venerdì 30 aprile 2010

Non ho più.....

Sto costruendo la mia nuova vita. E la vita, per me, inizia da una casa. Da quel maledetto 6 aprile dello scorso anno, ho vissuto in automobile, per venti giorni, quindi in una vecchissima roulotte, per un mese, poi in un minuscolo container, per sei mesi, poi ancora, per cinque mesi, in una casina di altri, scomoda, anonima, triste e costosissima, nella quale mi son sentita ospite ed estranea, tanto da rimpiangere il container. Da un mese sono in una nuova casa. Quella che, immagino, sarà il mio rifugio per molto tempo. E da qui sto tentando di ripartire. E' una casa grande e vecchiotta. Costruita in blocchi di cemento, sulla roccia.Una casa solida. Una casa di paese. Con un piccolo giardino, un grande orto, un terrazzo e tanto spazio all'interno. Un fitto quasi onesto e tanta libertà. L'ho riempita delle mie cose. Quelle che ho recuperato. Non ho più la mia libreria ed i miei libri. Non ho più tutti quegli oggetti che amavo e che collezionavo. Le donnine nude di gesso. I vasi antichi. Le mie anfore. Le lampade. I quadri. Il mio terrazzo pieno di fiori.Non ho più la mia cucina tecnologica. Niente più servizi di piatti, né bicchieri. Non ho più le mie foto e tutti i ricordi conservati in un baule. Non ho più la scrittura di mio padre. Né il mio camino, né l'impianto stereo. Non ho più le mie scarpe.Non ho più il mio grande bagno, con la grande vasca. Non ho più un impianto di riscaldamento a gas metano. Clic, accendi, e tutto va bene. Non ho più quella vestaglia rossa. Non ho più la vetrata dalla quale guardavo i tetti della mia città. E davanti alla quale trascorrevo i miei momenti di riposo. Non ho più quell'abete, davanti la finestra del mio studio, che prosperava in un giardino nascosto. E spuntava da un tetto. E, a primavera, si riempiva di uccelli.Non ho più il Gran Sasso, dalla finestra della camera da letto. Né la collina di Roio, sull'angolo del terrazzo. Non ho più la piazza del Duomo, sotto casa. E la vita di una città sonnacchiosa di provincia. Ma, nella nuova vita, vedo la torre antica del paesino. E la catena del monte Velino, ancora innevata. E la piana davanti a me. Il sole sorge come a L'Aquila, alla finestra della camera da letto, quando mi sveglio. Ed ho due cani, trovatelli dopo il terremoto. Cucciolotti sfrenati. Una vera gioia. Ho tanti nuovi amici. Tantissimi. Nuovi e ritrovati. Tutti impegnati nel comune sforzo di partecipazione alla nostra rinascita. Ieri ho avuto una riunione di condominio, il mio vecchio, piccolo condominio. Non ci amavamo molto. Eravamo quasi degli estranei. Ora si va d'accordo e si cerca di venirci incontro. Un piccolo miracolo. Siamo affettuosi l'uno con l'altro. Ed accondiscendenti. Da qui si riparte. Si riparte dalle persone.Non so per dove. Ma si riparte davvero. Nonostante il terremoto, nonostante gli invasori, nonostante le bugie, nonostante chi non c'è più.

19 commenti:

Viola ha detto...

Anna cara, ovunque porti la strada, fa' buon viaggio insieme a Peppe, ai cucciolotti e al resto. Mi farebbe piacere fare un pezzo di questa strada con te! Un abbraccio forte forte.
Elisa

giusi ha detto...

Hai ragione. Ora lo sappiamo, si parte dalle persone, con le persone.

rosvana ha detto...

Anna cara ti auguro tutto il bene di questo mondo e di essere felice

atri ha detto...

Ciao anch'io porto nel mio cuore l'Abruzzo e in questo periodo come non mai!. Ti auguro di ritrovare la tua serenità lungo la strada che hai cominciato a percorrere e chissà .... se mentro anch'io inizio il mio percorso per poter vivere in questa meravigliosa terra le nostre strade non si incrocino!!
Ti auguro un buon week-end e a presto

brododigiuggiole ha detto...

Ripensa a quello che non hai più e sentiti fortunata per averlo avuto...

Buona vita futura Anna...

un abbraccio Lucia.

maryvaleriano ha detto...

Che la tua nuova vita sia piena di cose belle Anna.

Marco Boccaccio ha detto...

buon reinizio, pur senza molte delle cose care.
ma, leggo, altre sono intervenute nel frattempo.
e tu ci sei.
auguri.

Anonimo ha detto...

Cara Anna
forse la strada da percorrere dovrebbe indirizzarsi verso il Rispetto ed Il Buon Senso...altrimenti si girerebbe in tondo...e le situazioni devastanti si riverificherebbero ancora , magari con altre storie ed in altri tempi...E'la Storia che ci insegna...e soprattutto ci dice che gli "errori" del passato non tardano mai troppo a riemergere...che la Gens dopo una catastrofe è tutta stretta e solidale,migliore...ma poi,col tempo,quando il ricordo,quindi la Storia ,si affievolisce, questa Gens torna a vedere il solo proprio piccolo e futile interesse personale,sopra l'interese di tutti,poichè tutti sono poco furbi...ed alcuni intelligenti.
La Nuova Via può solo percorrere il sentiero del Rispetto e del Buon Senso...Il Rispetto dei Luoghi,degli Altri,del Loro Lavoro,e soprattutto di Se Stessi ,indirizzando le Nostre Energie verso L'Essere..e nn verso L'Avere...Il Buon Senso coltivando il Ricordo e La Memoria...che non debbono mai stancare o passare di moda davanti ad un"grande fratello" od ad un "isola dei famosi",il Buon Senso..che ci imporrebbe di controllare e chiedere responsabiltà a chi gestisce la RES Publica..chiedendo conto di azioni e scelta per conto della Comunità Sovrana...anzichè demandare omini promettitori sol perchè costoro ci lusingano su meri e beceri interessi personali...sol perchè ci promettono favori che nn faranno ad altri...ma solo a noi.Infine La Giustizia...quella che ognuno di noi conosce nel suo cuore e non nasconde dietro argomentazioni di artatata convenienza personale e nasconde negando la Verità...tanto ed a tal punto da credere che la Menzogna sia un altra Verità(mister B. docet)
Chissà se il prossimo Futuro sarà migliore?fatti due onesti conti..e statistiche..NON CREDO...tuttavia credo fortemente che le statistiche non valgano per gli Uomini...almeno quando estraggono da se il Divino che c'è in Loro...
Un abbraccio grande sperando di riuscire a circondare il Tuo Enorme Cuore e Coraggio.
Watka Yo Ota

Anonimo ha detto...

Auguri tanti auguri davvero perche' tu ti senta a casa nella tua nuova casa. E intanto grazie per questo blog che a me sembra il salotto di una casa virtuale accogliente, aperta a chi vuole ascoltare i tuoi racconti... a chi vuole capire come la ricostruzione, quella vera, piano piano possa accadere, malgrado tutto.
S

guglielmo ha detto...

Quando scrivi "non ho più" in realtà quelle cose ce le hai ancora nella tua memoria e questo è una cosa che ti dovrebbe stemperare un po' la perdita...

Ciao

Anonimo ha detto...

Pradossalmente il meglio della nostra comunità è venuto fuori in questi mesi. C'è più coesione, più unità d'intenti.

elena ha detto...

Coraggio! Per motivi diversi, sono anche io senza casa da oltre un anno. So cosa significa vivere spostati e spaesati. Ma tu sei coraggiosa, si legge si sente.

nheit ha detto...

Anna .e noi dalle nostre case ti abbiamo vista seguita.ti abbiamo accompagnato con affetto. e intorno la città la tua città aspetta

Arnicamontana ha detto...

bellissimo e doloroso quello che hai scritto e hai ragione Anna: si riparte dalle persone e vi faccio i miei auguri per la nuova vita. Un abbraccio

giardigno65 ha detto...

è inevitabile...(anche quello)

albe^_^ ha detto...

Piccolo OT: segnalo dal sito di Repubblica:
http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/05/03/news/draquila_anteprima-3783900/

Un saluto :)
Alberto

Anonimo ha detto...

scusa Anna x l'off topic
Claudio Messora ha bisogno di aiuto..una voce indipendente rischia di tacere...mi sento di aiutarlo .COMPRIAMO IL DVD "INTERNET FOR GIULIANI" SUL SITO BYOBLU
scusa ancora se nn ritieni opportuno questo mio intervento cancellalo
Watka yo ota

Kaishe ha detto...

Hai perso molto... ma molto non te lo può prendere nessuno eprchè ce l'hai dentro di te.
E hai trovato molto altro.
Ti auguro di averne tanta serenità.

Anonimo ha detto...

Buon viaggio, Anna, con la tua valigia di ricordi e lo sguardo fiero ed indomito. Ti seguo dai primi giorni e continuerò a seguirti, a seguirvi, con il cuore. E se la salita è dura, pensa che dietro di te siamo in tanti ad incoraggiarti. Buona vita nuova! Bruna