venerdì 6 agosto 2010

Sedici mesi

Son trascorsi sedici mesi esatti da quella notte che ha cambiato la vita di centomila persone. E che ha spento 308 anime. E, nonostante tutto, L'Aquila, già ferma, già ferita,già esausta, va in ferie. E' giusto che sia così: una sorta di normalità. Non avevo mai abbandonato la mia città nei mesi estivi. Amavo trascorrere l'estate a casa mia. Nella città meravigliosa e deserta. Deserta per scelta, non per obbligo. E allora erano passeggiate solitarie nei vicoli ombreggiati. Era fermarmi a sedere su un gradino. A guardare il cielo. Fra le pietre scolpite. Le finestre austere e i portali dei cortili segreti. Era spiare le case deserte. E sentire lo scroscio delle fontane. Chinarsi a bere l'acqua saporita. Gelata sui denti. E poi tornare a casa e godere di quella terrazza che era la mia gioia ed il mio vanto. E pensare, orgogliosa, che la solitudine di quel posto, sui tetti, vicino al cielo, fosse meglio di qualsiasi luogo di villeggiatura. Affollato ed afoso. La mia villeggiatura era il silenzio dei quei luoghi di sempre. Era un gelato con le fragoline di bosco, raccolte nelle passeggiate in montagna. Erano i rintocchi del campanile del Duomo. Così vicino a quella terrazza amata. E nitidi, nel silenzio. E le rondini, le gazze, i passeri. E la storia che correva su quei muri. E nelle mie vene. La consapevolezza di essere fortunata.
Lo scorso anno, in agosto, ero a Roma. Per la prima volta, dopo quattro mesi,e per qualche settimana, in una casa. Ancora sconvolta. Grata alla sorte solo di essere viva. Ma confusa. Con il cuore spezzato e la paura che covava dentro.
Oggi sono ancora fra questi monti. Tenacemente attaccata a questi monti. A dirmi, come prima, che l'estate qui è bella. Anche senza la mia casa. Anche senza la mia vita di prima. Mi sento sola, a volte. E triste, sempre. Anche se rido e sorrido alla vita. Che c'è. E va vissuta. La memoria resta con i ricordi. Vivissimi. La speranza va e viene. La forza di andare avanti, e lottare, giunge dalla consapevolezza che altro non si può fare.
Tra qualche giorno le stelle cadenti. Quelle dei desideri di bambina.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

ti abbraccio Anna.

Sabrina

GM C ha detto...

Hai ragione.... cos'altro si può fare se non continuare a difendere la propria storia, città, vita... continuare a lottare...! Anche con la tristezza, la stanchezza ma con tutto l'amore!
Ciao Anna... ti abbraccio e con te tutta la tua gente!

Anonimo ha detto...

Abbiamo dei bellissimi paesaggi per fortuna, l'altro giorno ad esempio son stato nella piana di Campo Imperatore: dove lo trovi un posto osì?

Marcos ha detto...

Io sinceramente non trovo parole adatte per dirti qualcosa. Ti leggo periodicamente con una sorta di affetto rivolto a te e alla gente de L'Aquila. Vorrei venire a L'Aquila per vedere quello che ho già visto nelle tue parole. Forse un giorno lo farò. Non per curiosità ma per rendere omaggio a te e alla tua meravigliosa gente. Un abbraccio.
Ottavio

Anonimo ha detto...

Ciao Anna,ti sono vicina e ti penso con affetto, tutto quello che hai scritto in questo post mi rappresenta totalmente e il sentimento di perdita così efficacemente raccontato mi fa' soffrire con te.
Ho smaltito u po' la delusione del non averti incontrato,ero certissima che sarebbe accaduto, avevo preparato tutto e tutti, anche la parrucchiera!
Non sto recriminando, mi auguro che non mi fraintenderai, e sono naturalmente certa che avrai avuto le tue ottime ragioni, però... una telefonata! Giusto per farmi annullare le ferie, o per non farmi attendere incerta: il pesce lo compro o non lo compro... la granita la prendo di mandorle o di caffé... la marmellata la confeziono per il viaggio, gli insaccati me li faccio portare da quelli da cui li ha già presi l'altra volta... Tutte quisquilie, lo so bene, ma un pizzico di amarezza c'è stato... forse non ho agito come si doveva, forse non sono stata abbastanza insistente, forse non ci ha tenuto abbastanza, forse, forse, forse... Scicchezze,non mi fraintendere, ti prego: non sarei qui altrimenti, ma è come se una frattura siconsumi sempre e in qualsiasi circostanza, tra un mondo di grande dolore (il tuo) e un mondo normale (lo chiamo così per brevità), con l'incomprensione che regna anche nelle quisquilie e quindi l'impossibilità oggettiva del comprendersi....
Un grosso abbraccio, ti pesno spesso, spero di non averti urtata.
Talvolta è difficile intendersi, ma ci proviamo testardamente e comunque.
Lucia

marsa ha detto...

ciao,
hai dipinto con le parole e il sentimento la tua città che ho avuto il piacere di visitare qualche anno prima del terribile evento,sono sicura che la tenacia del popolo aquilano la riporterà all'antico splendore...vi siamo vicini.
un abbraccio
marsa

Till ha detto...

Leggo e divulgo ciò che scrivi da molti mesi. Tutte le volte che ti leggo, vorrei risponderti, ma non lo faccio. Ho il timore di non riuscire a trovare le parole giuste e di risultare banale.
Hai dei bei pensieri, pieni di affetto verso ciò che ti è più caro...
Ti auguro di trovare la forza per andare avanti, più forte di prima!

Mary ha detto...

Brava Anna, hai descritto bene come tanti si sentono ... chi non muore, vive ... e la vita la vive come può ... grazie ai bei ricordi ed alla speranza di riavere anche poco di quello che si aveva ... si vive ...

Anonimo ha detto...

dalla mia terrazza, sui tetti della basilica, osservavo una coppia di scoiattoli, rincorrersi e giocare, per poi sparire nell'ombra degli alti abeti di fianco, avrai assaggiato l'acqua della fontana sotto quegli alberi, è una fontana che pure io che sono alto devo salire sul sasso messo li in basso, il getto d'acqua era perfetto, nè troppo forte nè lento, una fontana conosciuta e dimenticata, perchè un pò nascosta,
l'acqua meravigliosa e.. appunto saporita, ci calmava la sete, quando cuccioli, in vacanza, d'estate si giocava a volte a botte ma imponevo una regola: niente cazzotti e per terra bambini ci misuravamo tra versi di sforzo e di ribaltamenti, nel mentre poteva capitare che si arrivasse sotto l'acqua che tracimava dalla vasca.. lui era il capobranco ma senza cazzotti adulti si stava perfettamente alla pari, sorrisi sul viso e capelli bagnati.


Eroderba

cosmino ha detto...

Bellissime parole, Anna. Hai dipinto un bellissimo quadro della tua città in Agosto. Si sente come sei orgogliosa di quei bellissimi luoghi.
Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Non sò se già ne sei venuta a conoscenza, ma il tuo blog è citato a pag 7 di film tv come specchio oggettivo della reltà aquilana! Complimenti! XD Spero che questo aiuti un minimo a diffondere la REALTA', continua così ;)

Aurelio

Artemisia ha detto...

Non ho mai avuto il coraggio di scrivertelo, ma visto che hai toccato l'argomento: ogni tanto penso con rammarico alla tua bella terrazza che pure conoscevo solo per foto.
Bacioni,
Artemisia