lunedì 4 aprile 2011

Il silenzio


Il blog è fermo da tempo. Troppo. Il silenzio è voluto. Voluto perché nulla c'è da raccontare. Se non piccole cose di piccoli uomini. Cose che fanno male, ma insignificanti per i più che non sono costretti a vivere il nostro quotidiano. Addirittura, ai più, incomprensibili. Voluto perché la mia vita, le nostre vite sono ancora sospese. Come due anni fa. Grava su di loro il peso di lunghi mesi di dolore che hanno visto spegnersi la speranza. Continuare a credere in se stessi e negli altri è diventato difficile. E allora ti senti solo, quando solo non dovresti sentirti, ché le sofferenze dovrebbero unire. Ho deciso di rompere il mio silenzio perché quella notte, stanotte, mi sembra ancor più vicina. Due anni che sono un soffio. Due anni che sembrano non essere trascorsi, perché è impossibile ricostruire te stessa nell'incertezza dell'immediato e nel buio del futuro. Senza radici, senza identità, ti chiedi se resterai così per sempre. Se, per sempre, sarai solo una sopravvissuta. Ti chiedi se tornerai ad avere dei desideri che non siano solo quelli di ricostruire una comunità che è, irrimediabilmente, morta. Sola, fra coloro che vivono il tuo stesso dolore. Dietro quelle transenne, la città morta. L'odore inconfondibile della morte.La popolazione sbandata, sfiduciata, sempre più disgregata, accetta la realtà che vede come ineluttabile. Si adatta, pur soffrendo. Cerca scorciatoie. Mentre il mondo intero, intorno, muta repentinamente i suoi scenari. E tu, con il tuo dolore, ti senti un granello. Fermo, mentre tutto, fuori dalle tue mura cadenti, cambia velocemente. Il blog cambia anch'esso: si occuperà solo di me. Di me parlerà. Ché questa comunità, per ora, all'inizio del terzo anno della nuova non vita, nella quale ha scelto di relegarsi, non merita di essere raccontata. E di nuovo il silenzio, per il lutto rinnovato, mi accoglie. Benevolo. Perché il silenzio spesso cura le ferite meglio di ogni parola.

39 commenti:

Anonimo ha detto...

sì, si muove di più la clessidra di un vecchio pc anni 90. lì, quando una comunità sovrastava un'altra per iniziative e tentativi. almeno così mi pareva. poi arrivò il 2001 e anni rovinosamente simili tra disillusione e astio. non riesco nemmeno a dire.. dai .. non mollare.... t

franciaScaR mbutobionickapra ha detto...

un piccolo umile dono alla Terra ed al Popolo d' Abruzzo

Noi, non Vi dimentichiamo :"

giusi ha detto...

Stanotte. E' vero siamo soli, tutti soli acercare la nostra vita. Non molleremo perchè è l'unica che abbiamo

giardigno65 ha detto...

Se il silenzio è più intenso
non solo d'ogni rumore
ma d'ogni più alta musica
e la quiete più vasta
non solo delle tempeste
ma del respiro delle maree
io non ti chiamerò più: vita
ma ti darò un nome più dolce

Sara B ha detto...

non vi arrendete. mai.

zioluc ha detto...

Mi spiace leggere queste parole perchè questo blog insieme ad altri è stato ed è una fonte di informazioni ed impressioni molto importante, ma ovviamente rispetto la scelta e mi auguro che le ferite si rimarginino presto. Un abbraccio

barbara ha detto...

Anna, quanto è difficile.

ett ha detto...

Stai solo soffrendo e vivendo una non vita peggiore della nostra, ma le macerie dell'Aquila non sono solo Vostre, sono di tutta l'Italia ferita.
Gli stessi Italiani hanno voluto che il potere fosse amministrato a scapito di altri Italiani, da cricche e loschi figuri che con gli Aquilani e le loro macerie hanno lucrato, ma lo fanno con i Napoletani e i loro rifiuti, i Milanesi ed i loro applati dell' Expo, i Veneziani e i veleni di porto Marghera, i Torinesi e le loro multinazionali americane, i Lampedusani ed i loro moli.
Sono addolorato per l'Aquila, per Anna e per me. Ho bisogno di avere informazioni su quello che succede al pratrimonio artistico, alla professionalità dei pianificatori, agli architetti e le teorie del consolidamento.
BASTA, buttiamo fuori dalla nostra terra queste CANAGLIE

Loredana ha detto...

ci sono creature che danno voce al silenzio e tu sai ascoltarle: non usano parole, ma respiri e battiti, nella luce e nell'ombra.
Sentimi accanto a te, sempre!

Loredana

Rosy ha detto...

Stanotte. Due anni. Dove una manciata di secondi ha stravolto le nostre vite,la storia della nostra città.
Due anni dove nulla è più come prima.
Dove c'è solo normalizzazione e non normalità.
Due anni dove non ci sono più lacrime da versare. Dove il dolore è vivo. Costante.Continuo.

Dove purtroppo l'unico "molto" che è stato fatto è stato solo quello di finire di distruggere

pia ha detto...

Oltre al danno, la beffa.
Ci sono uomini migliori di quelli che si spacciano per tali.
Coraggio, Anna.

Nicola Russo ha detto...

Ho letto sul sito qui sotto!!!

Il vicesindaco: "L'Aquila sta tornando quella che era"
Giampaolo Arduini, ai microfoni di SkyTG24, afferma che la ricostruzione è partita. "Il centro storico soffre ancora - dichiara - ma il Comune non ha sbagliato nulla". L'INTERVISTA

http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2011/04/05/l_aquila_terremoto_ricostruzione_secondo_anniversario_intervista_vicesindaco_giampaolo_arduini.html


é possibile??
Nicola Russo da Roma

Anonimo ha detto...

prima che arrivi domani ... ... "il terremoto
dell'Aquila Città, comuni e frazioni limitrofe"

oltre, in Abruzzo, per i primi tre giorni, cordoglio e commozione.


eroderba

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Domani ricorderò L'Aquila e lo farò anche e soprattutto con l'ausilio di una foto ( la quarta dall'alto) di un tuo post del 13 febbraio 2011 citandoti ovviamente. Spero che non ci siano problemi al riguardo :-)))

Un abbraccio sincero
Daniele

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

PS: tu sei aquilana e scrivere di te sarà cmq racontare di quello che senti e che provi per la tua città. Questo lo sai anche tu meglio di tutti noi.

Franco Giannini ha detto...

"...il silenzio spesso cura le ferite meglio di ogni parola." e se questa è la scelta, non è che ti possa criticare. Ma il silenzio non è curativo, è solo la maschera (condivisibile...gli eroi si trovano solo sui libri di mitologia)della Rassegnazione. Del resto siamo un popolino, che volutamente ha memoria corta. Sui media una notizia viene riportata con il giusto risalto per non più di tre quattro giorni, poi si passa ad altro. Ieri il Giappone, poi la Libia, ancora Lampedusa, domani sarà la volta di Ruby, poi l'esodo dei vacanzieri pasquali, le celebrazioni della Beatificazione e poi le ferie estive... Da anziano posso dirlo? Siamo un popolo di M., si perchè la colpa non sono dei politici, è la nostra, che ci facciamo "stuprare" sorridendo, senza la minima reazione.

Anna ha detto...

@Franco, il silenzio è di questi giorni di lutto. Continuerò a raccontare di me, ma, come dice bene Daniele, io sono Aquilana e qui vivo da quando sono nata: il blog parlerà di me , quindi, inevitabilmente della nostra tragedia. Non parlerò più di una comunità che non esiste, almeno per ora.

andrea ha detto...

Bell’articolo

Juana ha detto...

Anna, è difficile vivere in questo paese. C'è un cancro che lo sta uccidendo a poco a poco. Capisco il tuo silenzio. Un abbraccio. E non perdere la speranza.

Anonimo ha detto...

Siamo fermi mentalmente.

Pico ha detto...

La maggior parte dei blog consiste in una specie di diario, o commentario personale. Come credo sia stato per molti, ho scoperto il tuo perché ti
sei impegnata a rappresentare direttamente quanto vedevi e poi quello che pensavi della gestione di un evento che è stato drammatico. Avevamo bisogno di seguire questo tipo di testimonianze: la tua è stata ed è genuina, così ti sei guadagnata stima.
Non credo che equivalga a cedere a una vergognosa tentazione o che sia una sconfitta pensare a se stessi, o almeno sentirne a volte più forte il bisogno.
(Ah, ho avuto l'accesso alla pagina Facebook: grazie.Per firmare, uso il solito indirizzo blog, ma...frequento poco.)

Unknown ha detto...

Questa notte il mio pensiero è con voi tutti
Provo rabbia per quanto vi è accaduto e per come vi hanno trattati
Il popolo aquilano non merita tutto questo
Che questa notte sia silenziosa, ma il mio augurio è che riprendiate quanto prima a gridare di nuovo e con rinnovato vigore le vostre ragioni, i vostri diritti
Vicina col cuore e con la mente
un abbraccio a tutta L'Aquila

Anonimo ha detto...

Un Abbraccio Anna...Fortissimo...come la Tua Terra...Come il Tuo Cuore!
Watka Yo Ota

Anonimo ha detto...

di nuovo un pensiero fortissimo

sassicaia molotov ha detto...

Anna, L'Aquile dovrebbe essere una vistosa punta dell'iceberg rappresentato dallo schifo umano che sta sommergendo come una melma inarrestabile questo paese, i suoi costumi, tutta la società.
Ormai è tutto normale.
Berlusconi va a Lampedusa e parla di case comprate e casinò, e ti fanno vedere la claque.
Va a processo e fuori dal tribunale venti coglioni ti vendono la dignità tua e della tua terra per 20 euro e un panino.
Si continua a permettere ai leghisti di dire e fare qualsiasi verso da scimmia urlatrice.
E questi ancora non sono messi in condizione di aver paura di mettere la testina fuori da Montecitorio.
Detto ciò, da precario in cerca d'autore, posso solo dirti che c'è chi ricorda: e si ricorda tutto. Sia mai che un giorno non serva davvero. Un abbraccio.

graziana ha detto...

Stiamo a un passo dal ’troppo tardi’..
nel silenzioso soffio che resiste c’è ancora vita. Ce la possiamo ancora fare! Voglio con tutta me stessa continuare a percepirla, salvaguardarla, non mollarla.. a dispetto di tutto il marcio e della scure sul collo..
Anna carissima, l’immenso affetto è tuttora indubitabile e immutato!
Ti(Vi) Abbraccio

Spike ha detto...

Cara Anna,
da pochi giorni dopo il terremoto seguo il tuo blog... e il silenzio di questi ultimi mesi mi è parso più eloqueste do ogni parola. Mi dispiace tantissimo per l'Aquila che è una città stupenda, una ferita aperta. Ti confesso che non ci sono più tornata dopo il terremoto perché non ho avuto il coraggio di rivederla distrutta... mi immagino (o forse non immagino) per voi che cosa deve essere: rabbia, dolore sempre rinnovato, disperazione... posso solo dirti che ti capisco, e ti seguirò ancora... vorrei dire una parola di speranza, ma non credo si possa, in questi tempi. Forse è giunto il momento di togliere il verde alla vostra bandiera: rimanga solo il nero del lutto, giacché la comunità non vuole che l'Aquila risorga.

Anonimo ha detto...

Cara anna, io a 300 km dall'aquila mi sento terremotato come te... ti abbraccio.

Anonimo ha detto...

Delusi ma non sconfitti.
Un abbraccio da uno qualunque. Stefano

Anonimo ha detto...

Un forte abbraccio a te e agli aquilani.
Spero che troviate nuove energie e nuove adesioni per continuare le vostre sacrosante rivendicazioni in questa nazione sempre più assurda, misera e ridicola.

Artemisia ha detto...

Un abbraccio anche da parte mia, Anna.

Anonimo ha detto...

Che tristezza....i veri valori stanno diventando utopia pura....ma in mezzo a tutto ciò UNA vera cosa nessuno può portarci via: la DIGNITA' di essere umano!! e per questa che dobbiamo "combattere"....ognuno con i propri mezzi.....un abbraccio

Carlo ha detto...

Ciao Miss Kappa.

Credo anche io che, raccontando di te, continuerai a raccontare de l'Aquila. Non leggo in questa tua affermazione rinuncia ma, semmai, una nuova e più forte consapevolezza.

Da me, un amico di rete che ha commentato un mio post su questo secondo anniversario, ha scritto: "...continuiamo a seminare la pianta del rispetto, dell'affetto e della libertà..."

Ecco, credo sia un proponimento che dovremo condividere tutti, senza lasciarci vincere dallo sconforto delle tante apparenti sconfitte perché, anche se lentamente, riusciremo a "contaminarlo" questo sistema che, oggi, opprime le nostre vite.

Anonimo ha detto...

oggi parecchi programmi di radio 3 hanno ricordato, secondo me rispettosamente e intelligentemente, questa data e questa tragedia nella tragedia. spero che in molti abbiano potuto ascoltare. quando si sta in silenzio in un momento di esaurimento vedere staffette e altri che riprendono a parlare... mi auguro sia una consolazione. notturna-mente

Anonimo ha detto...

Io non sono Aquilana, ero a Roma il 6 aprile di due anni fa e ho avvertito il terremoto.

E' vergognoso che ancora le cose stiano allo stesso punto di prima, se non peggio.

E quello che mi fa piu' arrabbiare (pur non essendo Aquilana) e' proprio la disgregazione forzata di una comunita'.

Che faccia tosta, il governo, affermare di avere fatto tanto per l'Aquila.

Non so come e se si potra' mai porre rimedio alla situazione, ma tu continua a parlarne (ogni tanto almeno).

Un abbraccio,
A.C.

silvia ha detto...

Cara Anna
ti leggo in silenzio da un anno, nemmeno ricordo come sono arrivata a te ma ringrazio internet e i tempi moderni per avermi regalato la tua voce. Io vivo in Liguria, ho trentatré anni e non ho vissuto nemmeno l'ombra della tua e della vostra tragedia. Eppure ti capisco, sento nel profondo il tuo dolore e la tua voglia di silenzio, ho sentito il tuo coraggio, la voglia di armare la comunità, la tua forza. Ti capisco perchè vivo tutti i giorni situazioni simili, certamente meno acute perchè qui non c'è stato il terremoto ma la situazione è la stessa: chi dovrebbe guidare non guida, chi può parlare pubblicamente dice solo fandonie, chi dovrebbe stringersi e creare una comunità forte si chiude in casa, coltiva il suo orticello, cura il suo nido (nemmeno con troppa cura) e del resto se ne frega, aspetta, recrimina... così, tanto per fare. Mi sento simile a te, mi sento in sintonia... persone come noi ne esistono poche, Anna. Noi strappiamo le erbacce della piazza perchè così è più bella, tanti passano e dicono che schifo le erbacce, tanti nemmeno le vedono. Ti stringo forte, coraggio. Non cambiare mai. Silvia

emanuelas ha detto...

non so nemmeno lontanamente come ci si possa sentire, ti dico solo di tenere duro.
non possiamo fare altro.
e.

Anonimo ha detto...

io sto perdendo la forza di inca...rmi... e questo non mi piace.
Dobbiamo dire basta ma da tempo lo diciamo. Dobbiamo fare che sia basta. Perché davvero siamo tutti, in qualche modo, terremotati.
Una stretta forte, Anna.
Norma

Anonimo ha detto...

Anna, tu sei e a ragione, un'avanguardia stimata ed amata giustamente dal Popolo Acquilano e da Tutta l' Italia (quella che non si arrende) e che si affida a te per conoscere la realtà che vivete.

Son certa che anche se tu decidessi di farlo a livello singolo non potresti che esser uno specchio alla vostra triste realtà .. sii forte come lo sei sempre stata e non smettete mai di denunciare Tutti i soprusi che subite (oltre quelli che subiamo noi tutti come popolo italiano.
un Sorriso a Te/Voi con Tutto er Core .. e .. coraggio :)