giovedì 22 aprile 2010

Doma'

Ricordo la mia città senza Aquilani, un anno fa. Piena di divise. Piena di divieti.Piena di persone che ti dicevano cosa fare. Gente che pretendeva di pensare al tuo posto.Io, scheggia impazzita, vagavo in cerca di quello che non c'era più. Cercavo tracce della mia prima vita. Cercavo di non impazzire. Guardavo le mie montagne. Le uniche ad essere rimaste sempre uguali. Ricordo che, se cercavo qualcosa da mangiare nei pochi supermercati aperti, o chiedevo acqua in un chiosco di fortuna, o mi avvicinavo ad un campo tenda, c'era sempre lo stesso ritornello. Quello di una canzone che ho imparato presto a detestare: "Domani". Credo conosciate il brano dei cinquanta artisti italiani uniti per noi. Aldilà del nobile gesto, la canzone è orribile. Banale e superficiale. "Con un po' di fortuna si può dimenticare" recita. Quelle parole mi infastidivano. Ma cosa vuoi dimenticare? Noi non vogliamo dimenticare. "Lo so che si passa il confine, e di nuovo la vita sembra fatta per te, e comincia domani". Domani?Quando non sai neanche cosa sarà di te fra un minuto. E non lo sai neanche oggi. Dopo un anno. "Domani è già qui", cantavano in gruppo,quando qui ben sapevamo che quel domani sarebbe arrivato fra anni ed anni. Qualche tempo fa, quando le carriole avevano già iniziato il loro percorso, in Piazza Duomo si allestiva la farsa della chiesa delle Anime Sante riaperta al pubblico. Una quinta celava il transetto e la cupola distrutti e, all'esterno, un megaschermo proiettava immagini ottimistiche. Si aspettava Bertolaso, che non arrivò, temendo contestazioni. Restai lì la mattina intera e gran parte del pomeriggio. A volume altissimo, degli altoparlanti trasmettevano la canzone in questione. A ripetizione. Per ore ed ore. Chiesi ad un vigile del fuoco di risparmiarci quella tortura. "Ordini della protezione civile", mi rispose. Quando venni via, ero inebetita. Le stesse note, trasmesse per tutto il giorno, mi avevano distrutta. Inutile dire che il fastidio si trasformò in avversione viscerale. Ieri mi sono riconciliata con quella musica. Chi ha compiuto il miracolo? Un nutrito gruppo di artisti aquilani , tutti insieme ad esorcizzare la banalità del testo, con una testimonianza che mi ha commossa. Occorre star dentro agli accadimenti, per capirne la portata. Occorre viverli, per poter parlare ai cuori. E bisogna rispettare i tempi del dolore.Nella canzone, che vi propongo con i sottotitoli, c'è tutta la nostra storia sino ad oggi. Storia di stranieri nella propria città. Di scosse che continuano da mesi e mesi.Storie di accampati, di pendolari, di cani sciolti. Storie di case distrutte, di case nuove che non bastano e di strade che non riconosci. Storie di nuovi agglomerati senza anima. E di mille rotatorie.Storia di una città che non è più la tua. E dei suoi abitanti che, nonostante la "sòla", lottano. Soli.

18 commenti:

erbaviola ha detto...

Ma grande, grande stima e sostegno per quelli che nonostante la sòla, lottano. Perché non siete soli, anche se noi non siamo tanti :)

Unknown ha detto...

bellissima!!!!

Anonimo ha detto...

È molto simbolico, che vi riappropriate della vostra voce, bravi! Subito linkato e diffuso.
Qui Pagani fa il punto sulla destinazione dei fondi.

lulu60 ha detto...

Bellissime le parole, sembra di rivivere un anno intero!!!
Un abbraccio a tutti!!

Mammamsterdam ha detto...

Yeeees, a me Domani mi è sempre parsa una colossale presa per il culo, capisco che toccava spicciarsi e riciclare testi, però veramente, bastava un minimo di sensibilità.

Ba
PS: da me ho messo la traduzione ragionata tipo antologia della letteratura italiani per quelli che vengono da fuori e non sanno che è la piastra, la cottora e un altro paio di dettagli salienti. Se passi e mi correggi quello che nn va, mi fa piacere.

Fabio ha detto...

Bello ed emozionante.

zefirina ha detto...

così ha un senso

Anonimo ha detto...

arza ju volume verso la fine,
questa è quella live, pècchì nòlla conosce sentete nu poco quella studio,
sempre che Anna me ji ppùbblica sti isterismi...
poro quatranu, ch'e ha fatto che s'agita cuscì!
Signò! sta a strillà la libbertà pure pèttì!

é sòlò un èsagitatò.

Anonimo ha detto...

jete affanculo!
me sè messa 'ncoccia!!
domani domani
il ritornello ovviamente,
come tutti jinni de mò e forse de sempre...
tecniche di persuasione...
la lotta si fa dura..
come a guantanamo,
jaquilano resistente e impenitente,
l'Aquila territorio di conquista,
JETE AFFANCULO!


Rabbia contro il meccanismo

http://www.youtube.com/watch?v=rASyDOCSmb0

FREEDOM!!!!

Zack De La Rocha, immenso.





minority of minority

Anna ha detto...

@Anonimo delle 11,17
tengo arzà ju vulume pe' sinti' Magnotta? :-)

Mettilo tu il link di quella da studio, certo che la pubblico

Ernest ha detto...

non sarete mai soli!
un saluto

diotima47 ha detto...

quando ero ragazza e studiavo accendevo la radio, leggera leggera in modo che la musica assorbisse quel po' di distrazione che costituivano i suoni interni ed esterni alla mia casa, della quale non conosco ancora la fine.
Ma...la fine...non esiste nessuna fine...neanche la morte è la fine..c'è qualcosa di perenne, di eterno che non ci fa avere paura, che non teme gli sciacalli e i farabutti, che tiene coese le creature.
E noi lo insegneremo agli altri, a quelli che vogliono capire.
I veri morti sono quelli che non vogliono capire.

loredana di biase

Anonimo ha detto...

sò le otto e ancora la tengo ncoccia, nsene vole j, le sò proate tutte, pare sse nne và! ma pò torna, che fortuna, che fortuna che non ce steo ddomenica, Anna comprendo pienamente quello che avete dovuto subire,. un'intera giornata di inno parafrasato, nun cagna gnente, sempre jnno sè, è!
Come la radio "in una giornata
particolare" ...la cunusci "na jurnata particolare"??
Magnotta lasseju perde se n'è jto ntempo ntempo,
"io sto fuori! Capito! STO FUOORII!!"

rispetto.



minority of minority

http://www.youtube.com/watch?v=L4zo_A9axKQ

Anonimo ha detto...

Tanto per rimanere in tema di cultura, anna, ti chiedo di aprire un argomento sull'esodo (non sòse l'hai gà fatto non seguo assiduamente) delle Nostre opere d'arte...:(ANSA) - ROMA, 23 APR - Oltre 100 tra sculture, quadri, crocifissi e reperti abruzzesi dall'eta' del bronzo al Medioevo.
E' la mostra 'Sos arte dall'Abruzzo'. L'esposizione, inaugurata a Castel Sant'Angelo dal sottosegretario ai Beni Culturali Giro, dall'arciprete della Papale Basilica di San Pietro card. Angelo Comastri e dal presidente della Provincia di Roma Zingaretti, ospita una sezione archeologica, una storico artistica e un'altra dedicata alle opere recuperate dopo il sisma. La mostra durera' fino al 5/9.)... Domandiamoci se forse era il caso di portarle in giro piuttosto che farle rimanere in città (sistemate in adeguate sedi considerato che chi se ne deve occupare s'è schiaffato dentro ad un capannone ed sta nmandando in giro la Nostra storia e cultura) e far trasferire i turisti, almeno vedrebbero...tutto

Anonimo ha detto...

da brividi. grazie, anna.
Marta

Anna ha detto...

Anonimo delle 7,31.
mi rendo conto della sostanza di ciò che porti alla nostra attenzione. Purtroppo non mi sono mai occupata del destino delle nostre opere d'arte nel periodo post sisma. Sono a conoscenza dell'esodo.L'argomento è di enorme interesse. Prendo l'impegno di documentarmi e di scriverne.

anonimo delle 7,31 ha detto...

Grazie anna conto sul tuo interesse per l'argomento

Anonimo ha detto...

Ciao, Mauro (Pagani)
grazie,
ora tocca vedere questi fondi se saranno lumaca o cavallo al trotto, senza pensare che la lumaca si ferma pure e il cavallo al trotto ha bisogno di un fantino.
Ma sai, ci capiamo...
non si può prendere una Vostra encomiabiale iniziativa ed usarla al contrario, 6 minuti e passa, ripetuti a palla un'intera giornata, a volume a stecca, perdono
lo scopo per cui sono stati concepiti, se ne appropriano altri, altro che download illegale, per torturare chi sta lottando per tenersi ciò che gli è proprio,

Vergogna!

ora lo sai.


Lucash