.
Ricordate le case per tutti, promesse per settembre? Il futuro ministro ha annunciato " una casa per tutti entro marzo". Intanto noi siamo qui, alle prese con una città che non riconosciamo, allo sbando totale. Interi quartieri dormitorio tirati su in tempi record. Finte case che fanno acqua da tutte le parti. Traffico impazzito, pochissimi assi viari aperti. Economia locale devastata. Cittadinanza dispersa tra la costa, le caserme, la provincia e le diciannove aree del piano c.a.s.e totalmente decontestaulizzate e lontane fra loro.
Ma mi sento di rassicurarvi, posso dire già da ora che l'onnipotente Bertolaso non accetterà alcun dicastero. Non rinuncerà mai a tutti gli incarichi, pozzo di san patrizio di prebende ed introiti, accentrati nelle sue mani. Al potere assoluto.

giovedì 28 gennaio 2010

La dignità ed i desideri

Gli Aquilani che parlano. E non accettano passivamente.

http://www.inabruzzo.com/mediagallery.php?id=208

mercoledì 27 gennaio 2010

L'onnipotente

Il superman de noantri è volato ad Haiti. Lo sappiamo tutti. Giornali e televisioni lo hanno strombazzato. Ma càpita, quando in patria si è detentori del potere assoluto, di soffrire di deliri di onnipotenza. Lo vediamo con il nostro premier che è convinto che tutto gli sia permesso, ché il voto del popolo legittima ogni sua azione. Credevo che Bertolaso fosse esente da esternazioni poco felici, in quanto gli attribuivo un'intelligenza ed un savoir fair che sono estranei al suo capo. Ma si sa, appunto, che il potere acceca. E rende patetici. Qui da noi il plenipotenziario ha carta bianca. Fa e disfa a suo piacimento. "In situazioni di emergenza il comando deve essere assunto da una sola persona. In emergenza la democrazia non esiste" Questa le sue parole, dette e ribadite. E qui l'emergenza dura da dieci mesi, e gestisce anche la costruzione di interi quartieri. E tutti a chinare il capo. Molti anche contenti. Ma Hillary Clinton non c'è stata a farsi criticare dal ducetto nostrano. "Polemiche da bar dello sport", lo ha bollato così. E, di rimando, il ministro Frattini, dissociandosi, col sorriso stereotipato, ha aggiunto " parole dettate da un fattore emotivo". Immagino, con sottile piacere, la reazione nascosta di santo Bertolaso, patrono del terremoto aquilano: lui, uomo deciso , l'uomo che non deve chiedere mai,colui che sa sempre cosa dire e cosa fare, bollato come un comune mortale che parla a sproposito perchè frastornato da quelle emergenze che dovrebbe essere abituato a contrastare e risolvere. A dire il vero, dovrebbe anche prevenirle, ma su questo lui ci mette una pietra sopra. Tombale. Voleva forse esportare il modello L'Aquila ad Haiti: cittadini deportati in massa negli hotel sulla costa, a rimpiazzare turisti in calo da crisi economica e ad assicurare bacino di voti per i successi elettorali del presidente della regione Abruzzo, e c.a.s.e. /palafitte in legno, su pilastri che potrebbero sostenere il peso di un viadotto e che costano quasi come ville in costa smeralda. Campi tenda con clown e karaoke. E tutti protetti, ovattati. E zitti e mosca. Mentre lui agisce indisturbato. Intanto il signor Berlusconi gli ha conferito poteri assoluti anche in merito al coordinamento degli aiuti italiani alle popolazioni di Haiti. Ciò significa che è autorizzato a stipulare contratti a trattativa privata o ad affidamento diretto, acquistare forniture di beni, comprare polizze assicurative, gestire, insomma, il tutto senza controllo alcuno. Forte di tutto ciò, dopo la visita lampo ad Haiti, è accorso da noi, fortunati ad avere lui, in tempo per annunciare che, entro il 6 aprile 2010, i frati minori di L’Aquila avranno una nuova chiesa, un nuovo convento, la nuova mensa per i poveri ed una foresteria. Progetto finanziato con la raccolta dei fondi portata a buon fine dal quotidiano locale Il Centro, un milione e ottocentomila euro, e dalla stessa protezione civile, danaro pubblico, per un milione e mezzo. I lavori sono stati affidati alla ditta Meraviglia di Como. Scelta fra la rosa delle quattordici che hanno lavorato al meraviglioso, appunto, progetto c.a.s.e. . Nessuna gara pubblica. Il superman ha scelto e deciso. A suo insindacabile giudizio. Qui l'emergenza lo legittima. Alla faccia di Hillary. Questa è cosa sua.

lunedì 25 gennaio 2010

Domandiamoci

Domandiamoci a quanti Italiani interessa il consumo del suolo. Quanti Italiani sono scontenti del piano casa, dei condoni edilizi, delle licenze che vanno avanti a suon di amicizie e soldoni. Domandiamoci quanti Italiani per un proprio tornaconto personale sono disposti a calpestare l'interesse della collettività. Domandiamoci quanti Italiani si affidano ciecamente al potente di turno, senza porsi domande. Divenendone oggetto di spot governativo e abbeverandosi acriticamente alla fontana della manipolata informazione ufficiale. E domandiamoci ancora quanti hanno il coraggio di dissentire dalla massa. Quanti, chiusi nelle loro case, credono che osannare leggi che distruggono interi territori, o che difendono una sola persona, sia una linea di condotta accettabile. Quanti, affacciandosi ad una finestra di una casa nuova dicono, insieme con il premier, "che panorama stupendo!", senza pensare che, in mezzo a quel panorama, c'è il cemento nel quale si sentono protetti. A contaminarlo. Quanti amano e custodiscono i tesori dell'antico. E della storia.Non sacrificandoli di fronte alla speculazione del nuovo. Quanti vivono responsabilmente il presente, pensando a preservare l'ambiente che consegneranno ai loro figli.Allora non dobbiamo stupirci delle foto che vedrete ai piedi di questo post. Foto di Aquilani. E non si sentano, per favore, coinvolti in questo mio scritto tutti coloro che, abitando nelle c.a.s.e, vivono l'emergenza che ci è stata imposta con dolore, ma non con rassegnazione. E che non se la sentono di avallare il comportamento di chi ha favorito pochi, con lo scopo di farli diventare sostenitori acritici, a scapito di tanti che vivono disagi e disperazione. E lontananza dalla loro città. E perdita del lavoro. E di un'identità che si erano costruita in anni ed anni di vita. Non esistono miracoli. Men che meno qui a L'Aquila.

Sfollati assistiti al 22 gennaio/situazione Alloggi
In Autonoma Sistemazione
30.636
C.A.S.E
12.059
M.A.P.
2.362
In alberghi/caserme
10.128
In albergo fuori provincia
6.195
In affitto concordato
2.241
(dati Protezione Civile)


giovedì 21 gennaio 2010

Parla il bell'addormentato nel bosco

Il sindaco Cialente, sorvolando ovviamente sulle sue precise responsabilità circa le scelte operate fino ad oggi dal governo, dichiara parte della verità, e fa precise richieste a Berlusconi e Bertolaso. L'esito sarà tutto da vedere, probabilmente nullo, vista la mancata incisività dimostrata a tutt'oggi, ma le parole, almeno quelle, restano.

"La mancanza di fondi per la ripresa economica è il vero buco nero di questo terremoto. Non riusciamo a comprendere le ragioni per le quali L’Aquila non ha avuto neppure un centesimo dei fondi, già stanziati, per il rilancio delle attività produttive ormai al collasso.
Vogliamo almeno una quota parte dei fondi già stanziati, 300 milioni di euro in questa fase potrebbero bastare, perché è assolutamente necessario far partire il piano che abbiamo messo a punto.Sulla gestione dell’ emergenza non si può dire nulla, ma registriamo un fallimento totale per quel che riguarda le iniziative volte a sostenere la ripresa dell’economia. Una situazione che non è frutto di incapacità, bensì di una assoluta mancanza di interventi.
Rappresento il disagio e la sofferenza in cui si trovano moltissimi nostri concittadini rimasti senza lavoro. Tra loro c’è chi, pur avendo avuto un alloggio, ci chiede di poter rimanere ancora sotto il regime dell’autonoma sistemazione, perché solo così riesce almeno a sopravvivere.
La ristrutturazione delle abitazioni in fascia B e C (case con danni non strutturali) sta procedendo con troppa lentezza. A luglio i proprietari di tali case non potranno restare negli alberghi o in alloggi privati a spese dello Stato.Voglio ricordare a tutti che per alberghi e residence si stanno spendendo ancora circa 580 mila euro al giorno».
Ai tanti cittadini che, pur avendo optato per l'autonoma sistemazione,ora chiedono l’assegnazione dei moduli abitativi provvisori ribadisco che non potranno essere accontentati. A dirlo non sono io, bensì la Protezione civile. E la ragione è che le case non bastano neppure per chi, a suo tempo, le aveva chieste."

mercoledì 20 gennaio 2010

Eccolo di nuovo

E' tornato. Dopo il Duomo. Siamo in piena campagna elettorale. Tornerà spesso a fare i suoi spot. Stavolta è stato con i bambini. Ad aspettarlo c'erano anche i suoi sostenitori aquilani. Lo hanno ringraziato per averci regalato un terremoto di lusso.
Come sempre, i giornalisti indipendenti non sono stati ammessi. A voi le immagini di Francesco Paolucci.

lunedì 18 gennaio 2010

Nuova vita

Voltarmi a guardare indietro, dal 6 aprile ad oggi, non è operazione facile. Si tenta di guardare avanti, anche se davanti c'è poco. Anche se davanti c'è solo incertezza. E paura per il tempo che, comunque ed inesorabilmente, corre. E mi priva, oggi, di quei giorni che, altrimenti, sarebbero stati sereni. Ma il peso di questi dieci mesi affiora quando meno te lo aspetti. E ti curva le spalle, mentre ti volge il capo al passato. A quello recente, non già al lontano, ché ci hai messo una pietra sopra. E sai che quella di prima, quelli di prima, non saremo mai più. E senti che non stai bene da nessuna parte. Puoi stare solo meno peggio qui. E allora quel passato recente ti appare sfocato, come se fosse la tua infanzia. Dieci mesi che sono una vita intera. E la sintesi di quello che sei oggi. Anzi, ora. Ché cambi ogni istante. E sei diversa da quella di un attimo fa. La paura per la terra che trema sotto i miei piedi, per i muri che cadono e ti intrappolano, è svanita. Mi sembra di essere preparata, se dovesse accadere di nuovo. Mi sembra di sapere cosa fare, ora. E di essere quasi invincibile. Ti senti più forte del terremoto. Anche se sai bene che così non è. La mia vita non è mai stata facile. Quello che avevo, quello a cui ero tanto attaccata, era frutto di lavoro e di sacrifici. Miei e dei miei genitori. E alterne fortune, e malattie, e problemi economici, dai quali sono sempre uscita vincitrice, mi avevano portato ad essere quella spensierata creatura che sapeva ridere anche nelle disgrazie. Rido pure oggi, ma con molta amarezza. E poco so di cosa sarà di me. A breve ed a lungo termine. So che presto cambierò casa, per averne una un po' più lontana dalla città, ma molto più grande e di gran lunga più economica. Sarò impegnata lì a ricostruire anche il mio lavoro. E, da zero, un'esistenza diversa.

domenica 10 gennaio 2010

I numeri

La realtà appresa dai media non è realtà. Chi tace lo fa per una precisa ragione. E anche chi mistifica. E' da aprile che si va chiedendo chiarezza sui numeri della popolazione aquilana disgregata. Noi, qui, nulla sapevamo. E, per forza di cose, volenti o nolenti, dovevamo affidarci ai dati conferiti con il contagocce dalla protezione civile. Il comune non ne ha mai forniti. E allora cosa accade? Accade che persino le persone che tentano di informarsi correttamente devono far capo a giornali e televisione. E trarre, così, un'immagine distorta della realtà. Chi mi segue sa quanto io fossi disperata nel pensare ai miei concittadini proni ai voleri del padre padrone Bertolaso, ridotti marionette nelle sue mani, contenti davanti al televisore a schermo piatto e alla bottiglia di Asti Cinzano nel frigo.O all'hotel gratuito. Pensavo agli Aquilani "assistiti", così chiamano le persone che hanno ricevuto un alloggio in albergo o il famoso tetto sulla testa, come alla gran parte di noi. Ma poi andavo facendo i conti. E non tornavano. Molti risultavano invisibili. Proprio come me. Ma si continuava a strombazzare circa l'efficienza dello Stato italiano che aveva provveduto ad aiutare concretamente i terremotati. Mi dicevo "farò parte di una nettissima minoranza".Ora il Comune di L'Aquila, a nove mesi dalla catastrofe, rende noti i primi dati, tutti da verificare. 2.200 sono gli Aquilani nelle case in affitto concordato e pagato dalla protezione civile, 11.300 quelli entrati nell'acronimo c.a.s.e, 170 nei moduli provvisori, 9.400 gli ospiti in hotel della provincia. I restanti per arrivare a 68.000? Ecco il dato: 30.636 NON ASSISTITI dalla protezione civile, ma in autonoma sistemazione. Casette di legno, roulotte, container,case inagibili, case in affitto pagato di tasca propria. Si deduce che i rimanenti 14.000 abbiano case agibili. Questa notizia mi rincuora. Siamo tanti a non aver piegato il capo. Anche a costo di sacrifici enormi. E siamo in tanti a poter dire,con orgoglio, che stiamo badando a noi stessi, pur nella situazione che si va facendo man mano più tragica.

venerdì 8 gennaio 2010

Eccomi

Cari amici e lettori,
è un po' che non scrivo, lo so. Alcuni di voi mi hanno contattata privatamente, chiedendomi se tutto va bene. Sì, nei limiti della mia condizione, va bene. Ho problemi grandi, problemi che tutti noi Aquilani abbiamo. Per fare una minima cosa, impegnamo gran parte della nostra giornata, tra traffico impazzito, sulle poche arterie fruibili, ed uffici allo sbando. Dove nessuno sa dirti cosa fare e dove andare. Ed è un rimando continuo presso altri che nulla sanno. C'è anche molta arroganza ed approssimazione. Tutti siamo stanchi. E sfiduciati. L'anno che inizia dovrebbe darci la forza delle cose nuove. E la speranza. Ma tutto è troppo incerto ancora. E difficile. Qui ci si gioca il futuro. Se si sbaglia è per sempre. Il primo febbraio, nominalmente, la protezione civile andrà via. Lasciando il testimone al Presidente della Regione Gianni Chiodi che, anche nell'ordinario, non ha dato prove brillanti. Il Comune è allo sbando, per quanto riguarda i servizi da offrire ai cittadini. In compenso, con un bel rimpastino, ha accontentato l'opposizione di destra che prenderà parte al pasto. Speriamo che lascino qualcosa per la città. L'Italietta del "berlusconismo" trasversale è qui. Paradigma dell'Italia intera. La partecipazione della popolazione è pressoché nulla. Tutti davanti agli schermi piatti. A cibarsi incondizionatamente, senza pensare.
A presto, amici miei. Con notizie migliori.