venerdì 14 dicembre 2007

Quando Babbo Natale non c'era


Va bene, mi faccio male? Parlo del Natale? Ma sì, affondiamo il dito nella piaga. Detesto il Natale, credo che lo abbiate capito: mi intristisce in maniera spropositata, potrei conoscere anche i motivi di tanta avversione, anzi, li so, ma non è di questi che voglio parlare. Parlerò invece di Babbo Natale, questo sconosciuto. Sicuramente i miei lettori più giovani scorgono in lui una figura familiare: il caro vecchio pancione che porta i regali ai bimbi buoni. Ma, ai miei tempi, quando io ero bambina, del succitato vecchietto qui in Italia, per lo meno in quella del sud, non se ne ravvedevano tracce. Il Natale arrivava senza regali per i bimbi, nessun brav'uomo scendeva dal camino con una pesante gerla ricca di doni. Il Natale era la festa della famiglia : ci si riuniva, si mangiavano cose buone che normalmente non si trovavano sul desco quiotidiano, si giocava a tombola, segnando i numeri sulle cartelle di cartone con le bucce dei mandarini, frutto natalizio per eccellenza, e si vincevano caramelle e torroni. Poi a mezzanotte si andava a messa e si cantava. Di regali neanche l'ombra. Noi bambini scrivevamo una lettera ai genitori , vergandola su bellissime "letterine" (così si chiamavano, nulla a che vedere con le odierne veline ed affini) ricoperte di fantastici brillantini che facevano tanto festa. Si compravano in cartoleria con i soldini messi da parte durante tutto l'anno. Facevamo grandi promesse su queste missive: riconoscevamo i nostri errori e promettevamo di essere più buoni, senza aspettarci nulla in cambio. Il Babbo Natale inaugurò, più tardi, l'era del consumismo, quella dei regali inutili diventati, anno dopo anno, pesante incombenza alla quale difficilissimo sottrarsi. I regali per noi bambini arrivavano il giorno dell' Epifania, ma questa è un'altra storia, della quale parlerò il 6 gennaio, forse.

13 commenti:

cristina ha detto...

Anna che bello.... anch'io scrivevo la letterina coi brillantini ai miei genitori e ci mettevo proprio anima e corpo nel cercare di farla al meglio. Promettevo d'essere "più buona", di non risponder male, di studiare..... Per un attimo grazie a te mi sono rivista sui banchi di scuola, a preparare la letterina, guardando fuori dalla grande finestra la neve fioccare. Un abbraccio

marina ha detto...

proprio così! c'è Natale e Natale! o meglio, c'era Natale...
anche io soffro molto il Natale e anche io so il perché ma non ne parlerò.

Le letterine erano stupende! me le ero dimenticate, grazie!

ciao marina

Anonimo ha detto...

Anch'io ho dei "ricordi" molto simili ai tuoi...
La società si è evoluta, noi stesse ci evolviamo e cambiamo...
Sempre in bene ? No non sempre.
E poi ...dipende,
dipende da come impostiamo la nostra vita.
Per certo le persone della mia età (58) hanno "dovuto" imparare alcune nozioni di vita da piccole. Ora però - parlo per me - è arrivato il momento di mettermi a riflettere e di considerare quello che voglio conservare e quello invece che devo buttare perchè errato ed obsoleto. Vi è molta "roba vecchia, errata ed obsoleta" nella mia vita: imparo a re-imparare nuovi modi e strategie di vita. Io mi trovo bene.

Franca ha detto...

Da me non c'era Babbo Natale, però per i regali passava la Befana!

Anna ha detto...

Paola,
io non butto via mai nulla: nascondo nei cassetti dimenticati, ma so che, quando voglio, tutto è lì :-)
Quanto al reiventarmi, lo faccio ogni giorno, da una vita, e conto di continuarlo a fare ancora per molto.In quanto a metodi e strategie per sopravvivere sono una maestra:siamo simili in questo.

Cristina,
beata te che hai dei bimbi in casa per il Natale : la festa è loro, noi adulti possiamo essere solo un piacevole contorno :-)

Marina,
sul Natale la pensiamo allo stesso modo,ma la letterina ha colpito anche te.Sono contenta di averti suscitato un piacevole ricordo....

Franca,
la Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte....ne farò un post, se sopravviverò a queste ennesime festività :-)

Gianni ha detto...

Anna, io son nato che Babbo Natale gia c'era! Una cooperativa di nonni e zii che si organizzavano per regalarmi tutte le novità in commercio. Finita l'infanzia è finito tutto. Il buon vecchio marchio della Coca Cola vestito di rosso e barba bianca è scomparso e con lui l'usanza malsana dei regali sotto l'albero. Il consumismo a casa mia è un termine bandito. Alle Feste si spende solo per mangiare...e tanto!!! Pensa, io non ho mai fatto un regalo ai miei genitori...ma non per questo non mi amano. Anzi...Sono stati loro i miei maestri!!!
Ti dirò, a me il Natale mette tristezza. E' tutto un disgustoso giro d'affari...e poco sentimento. Ma mi fermo qui, magari a qualcuno tutto questo piace!!! ;-) Resisti Anna...passerà anche quest'annooooo

Anonimo ha detto...

Una volta il Natale era davvero un'altra cosa, oggi mi chiuderei in casa per non vedere tutto quello che si vede in giro, un abbraccio. Giulia

Roberto ha detto...

Il Natale è un momento di pausa,si stà con i propri cari qualche ora o giorno in più,la vita frenetica di tutti giorni non collabora a questa unione,riuscirò a stare un po con mia Figla e la cosa non è da poco,mi dispiace leggere che il Natale per alcuni da una sensazione triste.
Non lascerò scritte le solite parole allora.
Un caro saluto
Roberto

Anonimo ha detto...

Anna cara, non immagini quanto divento triste io a Natale, la mia famiglia è decimata ormai e se non venissero i miei figli sarebbe veramente desolante...mi sforzo molto di dare una parvenza di serenità alla mia famiglia ma non credo di riuscirci bene. Da piccola era diverso, molto diverso...però trovo bellissimo avere tutti voi amici nuovi dei blog, mi conforta molto sapere che condividiamo tante idee...ti voglio bene...Carmela.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ai miei tempi c'era Gesù Bambino ora invece abbiamo Babbo Natale.

Io ero più fortuanato i regali arrivavano.

Ora invece il Natale è più malinconico, più freddo.

Banana ha detto...

Cara Anna anch'io da piccola ogni anno scrivevo la mia letterina a Babbo Natale, però era un po' particolare perchè più che chiedergli qualcosa in dono mi dilungavo a parlargli del mio anno passato, proprio come si fa con un caro amico. quest'anno sono voluta tornare un po' bambina e gli ho scritto la letterina, spero la riceva...chissà non si può mai dire.

Lello ha detto...

Belle', ma era anche l'epoca in cui l'Aquila era provincia borbonica.. ahahahahahahhah bacioni!!

Artemisia ha detto...

Ho sempre detestato il Natale, anche da piccola. Credevo di essere una mosca bianca ma piu' vado avanti e piu' scopro di essere in buona compagnia.
Avete mai visto il film Il Grinch? Alla fine del film ovviamente si rammollisce ma all'inzio urla a piu' non posso la sua avversione per il Natale. Grande!