mercoledì 2 giugno 2010

Povero Guido

Dall'incontro con il sindaco, nonché vice commissario alla ricostruzione, Cialente, promosso ieri dal tavolo di lavoro sulle tasse del presidio di piazza Duomo, scopriamo che il primo cittadino è indignato. Lo rivela in un tendone pieno di persone venute per ascoltare le sue parole e quelle di altri politici ed amministratori.
Indignato con il governo,dopo quattordici mesi, la bella addormentata finge di svegliarsi. Dopo non aver mai preso una posizione netta e le necessarie distanze dalle linee governative per la conduzione dell'emergenza e per i decreti che non mettono danaro in questa tragedia. Continua a modificare i suoi discorsi secondo la platea che ha davanti. Continua ad essere oscuro ed inefficace. E con lui tutto il team di dirigenti e tecnici di vecchia e nuova nomina. Persone inadeguate a fronteggiare la nostra condizione. Piccoli burocrati che si sono adeguati alle manovre dei pescecani che ci hanno divorato. Altro che orgoglio degli Aquilani. Il primo cittadino ha provveduto ad informarci che il danaro dell'emergenza è terminato. Quello per la ricostruzione non c'è. Quindi nessun contributo di autonoma sistemazione per i venticinquemila che si autogestiscono e che hanno visto gli ultimi miseri spiccioli a febbraio. L'amministrazione pagherà marzo ed aprile, forse, e poi basta. Eppure ci hanno obbligati ad autodichiarazioni e richieste di incremento della somma per i nuclei di una o due persone. Con file snervanti ed impiegati indisponenti.Nessun contributo per i traslochi, altre code, nel caldo afoso dell'agosto dello scorso anno. Nessun contributo per i beni di prima necessità, perduti nel sisma. Niente danaro per i puntellamenti dei palazzi feriti. Nel frattempo questi signori, comissario Chiodi e vice commissario Cialente, non mettono neanche mano all'idea della città da ricostruire. Non hanno la più pallida idea di cosa occorre. Sono lì, in balia delle onde. Continuano a non parlar chiaramente. Continuano, loro che potrebbero essere ascoltati, a non dire agli Italiani e persino agli Aquilani stessi, quelli che credono ancora nel famoso miracolo, poiché rincretiniti dalla propaganda di regime, che qui siamo allo stremo. Che qui stiamo morendo.
La beffa è stato l'intervento dell'on Pierluigi Mantini, il quale, alla fine di un discorso tanto condivisibile, quanto superfluo, ha chiesto le dimissioni di Guido Bertolaso. Le ha chieste, fra gli applausi degli astanti, davanti a chi, seduto in prima fila, ex presidente della provincia e sindaco, ha da sempre avallato e riverito il capo della protezione civile. Insignendolo persino di premi al merito, e permettendogli di fare di noi e della nostra città carne da macello.
Il sindaco, raggiunto da me alla fine dell'incontro, quando gli ho detto che mi aspetto che urli a gran voce ciò che aveva appena sostenuto, non ha risposto, se non con parole che svicolavano dalla richiesta diretta. Mi ha detto che GUIDO, nonostante tutto, è amato da una parte di Aquilani e che lui ne è contento, poiché il poverino attraversa un brutto periodo. E mi ha rinfacciato che, quando ha chiesto la tassa di scopo per L'Aquila, è stato lasciato solo dal movimento. Movimento che ritiene debba essere il cagnolino che accorre per essere strumentalizzato. Lo ha detto senza neanche sapere che è in atto da tempo una raccolta di firme per richiedere la tassa. E che si è giunti ad un numero rilevante di consensi. Lo ha detto dopo avermi informata che il regolamento per la partecipazione, che noi pretendiamo a gran voce da più di un anno, è al vaglio di un tale Giuseppe (Totò direbbe uno scognomato) dal mese di luglio dello scorso anno. Lui non ha tempo per occuparsi della partecipazione dei cittadini. Mi domando cosa faccia. Si pregia di lavorare ventiquattro ore al giorno. Ebbene, che porti a conoscenza della cittadinanza, che nulla sa, i risultati di tanto lavoro. Ma di trasparenza delle istituzioni, in questi lidi, non se ne parla. Il sindaco fa balenare l'ipotesi di dimissioni da vice commissario alla ricostruzione. Le dimissioni non si paventano, a mo' di minaccia. Le dimissioni si rassegnano, quando non si vuole essere complici di inganni ed iniquità.
L'Aquila è nelle mani di individui di questo calibro. Amministratori che non hanno il coraggio di riportare le nostre condizioni. E noi, cittadini responsabili, a cercare ancora un colloquio con loro. Mi dissocio. Non si può tirar via l'olio dai sassi. Cosa abbiamo noi, se non le nostre menti pensanti e la totale abnegazione dedicata al tentativo di applicare la democrazia partecipata? Non abbiamo contributi di sorta, mettiamo mano al già scarno portafoglio per stampare volantini e manifesti. E siamo stanchi e con mille problemi personali. L'esasperazione sta arrivando.La povertà vera presto busserà alle porte degli Aquilani. Stipendi medi ridotti, da luglio, a 700 euro mensili, autonomi già allo stremo, consumi azzerati. E le bollette ed i mutui da pagare.
Già, povero GUIDO, sta attraversando un brutto periodo.

13 commenti:

Bob Bulgarelli ha detto...

La realtà che denunci è allarmante non solo per il territorio Abruzzese: l'Abruzzo non è che lo specchio dove la realtà si vede più vivida e tremenda. In questo Stato governato da lestofanti qualsiasi territorio - forse ad eccezione di qualche piccolo lembo ritenuto di personale appartenenza ad un politico o ad un altro - è a rischio abbandono. Basta una crisi rilevante e tutti se ne lavano le mani. È una cosa ignobile ed incivile che passa sotto silenzio. Questo che coinvolge la tua terra è uno scandalo che ci fa vergognare di appartenere al Popolo Italiano, che pare non rendersi conto (in larga parte) di come stiamo combinati! Voglio comunicarti la mia solidarietà.
Un fortissimo abbraccio!

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Da correggere il nome di Mantini, credo sia Pierluigi e non Puerluigi. Il discorso che fai è tanto trasparente, quanto imbarazzante. Vedere che come sempre, anche di fronte alle tragedie, dopo l'iniziale sfruttamento propagandistico e la grossa abbuffata si lascia tutto così, nel caos generale, senza più un euro, con fantocci che nemmeno sanno più che pesci prendere è il perfetto spaccato della nostra cultura politica, pronta a lucrare su tutto, dalle piccole alle grandi cose, dall'appaltino per i giardinetti pubblici del paesino di 100 abitanti ad una catastrofe naturale che ha colpito migliaia di persone. E continua un senso di vergogna che provo e riprovo e proprio non riesco a non fare mio ogni volta che leggo queste cose.

Anonimo ha detto...

Ho pubblicato qualche giorno fa, sul mio blog, un articolo riguardante l'imminente 'bastonata fiscale' che ci attende. Oggi ho ascoltato ialente al tg3, dire quello che hai scritto. L'altro giorno Bocchino ha ripetuto che L'aquila è una città rimessa a nuovo e che è stato fatto un miracolo. Come dici te la gente è rincretinita dalla propaganda, più sente fesserie e più crede a priori.
Io credo a quello che vedo e L'Aquila non è certo un miracolo.

Kaishe ha detto...

Buongiorno...
Sono entrata per lasciare lo stesso commento di Inneres, qui sopra.
Ogni volta che sento dichiarazioni di successo in TV mi incavolo e racconto di te e del tuo blog.
Ma perchè credere a me e non al governo del fare?
Infatti gli italioti sono tutti sotto un malefico incantesimo ch eli fa assentire ad ogni proclama, proprio come i puppazzetti che si mettevano sulle automobili un tempo...
Chi ci sveglierà?
Ci sveglieremo???
Intanto Mr.62% denuncia falsità di chi non lo ama che si scontra con l'amore assoluto della maggioranza del popolo.

Kaishe ha detto...

... e aggiungo che perfino il Presidente della mia Regione (Friuli... quello del terremoto del 1976) loda l'ottimo lavoro fatto all'Aquila.
Eppure ha l'esperienza di cosa significhi un terremoto distruttivo e cosa debba significare "ricostruzione".

giardigno65 ha detto...

e le sue dimissioni sono sempre sul tavolo del premier ...

magari dentro una cartellina del Salaria Village ?

Anonimo ha detto...

Cara Anna...
almeno Vi tolgano le transenne e Vi lascino lavorare per cercare DA SOLI una strada,durissima ,ma libera, per iniziare una ricostruzione autonoma anche se con la sola forza delle Vostre braccia...e di a quel sindachino che:"gli Uomini di Comando o sono servi o sono Uomini!"e lui non ha mai dimostrato di far parte della seconda categoria!
Spedite una pietra a Palazzo Grazioli...piccola o grande...fate Voi..una pietra della Vostra Terra...con la dicitura"Fate come ve l'avessimo tirata!"
Con Te
Watka Yo Ota

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luciano B. L. ha detto...

Il vero "miracolo" è stato fatto dalla Procura de L'Aquila con la formalizzazione dell'accusa di omicidio colposo ai vertici della Commissione Grandi Rischi. Per la mancata allerta della popolazione.
Godiamocelo e speriamo in altro.

Alberto M ha detto...

Dal blog di ByoBlu:
http://www.byoblu.com/post/2010/06/03/Blog-che-non-servono-a-niente.aspx

Un saluto alle lettrici e ai lettori del blog ;)

AleV ha detto...

cara anna, come va? è un pò che nn scrivo, ma ti ho sempre letto. la situazione a l'aquila è agghiacciante, vivendo fuori per lavoro quando rientro ogni volta è un pugno nello stomaco, ma quello che mi fa ancora più impressione è la rassegnazione della maggioranza della gente. Più di una volta, in compagnia di un mio amico, ho "violato" (leggasi oltrepassare una transenna messa in malo modo) la zona rossa, ebbene molti vicoli sono sgombri da macerie e con i palazzi messi in sicurezza. Ma non è proprio possibile quantomeno riaprire piano piano il centro storico, laddove possibile? io credo sia importante, quanto meno di giorno, riaprire il più possibile la città vecchia, in modo da far riabituare la popolazione a quello che era prima, e che necessariamente deve tornare. Capitolo ricostruzione: senza tassa di scopo non si va da nessuna parte, e allora perchè non rivolgersi al capitale privato? sto scrivendo la mia tesi proprio su questa alternativa.
Un abbraccio, a presto.
Alessandro

francesco ha detto...

Non avendo niente da aggiungere, ho provveduto a pubblicare il tuo post sul mio blog.
ciao

ragno62 ha detto...

si dimettessero tutti