mercoledì 12 maggio 2010

Il degno successore

Uno stillicidio: è da ottobre dello scorso anno che annuncia la volontà di ritirarsi. "Basta, vado via, ho compiuto la mia opera di umile servitore dello stato. L'Africa mi aspetta" E lui, il suo capo, "ma no, non andare via, L'Aquila ed il Paese intero hanno ancora tanto bisogno di te". Quindi resta. Poi, a dicembre, sembrava fatta. Di nuovo un falso allarme,non va via. Poi arrivano quelli che ridevano, quella notte, e lui resta ancora. Impavido. Inizialmente ridimensionando superbia e tracontanza, poi tornando lo sprezzante dittatore di sempre. Ora di nuovo : "il mio vice è pronto a sostituirmi, vado via a settembre, forse a luglio, non trattenetemi". Il dottor Bertolaso chiude la ditta, va in pensione. Dopo l'ultimo miracolo compiuto a L'Aquila. Poco importa che sia indagato per corruzione dalla magistratura di Perugia, poco importa che sia saltato fuori un assegno di Anenome, intestato alla consorte, poco importano gli incarichi che ha conferito al cognato per il mancato G8 della Maddalena.Poco importa Monica del Salaria Village. Viene ancora spacciato come il nostro salvatore. Colui che ha scongiurato per noi il pericolo dei container a vita. Come nei passati terremoti, quando lui non c'era. E gli Italiani imbecilli si cibano di una stoltezza tanto grande che relega noi fra gli irriconoscenti senza vergogna. Quindi il re sole va via. Per sua scelta o perché obbligato dalla magistratura, questo staremo a vederlo. Il vice, dunque. E' già bello e pronto. Da dove arriva? Dall'Aquila, ovvio. E già, è proprio il nostro prefetto Franco Gabrielli, nominato all'uopo all'indomani del terremoto. Un poliziotto che ha fatto una brillante carriera. Brillantissima e super veloce negli ultimi mesi. E' stato promosso per i meriti conquistati sul campo. Ex capo del Sisde, a L'Aquila ha mostrato il volto buono ed il fare comprensivo con chi ha chinato il capo, il braccio di ferro con chi ha cercato di autorganizzarsi. Figlio di operai, vive ancora il complesso di inferiorità nei confronti di coloro che reputa borghesi: "quel maglione arancione che indossavo a scuola, quando papà fu licenziato dalla ditta per cui lavorava, strideva con gli abiti dei fighetti di quel liceo", ama ricordare. E qui a L'Aquila ha apostrofato noi cittadini responsabili "quattro cialtroni", ed è andato avanti a suon di denunce. Ha battibeccato sui media con il giovane Lolli, ragazzo impegnato dalla prim'ora nell'attività dei comitati cittadini, apostrofandolo, appunto, "fighetto con le spalle coperte". Ha, infatti, la grande colpa di non essere figlio di operai. Stessa colpa che ho io. E tanti altri ancora. Diffido da sempre di chi, emancipatosi da uno stato che egli stesso ritiene di subordinazione, detiene il potere. Non ho mai concordato con la tesi pasoliniana del poliziotto proletario. Se metti in mano una pistola a chi cova desideri di rivalsa, lo rendi pericolosissimo. Ebbene, Franco Gabrielli sarà il nuovo capo della Protezione Civile nazionale. Ripeto: ha lavorato bene al miracolo aquilano, quello che ha fatto cose straordinarie. Merita di essere il degno successore di Bertolaso.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Noi italiani, o almeno io e qualche amico, non ci "nutriamo solo di giornali e televisione" preferiamo andare, sia pure in senso metaforico, la dove nasce la notizia e verificare direttamente con la gente coinvolta; questo naturalmente se e quando possibile.
Anch'io diffido sempre, per natura o solo perché siciliano, e non ho mai creduto al "miracolo" del GuidoNazionale, ho solo creduto nel miracolo che hanno saputo fare col cuore quei volontari che invece di star lì a ridere si sono precipitati sui luoghi e continuo a credere in quella macchina potentissima, molto più del nano e del suo fido braccio destro, capace di spostare montagne con la sola volontà e senza attendersi alcun compenso, anzi spesso rifiutandolo. Ci credo perché ne faccio parte e perché posso dimostrarlo coi fatti e non con le parole!
Grazie ancora una volta per averci testimoniato la verità, sperando che essa un giorno si faccia avanti con tutta la sua forza rivoluzionaria...

MFM - bummi ha detto...

Hai perfettamente ragione, il razzismo al contrario, quello dei "poveri" che irridono chi secondo loro non è abbastanza povero, è la dimostrazione di un complesso di inferiorità che non verrà mai superato e nel cui nome si giustificano atteggiamenti da bullo peggio di quelli che girano nelle nostre scuole.

Però questa è gente codarda che appena sente odore di problemi si allontana con la coda fra le gambe.

Mammamsterdam ha detto...

Siamo tutti figli di pecorari sfruttati, a meno di non chiamarsi Centi o un altro paio di cognomi. Qualcuno glielo ricordi all' antifighetto, e gli dica anche che non frequentiamo gente a cui pagano le escort gratis, che non si sporchino le mani e la coscienza a dire che loro le donne possono solo pagarle.

No, a loro le escort li violentano nel sonno senza che debbano muovere un dito, poveri, che credevano di andare a farsi massaggiare la cervicale, gli amici gli pagano mutui miliardari e loro non ci fanno caso.

a noi invece i conti in tqasca tocca farceli tutti i giorni e manco così arriviamo a finemese.

Rebelde ha detto...

Mi verrebbe da dire "dalla padella alla brace" ma non ha più senso ormai. E' ovvio che la continuità debba essere garantita e con ogni probabilità il signore in questione, che non conosco, ne sarà integerrimo garante.
Per noi non cambierà assolutamente nulla. Ciò che cambierà saranno i numeri di telefono nelle rubriche della "cricca". Morto un Bertolaso se ne fa un altro.
Anche per voi non dovrà cambiare nulla, la guardia rimarrà sempre alta, pronta a recepire e reagire come state magistralmente facendo da mesi. Un caro saluto. Aldo

Linus ha detto...

La Protezione civile non paga:
136 operai senza stipendio


11 maggio 2010
Terremoto, un'impresa edile trentina ha costruito due lotti a L'Aquila: aspettano 14 milioni di euro

di Ivana Gherbaz

La Protezione civile non paga e a rischiare il posto di lavoro sono i dipendenti della Cosbau di Mezzocorona a Trento. La Cosbau è una delle sedici imprese edili che si sono aggiudicate la gara d'appalto per la ricostruzione in Abruzzo. Il famoso piano C.a.s.e., approvato in tempo record dal governo e affidato alle mani sapienti della Protezione civile. Assieme alla Damiani Legnami di Bressanone e la Perini di Trento, la Cosbau ha realizzato due dei trenta lotti previsti dalla gara, per un costo totale di 25,65 milioni di euro. Dodici edifici di tre piani che fanno 288 appartamenti consegnati in pochi mesi. Le tempistiche imposte dalla gara d'appalto erano a dir poco impegnative: 80 giorni per ogni appartamento con un ritmo di 1,5 appartamenti al giorno.

Così il presidente del Consiglio si è fatto la sua bella figura il 29 settembre, il giorno del suo compleanno, quando si è presentato in Abruzzo per consegnare le prime case. Una pessima figura l'ha fatta però la Protezione civile, perché la Cosbau dei 25,65 milioni di euro ne ha visti solo 12. Ora quel buco di quasi 14 milioni di euro sta mettendo in seria difficoltà l'impresa che non riesce a pagare gli stipendi dei suoi dipendenti, ma nemmeno tutti gli altri fornitori coinvolti nel progetto. E mentre i 136 dipendenti sono senza stipendio, i sindacati si sono messi in moto per cercare di risolvere la questione. Un incontro con i responsabili della Cosbau è già fissato per la prossima settimana. Antonio Formolo della Cgil aspetta di avere delle risposte concrete, anche se sembra che qualcosa si muova.

"Il socio austriaco della Cosbau – dice Formolo – si è reso disponibile a mettere i soldi per far fronte al problema. Ma alcuni cantieri sono chiusi, altri lavorano a singhiozzo. Stiamo anche valutando se chiedere di intervenire con gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione". Intanto dieci contratti non sono stati rinnovati e ci sono altre 90 persone a rischio con i contratti in scadenza. Bisogna poi fare i conti con l'indotto: quelle quattro imprese di carpentieri e falegnami altoatesini che hanno lavorato in subappalto. Insomma, la situazione è grave e se i ritardi nei pagamenti dovessero continuare potrebbe coinvolgere molte più persone. Sembra però che pagare in ritardo per la Protezione civile sia una prassi. Ad essere coinvolta nei ritardi dei pagamenti non è solo la Cosbau, una delle tante imprese che ha lavorato per la ricostruzione.

A denunciare la faccenda il parlamentare abruzzese del Pd Giovanni Lolli che ha chiesto spiegazioni al governo sui ritardi nei pagamenti alle imprese che hanno costruito in Abruzzo. Mentre la sezione abruzzese dell'Associazione nazionale costruttori annuncia per questa settimana una conferenza stampa per cercare di risolvere questo problema che coinvolge anche tante realtà locali. E se Draquila, il film di Sabina Guzzanti sulla ricostruzione de L'Aquila, per qualcuno offende l'Italia, l'amara verità è che a fare ancora una brutta figura è la Protezione civile che sta mettendo a rischio tanti posti di lavoro.

Da il Fatto Quotidiano dell'11 maggio

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2486399&title=2486399

marina ha detto...

off off topic: ecco come mai non hai mai risposto ai miei messaggini!avevi perso il cellulare!
ti abbraccio e appena posso ti scrivo
marina

morgania ha detto...

Concordo su tutto, tranne che sulla frase "Diffido da sempre di chi, emancipatosi da uno stato che egli stesso ritiene di subordinazione, detiene il potere. Non ho mai concordato con la tesi pasoliniana del poliziotto proletario. Se metti in mano una pistola a chi cova desideri di rivalsa, lo rendi pericolosissimo."
Sono i desideri di rivalsa che animano tante persone oneste e arrabbiate con questa classe dirigente nauseabonda e vomitevole, e tu lo sai bene. Però la diffidenza a priori non ha mai portato da nessuna parte. Sono d'accordo con te, dobbiamo diffidare di questo ennesimo soggetto improponibile, ma non sono certo le sue umili origini il problema. Sarà che son pasoliniana, o proletaria, fai tu, ma io la vedo così.

Anna ha detto...

Le umili origini non sono certo un problema. Il problema è di chi ha sofferto di un complesso di inferiorità dovuto ad esse.E ricopre un posto di potere.E' facilissimo che cerchi inconsciamente il riscatto, infierendo su quelle categorie che ritiene lo abbiano fatto sentire inferiore.

morgania ha detto...

Io tra il riscatto e l'infierire ci vedo un abisso... so che le tue parole sono dette in buonafede, ma non credo sia il caso di insistere su questa posizione. Continuo a diffidare delle sue amicizie, piuttosto che dei suoi natali.

Michael Grimaldi ha detto...

A un tizio così credo che Berlusconi non presenterà mai i suoi figli (di papà). A meno che non abbiano un maglioncino arancione da sfoggiare.

Anonimo ha detto...

MI suscita antipatia (e questo può non voler dire nulla). Però sulla vicenda del sequestro delle carriole è stato esagerato. Non so se sia meglio di SanBertolasoMartire, staremo a vedere...

Anonimo ha detto...

Scusa se non mi firmo.
Sono un umile figlio di operai.
E i miei desideri di riscatto sociale non mi provocano certo un rischio inconscio come quello che tu paventi.
Vi ho seguito, nonostante i tanti che mi invitano ad approfondire bene gli interessi e gli obiettivi del movimento, inquadrandolo in un puro movimento conservatore borghese che si muove a tutela del suo status patrimoniale e sociale.
Ho riletto più volte le affermazioni, non riuscendo a credere ai miei occhi. Devo ripensare tutti questi mesi e rileggerli sotto altri occhi. Forse è questo il motivo per cui non volete occuparvi del lavoro, ma solo di pietre. In fondo è giusto così. Il lavoro non vi tocca, vivevate solo di proprietà. Avevano ragione i miei amici.

Anna ha detto...

@Anonimo,
mi spiace che non firmi, ma non fa nulla.
Nella mia nota parlavo di Gabrielli che ha dato chiara dimostrazione di non aver superato il problema in questione.
Sono certa, dalle tue parole, che per te è diverso.
Sbagli però di grosso nel dire che il problema lavoro non ci tocca.
Se dovessi fare un discorso personale,ti comunico che a me tocca profondamente. Sia mio marito che io, infatti, abbiamo perso il lavoro dal 6 aprile dello scorso anno.E le propietà che avevamo in centro erano la casa nella quale abitavamo ed il locale nel quale lavoravamo.
Il presidio permanente dei cittadini consapevoli sta sviluppando proposte concrete a tal proposito. Il dramma profondo è che nessuno ci ascolta, fino ad ora.Il regolamento sulla partecipazione, proposto in consiglio comunale un anno fa, giace senza essere preso in considerazione. Le persone che vivono il problema di aver perso il lavoro giacciono altrettanto. Non credere che sia facile attivarsi nella nostra condizione. Se tu sei Aquilano, perché non vieni ad occupartene insieme con quelli che già lo fanno? O aspetti che qualcuno, volontario e stremato, lo faccia al tuo posto? La cittadinanza attiva richiede PARTECIPAZIONE.
Riporta le mie parole anche ai tuoi amici.
In merito alle carriole, che sono solo un aspetto del lavoro immane che stiamo portando avanti, esse si occupano di restituire la città ai cittadini. E, come avrai visto, pian piano ci stanno riuscendo. Siamo volontari che ogni domenica vanno a LAVORARE. Mentre quelli come te stanno a casa a GUARDARE. E giudicare. Ti aspetto nella casa dei cittadini, quindi anche tua e dei tuoi amici, in piazza Duomo. Per guardarci in faccia e discutere sul da farsi.E condividere idee ed esperienze. Ci servono forze nuove. E proposte. E persone che intendono lavorare per far rinascere questa città. Il compito è arduo e a lungo termine. Noi ci siamo.

P.S. sorvolo sul movimento conservatore e borghese poichè mi fa capire che nulla hai compreso del nostro lavoro. Se vieni nella tua casa in piazza Duomo, approfondiremo....