giovedì 30 ottobre 2008

Ipocrisia

Coloro che manifestano "tendenze omosessuali fortemente radicate" o un'identità sessuale "incerta" non possono entrare in seminario e diventare preti: lo afferma esplicitamente un nuovo documento pubblicato dal Vaticano, che prevede l'uso di psicologi per valutare eventuali patologie e "ferite" psichiche dei candidati al sacerdozio.

Ennesima discriminazione effettuata dal vaticano, che dovrebbe invece stare dalla parte delle minoranze. La tendenza omosessuale, Benedetto, non impedisce di essere buoni sacerdoti, così come non impedisce di essere brave persone. E poi, se il voto di castità è per la chiesa imprescindibile, cosa importano le tendenze? Non sarebbe bastato dire : "la tonaca deve essere negata a chi trova difficoltà a vivere la castità del sacerdozio"?
Non sarebbe stato il caso, inoltre, di aggiungere :"è vietato il sacerdozio a chi manifesta la tendenza ad esercitare lo stesso come espediente per professare occultamente e subdolamente la propria sessualità"?

lunedì 27 ottobre 2008

Abbraccio


Durante l'estate lo avevo deciso: non lo vedrò mai più. E ne ero convinta, volevo abbandonarlo. Lasciarlo al suo destino. Tornata a casa dalle vacanze di settembre,mi sentivo forte: ce l'avrei fatta a stare senza di lui. Non è più roba per la mia età, mi dicevo. Basta, taglio netto. Ma, alla mattina di sabato, ho aperto gli occhi con una strana sensazione addosso. Mi mancavi. Nel torpore del risveglio, sognavo le tue braccia. Ho improvvisamente sentito la mia pelle orfana del tuo caldo, lieve e delicato tocco d'amore. Del tuo respiro confortante, del tuo tenermi su di te, del tuo placarmi. Mi giravo nel letto deserto e ti cercavo, ti sognavo. Il ricordo delle nostre notti era vivo nella mia mente. Allora mi son detta: perché privarmi del piacere? Perché rinunciare a te? In nome di cosa? Sono scesa dal letto e mi sono preparata un caffè, la mia sigaretta ed ho deciso che ti avrei rivisto. Ti avrei chiesto ancora una notte insieme, ancora tante notti, abbracciati. Meticolosamente ho preparto il talamo: quelle lenzuola rosse che ti piacciono tanto ed un leggero piumino d'oca, per avvolgerci. Nulla più, ché tanto ci sarai tu a scaldarmi. Poi sono andata a lavoro, pregustando la notte d'amore. Quando sono entrata nel letto tu eri già lì, mi aspettavi. Mi sono spogliata, per sentirti meglio, per sentirti subito. E tu mi hai abbracciata. Ho poggiato il capo su di te e ti ho assaporato. Una lieve scossa ha percorso la mia schiena, un brivido di piacere. C'è tensione fra di noi, elettricità pura. Mi sono abbandonata a te. E tu hai iniziato ad accarezzarmi. Una congiunzione calda e profumata. E lunga, interminabile. Sei già bollente, ed io pian piano salgo alla tua stessa temperatura. Mi confondi. Mi sciogli. Mi spossi. Ed io ti respiro,ti annuso, ti voglio.Mi hai tenuta stretta a te per l'intera nottata, ma io, dopo ore di passione, stremata,ho tirato fuori la mano dal letto, ho cercato l'interruttore, on -off, e ti ho spento. Sei uno scaldasonno fantastico. Senza di te son perduta.....

domenica 26 ottobre 2008

Voglia di partecipare

Due milioni e mezzo, duecentomila : il ridicolo balletto dei numeri non mi interessa. La piazza c'è, le persone ci sono. Le persone oneste, che lavorano, che fanno sacrifici. Quelle che non chiedono alla politica il tornaconto personale. Quelle che sollevano un grido disperato e di speranza. Quelle che non vogliono soccombere alla vergognosa deriva di destra che sta prendendo il nostro Paese. Ma tu, Walter, dove sei? Sinistra tutta, dove sei?

mercoledì 22 ottobre 2008

Mal di fegato

Fra le varie sciagure che questo governo ci riserva, sicuramente non al primo posto in ordine di pericolosità, ma pericolosissima per il mio fegato,c'è la visione di Gasparri che impazza a destra ed a manca. Stamani era ad Omnibus e sbraitava contro la mancata elezione di Pecorella a giudice della Corte Costituzionale. Sosteneva che, come professore e grande avvocato, fosse la persona con tutte le carte in regola per ricoprire dignitosamente quel ruolo. Ovviamente ha omesso di ricordare che l'esimio onorevole è imputato per favoreggiamento nelle stragi di piazza Fontana a Milano e piazza della Loggia a Brescia, è autore della legge che voleva cancellare il processo d'appello, quando c'era quello per la Sme di Berlusconi, e, se fosse stato eletto, si sarebbe trovato a dover decidere dell'ammissibilità di una legge, quella del Lodo Alfano, che egli stesso ha contribuito a promuovere. La presenza del "capogrullo" del pdl, come qualcuno brillantemente lo ha definito, ha raggiuto il culmine in una scena quasi isterica, del tipo :"non avete voluto Gaetano? E noi non vogliamo Orlando. Tiè, beccatevi questa. Qua comandiamo noi, mica cavoli!" E lo diceva con la bavetta alla bocca, e lo sguardo inespressivo dell'idiota.
Intanto pare che PD ed IdV non abbiano ancora divorziato definitivamente: staranno aspettando le prossime elezioni per spartirsi il rimanente, esiguo, numero di poltrone?

sabato 18 ottobre 2008

Faccia di bronzo

Il papa accusa la scienza moderna di inseguire il facile guadagno, e di arroganza nel volersi sostituire al creatore.

Benedetto, ma mi faccia il piacere: capisco che deve fare il suo dovere di catechizzatore e che per lei pontificare è di natura e d'obbligo, ma la sua faccia di bronzo ( per non volerla assimilare ad altro) è alla pari, se non peggiore,di quella del nostro presidente del consiglio. La sua banca, quella della quale è capo supremo, ha un capitale di cinque miliardi di euro. Gli interessi annui che garantisce ad i suoi clienti, tutti rigorosamente prelati o dipendenti della sua azienda, con l'aggiunta di qualche ente privato che non si capisce bene con quale criterio lei abbia scelto, sono altissimi, possono arrivare persino al 12%, e sono netti netti, visto che voi lì in vaticano le tasse non le pagate. I bilanci ed i movimenti della sua banca, gestiti da suoi funzionari scelti, sono noti soltanto a lei ed a cinque cardinali, nominati da lei stesso ed alle sue strettissime dipendenze. Lei, caro Benedetto, ha contatti con banche di tutto il mondo, senza controllo alcuno da parte di chicchesia, se non quello del suo dio che, a quanto pare, è disposto a chiudere un occhio. Lei non aderisce ai patti internazionali contro il riciclaggio di danaro sporco. Immagino che pensi di ripulirlo con la sua fede. Non le cito il Banco Ambrosiano, ché è roba ormai morta e sepolta: sono tutti passati a miglior vita, o quasi: voli dal quarto piano, corde al collo, caffè al cianuro. Tutti pentiti di aver fatto del male alla santa madre chiesa. Guardi nel suo orto, Benedetto, e faccia lei atto di umiltà, inizi ad aprire i suoi armadi, senza tacciare altri di arroganza.

giovedì 16 ottobre 2008

Maccaroni



Oggi ho un pomeriggio di relax, dopo giorni trascorsi a correre di qua e di là. Avrei potuto oziare, cosa che adoro fare,e che mi riesce benissimo, ma l'altro componente della mia esigua famiglia stamani ha pensato bene di andare in pescheria e comprare quello che più gli piaceva. Ora mi trovo davanti, tra l'altro, una bella incartata di cicale di mare, pannocchie da noi, canoce altrove. Signori: sono vive, si agitano, scodinzolano. Ma devo affrontare l'emergenza e trasformarmi in un'assassina sanguinaria. Necessità fa virtù, mi ripeteva mia nonna. Dunque, come ucciderle? Immagino di trovarmi davanti al cavaliere? Bene, le ficco nel freezer, le iberno, nel gaglioffo tentativo di passare la patata bolente ai posteri. Le tiro fuori dopo un po': sono ancora vive e vegete. Ma si sa che il presidente è abituato a risorgere dalle sue ceneri. Nulla di nuovo.Uè, non si dica mai che non riesca a venirne fuori vincitrice. Allora immagino di avere di fronte Gaetano Pecorella. Le afferro con piglio ardito e pratico un'incisione al ventre, lunga lunga, da capo a piedi. Le neutralizzo. Scongiuro il pericolo di vederle avallare l'operato del loro padrone alla Corte Costituzionale, hanno già fatto troppi danni con il lodo di Angelino. A questo punto infierisco: l'olio frigge nel padellone. Le pannocchie, inconsapevoli Gelmini, rosolano nel liquido bollente ed io le "scamazzo" con la paletta di legno. Faccio uscire tutta la polpa: vediamo se poi faranno le classi differenziate per i figli degli immigrati. E' arrivato il momento di annegarle nel vino bianco, dolce morte. La infliggerò alla così detta "opposizione". Dai, tutto sommato, prima, qualcuno di loro era comunista. Le ubriaco in nome della fede di una volta. Le linguine, e qui mi si porge il fianco, le linguine, appunto, sono tutte Carfagna. Espiano il loro arrivismo orale nell'acqua che bolle. Al dente, le colo e le getto nel padellone, con il cavaliere, Gaetano, Maristella e l'opposizione tutta. Un' aggiunta di prezzemolo che neutralizza i reazionari e.....io me te magno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 15 ottobre 2008

Dove andare?

"Bisogna rilanciare il conflitto, in luogo di un dialogo-panacea che non serve a nessuno, bisogna avere il coraggio di stare da una parte, sperando che sia quella giusta. Ed io, ora, so di stare dalla parte dei poveri e di chi non ha voce"
Queste le parole del filosofo Gianni Vattimo al momento del congedo dall'insegnamento, dopo 44 anni di servizio.
Nettamente in contrasto con quanto il PD sta cercando di fare, sono parole che sembrano cadere nel nulla, non avendo la sinistra altro referente. Ma potrebbero essere un punto di partenza, per chi, come me, è confuso e sconfortato.

lunedì 13 ottobre 2008

Per Finazio

Fin,
ormai si parla di te nel mondo dei blogger comunisti più che delle tette della Carfagna, degli esami a Reggio Calabria della Gelmini e dei capelli bitumati del Cavaliere. Penso che tu stia benone e ti stia anche divertendo leggendoci. E che ti faccia piacere constatare quanto siamo affezionati a te. Il link del tuo blog, ormai inesistente, lo lascio ugualmente, in attesa di sostituirlo con quello nuovo. Prima o poi, quando vorrai. Senza fretta.Ti lascio una canzone che a "noi" napoletani piace tanto :-) e un bacio, grande, a te ed a Joy.

Te vogl n'ata vot int a sti bbraccia......



Non perdere il testo della missiva del "puon Ciosef" contenuto nei commenti, mi raccomando.....

sabato 11 ottobre 2008

Esercizio di mem(e)oria

Se non siete corsi a comperare le azioni dell' Eni-Enel e, perché no, di Mediolanum e Mediaset, come il nostro presidente broker ha consigliato a tutti gli Italiani, beccatevi questo meme che mi ha passato la cara Zefirina (http://zefirina.blogspot.com/). E' carino. A me piace perchè allena la memoria. Chi vuole, dica la sua.
La domanda è: dov'eri e cosa stavi facendo mentre accadevano questi fatti?

La morte della Principessa Diana, 31 agosto 1997: appresi la notizia a notte fonda. L'indomani partivo per gli Stati Uniti e, come sempre, preparavo i bagagli all'ultimo momento. Ero sintonizzata sulla CNN per abituare l'orecchio all'inflessione americana, io che conosco bene l'inglese. La cosa non mi scosse affatto. Pensai che era morta come era vissuta, da scombinata sfortunata. Ma uscendo dall'hotel Ritz di Parigi, a bordo di una Mercedes con autista, e con al dito un anello di brillanti da sei milioni di dollari, regalo fresco del suo Dodi. In realtà preferisco dolermi per un altro genere di sfortunati.

Le dimissioni di Margaret Thatcher, 22 novembre 1990 :con tutta la buona volontà, non lo ricordo proprio. Ero agli albori della mia attività lavorativa, quella definitiva, e molto probabilmente stavo lavorando all'arredamento di uno studio di avvocati, quello che fu il mio biglietto da visita che mi aprì molte porte.

L’attacco alle Twin Towers, 11 settembre 2001: questo, ovvio, lo ricordo benissimo. Ero, come ogni anno in settembre, ad Ischia. Giornata splendida di sole trascorsa alle terme. Passavo da una piscina all'altra, mi abbronzavo, riposavo. Vidi uno strano fermento fra gli ospiti del giardino termale, ma non me ne occupai più di tanto. Mentre uscivo dalla mia piscina preferita, 36 gradi di acqua calda ed avvolgente, incontrai lo sguardo di un bagnino il quale mi disse "Signo', hanno bombardato l'America". Incredula, pensai fosse pazzo. Poi mi resi conto di quello che era accaduto. E tutto fu così surreale, in quel paradiso terrestre, io mentalmente lontana dal mondo, senza televisione. Uscendo dalle terme, mi fermai nel bar di un amico e vidi le immagini che tutti conosciamo. Sembrava un incubo dal quale doversi risvegliare al più presto. Forse stavamo sognando.

Omicidio del Presidente Kennedy, 22 novembre 1963: ero bimba, sette anni. Ricordo poco. La memoria mi riporta all'immagine di me, seduta al tavolo di cucina, a fare i compiti. Quell'uomo mi era stato sempre presentato come un eroe : il ricordo di quel macchinone decappottabile e di Jacqueline che urlava è stampato nella mia mente in maniera indelebile. In famiglia fu un vero lutto.

Morte di Franco, 20 novembre 1975: giorno, mese ed anno in cui iniziai la mia storia d'amore che dura ancora. Come dimenticarla? Cena in un ristorante molto carino, accompagnata a casa in auto, i primi baci e poi una notte insieme. No, quattro giorni e quattro notti insieme. Franco era l'ultimo dei miei pensieri.

Vittoria della Spagna ai Campionati Europei di Calcio, 29 giugno 2008: qui devo iniziare a preoccuparmi. Come le persone anziane, ho memoria per gli accadimenti lontani e nessuna per quelli recenti. Cosa facevo il 29 giugno? Non ne ho la più pallida idea. Sicuramente non guardavo la partita, ché in casa né io, né mio marito siamo interessati. Probabilmente eravamo a fare una passeggiata, godendoci la città .E sotterraneamente tifando per la Spagna di Zapatero.

mercoledì 8 ottobre 2008

Italiani brava gente

Quando ad Ischia leggevo quello che accade nel nostro Paese, mi mancavate. Mi mancava il poter condividere con voi le mie sensazioni e reazioni e angoscie. Parlavo con mio marito,ma lui, in politica, è un predicatore nato e mi arringa, con tesi che condivido sempre, ma non mi lascia parlare. Non è il massimo del dialogo. Insomma, mi mancava lo sfogo condiviso attraverso questi spazi. Allora mi annotavo mentalmente tutto quello che vi avrei detto al ritorno. E immaginavo anche le vostre risposte. Oh, ce n'era da dire: sono accadute più cose in questo mese che nei due anni del defunto governo Prodi, e forse anche nei cinque del precedente governo della sinistra. Questi le cose le fanno, non c'è che dire. Son cose che non ci piacciono, ma le fanno. E poi parlano, comunicano, mistificano. E la gente lì a credergli, senza senso critico, senza domande. Sono dei gran venditori di se stessi. Si operano tagli vergognosi alla pubblica istruzione? Vengono spacciati per riforme del sistema scolastico col grembiulino stirato di fresco. Si è dissennatamente fomentato l'odio razziale durante la campagna elettorale? I neri muoiono ammazzati per mano di nostri connazionali? Si va sbraitando a destra ed a manca che gli Italiani non sono razzisti. Gli Italiani finiranno per crederci. E' stata eliminata la spazzatura dal centro di Napoli, mentre nelle periferie continua a marcire in mucchi? La spazzatura è stata tolta tutta dal nostro Cavaliere, Napoli è pulita. E gli Italiani dicono "che bravo!" Quelli che protestano vengono allontanati dai luoghi che frequenta il nostro presidente spazzino, lì ci sono solo i supporter che lo osannano. Le prostitute fanno arrabbiare le mogli e scandalizzano i passanti? Si ripuliscono le strade minacciando loro ed i clienti di multe salate e compromettenti. Andranno a nascondersi in appartamenti e spariranno, pur continuando ad esistere, ché tanto esistono da sempre. Gli Italiani son contenti e non pensano proprio alle poverette sfruttate e ricattate dai loro aguzzini. Intanto il capitalismo frana rovinosamente e i menager creativi, quelli a cui il nostro Tremonti si è sempre ispirato, fanno crollare il colosso statunitense. E l'Europa trema. L'intero sistema capitalistico trema, mentre nel mondo si continua a morire di fame. Ma gli Italiani hanno L'isola dei famosi, ed ora è tornata anche la Carrà, e al sabato sera c'è Pupo, ed il cavaliere, ospite di Vespa,gli si rivolge chiamandolo dottor Fede: il divertimento è assicurato. Sono tranquilli, chi li governa non potrà essere punito se delinque e potrà restare ben saldo al posto di comando, affermando il principio che la legge non è uguale per tutti. E loro, gli Italiani, stanno tutti chiusi in casa, convinti di stare meglio di prima. Siamo tutti in regime democratico. Bastonati e felici. Allegria!

martedì 7 ottobre 2008

L'ultimo bagno

Quando ero bimba e adolescente, le scuole riaprivano i battenti in ottobre. Tornavo in città dopo tre mesi trascorsi nella casa al mare. Ah, bello il mare Adriatico a quei tempi! Una casa quasi sulla sabbia: giorni e giorni trascorsi senza nulla addosso, nella libertà più assoluta. Sì, c'erano gli orari imposti dalla famiglia, e anche i compiti estivi, che iniziavano a tormentarmi con la voce dei miei genitori già dalla metà di luglio. Ma io ero bravissima a rimandare, a svincolarmi, a dire sempre domani. Ed ero bravissima anche ad allontanare il pensiero dei banchi scolastici, dei professori, degli impegni, dei doveri. "Sembri una selvaggia" mi diceva mia madre, ed aveva ragione. La sabbia addosso, la pelle arsa dal sale, i capelli, sempre tanti, scompigliati in ricci mai districati.Ed indistricabili. E costume da bagno anche alla sera, fino a tardi. "Vuoi farti una doccia e darti una sistemata?" la voce di mio padre è ancora nelle mie orecchie. Ma io speravo sempre nell'ultimo bagno, che doveva ancora arrivare. Ne è passato di tempo da allora, ed io sono ancora qui, ad aspettare l'ultimo bagno, e l'ultimo raggio di sole. "Non è finita, non può essere finita", mi ripetevo mentre mi trascinavo verso il primo giorno di scuola, ingabbiata negli abiti cittadini. Ora gli impegni sono cambiati, ovvio. Quello da cui fuggo, o meglio,vorrei fuggire, è la realtà dei nostri tempi. Quella realtà nella quale, inevitabilmente, mi dovrò reinserire. Ero ad Ischia e sapevo tutto, leggevo i giornali, quelli catastrofici, i miei. Quelli che non mettono le lenti rosa alla realtà. Vedevo tutto, percepivo ogni cosa, e mi dicevo "domani, sì domani ci penserò".
Ora il domani è arrivato, ma, vi prego, lasciatemi ancora un po' sulla spiaggia, ad aspettare quell'ultimo bagno. Vi leggerò, mi piace leggervi. La mia mente è davanti all'ultimo sole della giornata, con il mare che mi lambisce appena e l'estate che ancora non va via.

domenica 5 ottobre 2008

Eccomi

E sì, sono tornata. Dal caldo al freddo. Pessima sensazione. Sono un po' spaesata: un mese è lungo e permette di staccare bene dalle ambascie quotidiane. Conto di rientrare lentamente nella routine, senza scossoni. Sono felice di ritrovarvi. Passerò da voi per i saluti. Mi siete mancati.....