martedì 3 novembre 2009

L'Aquila oggi

E' difficile provare a ricostruire una vita. A ricostruire la quotidianità, quando tutto intorno è cambiato. Ed anche dentro te stesso tutto è diverso. Io ci sto provando. Noi, qui, ci stiamo provando. E come tutto appare estraneo. Anche il tuo corpo ed il tuo cervello. Sentire la tua anima straniera. Insieme con il panorama che vedi dalla finestra. Sentire a tratti che ce la farai. Piangere e stringere i denti, quando hai paura di non farcela. I punti di riferimento sono inesistenti. Le persone mancano. Manca quel collante che possa unire il nostro sentire comune. La strada è impervia. Ed è in salita. La cima, lontana. Basterebbe fare un salto di cento chilometri per ritrovarsi nel mondo degli altri. Ma tu resti qui. Attaccato a questi monti. A dare ancora un'opportunità alla tua città, alla tua terra. Ed a te stesso.

Inoltro lo scritto di un Aquilano, Goffredo Juchich. Un'altra voce che parla di quello che vede. E il video di due ragazzi, Aquilani anche loro: come sorridere, pur nella difficoltà di questi giorni. Forse servirebbero i sottotitoli. Gli Aquilani che mi leggono ne beneficieranno. Gli altri ascolteranno la cantilena del nostro dialetto che ci è tanto cara.

L'Aquila oggi
Non è facile raccontare di come siamo ridotti senza provare sentimenti di rabbia e costernazione nei confronti di una ricostruzione che non esiste e che invece viene percepita nel Paese come fosse in stato avanzato. Cominciamo a dire che a L'Aquila è in atto una COSTRUZIONE di enormi quartieri fatti di casermoni di legno e alluminio che ad oggi (29 Ottobre)ospitano 2500-3000 sfollati a fronte di una popolazione attualmente senza tetto ancora di oltre 40mila.Quando i cantieri saranno tutti chiusi, si pensa a gennaio, arriveranno a contenere 15mila persone, le altre dovranno aspettare che parta la vera RICOSTRUZIONE,assolutamente bloccata. I cantieri aperti sulle abitazioni degli Aquilani si contano sulle dita di una mano, questo perchè le ditte nn si fidano di anticipare per iniziare i lavori. Sanno bene che i soldi sono spalmati da oggi fino al 2032 e hanno paura di non vederli per niente. Bisogna intervenire sulle case vere che tra quelle classificate b-c(relativamente poco lesionate, a guardarle fanno spavento,la cosidetta ricostruzione leggera..)e zone rosse(i centri storici della città e delle sue dodici frazioni)rappresentano l'80% del patrimonio immobiliare di L'Aquila. Nel frattempo abbiamo ancora diverse tendopoli aperte con 3500 persone al gelo(due settimane fa una notte -4)e 30mila al mare. Nelle case agibili qua ormai si sta in 10, modello anni '30. Se parliamo poi del patrimonio artistico, penso che L'Aquila bella com'era non lo tornerà mai più. Fa male scriverlo ma lo penso,purtroppo,in centro, case, chiese, fontane,palazzi, sono da mesi sventrati sotto i colpi del tempo che tra un po' sarà ancora più inclemente tra gelo e neve..Dei monumenti adottati dai paesi stranieri durante il G8 solo nella chiesa delle Anime Sante, in piazza Duomo, la Francia ha dato seguito alle promesse con atti concreti.Il disastro è talmente enorme che si fa fatica ad elencare tutto quello che non va. Altri esempi:l'ospedale(quello famoso costruito di un piano su un'area immensa perchè si diceva che così fosse antisimico,e che la notte del sei aprile con morti e feriti era inagibile al 90%..)è ancora inagibile per due terzi a oltre sei mesi dal sisma. Le scuole, ripartite tra enormi difficoltà, accorpano orari e studenti per gestire una evidente mancanza di spazi. L'Università passa da 30mila studenti dell'anno accademico 08/09 ai 12mila di oggi che sono destinati a diminuire perchè per loro si dispone di solo 200 posti letto .L'Aquila aveva 72mila residenti nel comune e 30mila nel comprensorio, con una popolazione lavorativa di 40mila persone prima del terremoto, oggi tra autonomi e dipendenti abbiamo 20mila richieste di cassa integrazione straordinaria, artigiani e piccoli commercianti sono fermi da mesi e non possono riaprire perchè le loro attività erano nei centri storici. Idrammi privati si intrecciano a quelli collettivi nella mia città. Questo senza che nemmeno gli Aquilani si rendano bene conto di quello che sta succedendo. Chi entra nel prgetto C.A.S.E (i casermoni) mette le lenzuola alle finestre per ringraziare l'uomo dei miracoli e chi resta fuori spera di entrare. Aproposito, hanno assegnato gli alloggi senza fare una graduatoria con i requisiti o almeno nn li hanno resi noti ma tutto viene giustificato con l'emergenza.Con l'emergenza hanno espropriato i terreni per costruire a chi aveva perso la casa. Fantastici! Mancano spazi di socialità. La città che viveva nel centro storico, nei locali, nelle piazze, i suoi momenti di vita comune è andata distrutta senza essere sostituita da niente. Tra un po' qualcuno andrà fuori di testa.Purtroppo questa è più o meno la situazione, mentre i riflettori si spengono e su di noi incombe un inverno freddissimo.
Goffredo

20 commenti:

zoé ha detto...

Mi sono commossa .. come sempre .... Ti Abbraccio Anna, non varrà a molto ma io vi sento vicino a me.

marina ha detto...

simpatici quei due ragazzi e anche il loro accento
bacioni, marina

www.iTch.it ha detto...

non ci sono parole per esprimere la rabbia e il rancore che si provano nel leggere certe cose!
come ha scritto zoè forse non varrà a molto, ma desidero lasciare questo commento per esprimere la mia vicinanza alla vostra città.
un saluto!

Faber ha detto...

I tuoi post sono sempre più amari ma anche sempre più interessanti. Riconosco la sofferenza in ogni tua parola in ogni tuo pensiero , ma riconosco anche tanta forza e tanto coraggio .
Ti ammiro e sono onorato di essere in un certo qual modo in contatto con te ...

Se in Italia ci fosse solo un 10% di persone come te ora non staremmo così nella melma .


un saluto Faber

Anonimo ha detto...

Grazie anche a Goffredo per aver descritto ulteriormente la realtà.

Eppure con tutte le trasmissioni "comuniste" ;-) che ci sono, dovrebbero insistere soprattutto ora nel rivelare i disagi e la finta ricostruzione aquilana cui siete sottoposti.

Anna stai tranquilla che i due ragazzi si capiscono benissimo pure in Trentino :-).

Certo che quel vescovo che c'avete ha un futuro (e un presente) in certe formazioni politiche.

Linus

Anonimo ha detto...

grazie, Anna, del servigio che rendi agli aquilani e a tutti coloro che hanno ancora un barlume di intelligenza!
Ti seguo con ammirazione crescente.

loredana di biase

diotima47.blog.tiscali.it

elenamaria ha detto...

Grazie. Mi riesce difficile dire altro, la commozione mi stringe la gola ma ci provo. Aquilana, terremotata, casa E della quale non si conosce la sorte, come te sono in affitto. Ad agosto siamo tornati, famiglia di quattro umani e tre gatti, accollandoci tanti oneri e nessun onore. Chè poi, con gli onori, non saprei cosa fare. Alle case C.A.S.E. abbiamo detto, gentilmente, no grazie. E con dolore andiamo avanti. Non ti dico altro. Mi riconosco nelle tue parole e nelle parole di Goffredo. Ascolto, ogni giorno, odi e lodi a quello e al suo operato. Taccio, le spalle curve, le unghie conficcate nei palmi e il cuore piccolo come una noce. Sono avvilita, delusa, amareggiata. Fatico a tenere in vita la speranza. Ti ho vista ad una delle tante manifestazioni. Pioveva, vicino a piazza d'Armi. Ru sorridevi, sorridevo anch'io. Non mi sentivo ancora così sola, così defraidata e priva di futuro. Spero di poterti incontrare. Ti abbraccio, intanto. Forte.

deasense ha detto...

Sono parole che penetrano l'anima per quanto vive...
un abbraccio forte...

Roberta ha detto...

Da quando mi sono trasferita non riesco a seguirti sempre perché non ho un computer mio, ma ogni volta che passo qui in biblioteca ti "spio". Ho sempre un po' il timore di leggerti perché riesco a trasferire sulla mia stessa pelle il dolore che provi.
Ti abbraccio forte Anna.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ho commentato meno ma ci sono sempre. E non dimentico la realtà che vivete.

Ti abbraccio
Daniele

Rebelde ha detto...

Siete voi l'opportunità per la vostra città, gente come te, come Goffredo e certamente tantissimi altri. La città è fortunata ad avervi ancora lì perchè se c'è una speranza che un giorno torni a vivere veramente, lo dovrà soprattutto a voi.
Che senso avrebbe andarsene? In qualunque altro luogo mancherebbe la tua gente, i tuoi panorami, i tuoi monti. Che senso avrebbe andarsene nel mondo degli altri? Non credo che possa aiutare a rinascere perchè quello aquilano è il vostro mondo.
Mi sono avvicinato al tuo blog nel periodo in cui descrivevi i profumi e i sapori di Marsiglia in uno dei tuoi misteriosi viaggi e ti battevi con forza a sostegno degli ultimi e delle ingiustizie.
Io non credo che tu sia cambiata molto. Certo ti manca la serenità e forse la voglia di ridere ma la cosa che conta di più e che ti è rimasta in questo tragico momento della tua vita è la forza di lottare. Anche solo per se stessi se le energie sono poche.
Coraggio.
Aldo

Unknown ha detto...

Fai bene anna a scrivere... io ti sono vicina e vi sono vicina. L'Aquila è la terra dei miei nonni e della mia infanzia più spensierata.
Ogni volta condivido i vostri blog, i vostri siti... perché glia altri che hanno volgia di vedere sappiano il rischio che stiamo correndo,la trasformazione sociale e ambientale che rischia di travolgere irreversibilmente un'intera regione!!!
Un abbraccio dalla Toscana,
Chiara

Kaishe ha detto...

Anna, ho appena letto del signore che è morto asfissiato in un camper... la sua casa era stata dichiarata agibile me nessuno ha messo in considerazione l'aspetto psicologico del rientro in una casa dopo un terremoto devastante. Anche a prescindere dalla VERA agibilità della casa.
Forse il signore e la sua famiglia erano "resti" nelle operazioni perfette del progetto C.A.S.E.
Di certo per chi sta presentando la situazione come un grande successo della ricorstruzione berlusconiana, un fastidioso incidente.
Intanto il Friuli regala al PdC un villaggio da inaugurare... che schifo!

zefirina ha detto...

anche io ci sono
per qualsiasi cosa

Le Favà ha detto...

Fatti forza Anna.

Anonimo ha detto...

sono tempi cupi anche per chi non ha avuto il terremoto in casa questi, figuriamoci se non capisco il tuo stato d'animo anna. ma tu sei forte anche da "terremotata" e so che continuerò a leggerti fino a tempi migliori. coraggio anna, ti abbraccio.

Anonimo ha detto...

ciao Anna ti leggo quasi tutti i giorni ma a volte ho quasi come una forma di riserbo nel lasciare messaggi io che non ho vissuto il tuo dramma,io che ho la mia casa.Ti posso solo ribadire che con il cuore ti e vi sono vicina.Un caloroso abbraccio.Ivana Cavalleri

Anonimo ha detto...

12000 universitari è un pò sottostimato come dato eh..

Anonimo ha detto...

Finalmente....
Oggi ho visto mister b presenziare la firma di un accordo ,credo con la Chiesa, stipulata tra il suo servo poeta ed un messo ecclesiale...mister b Pater Noster...dietro...Protettivo... Austero...L'Unto dal Signore....Che Abbia Il Nostro per una volta il coraggio...non di fuggire davanti alla giustizia...o di pagare gli avversari politici infami....che Abbia il coraggio per una volta di dire che Dio è LUI!...credo possa permetterselo...
A Voi Gens del blog...la conclusione...
@Anna...Non So che dirti...ci sono...è Grandiosa la Vostra Battaglia...Degna delle Vostre Splendide Montagne
Watka Yo Ota

Anonimo ha detto...

@Kaishe
Non penso proprio che sia il Friuli a "regalare" al solito approfittatore finale un villaggio per inaugurarlo lui stesso. Al solito sarà stato lui ad appropriarsi del lavoro altrui. Vedi Trentino e Croce Rossa.

Linus

A proposito di appoggio degli italiani, se veramente facessero dei sondaggi reali, rischierebbero di ottenere questi risultati:
http://it.reuters.com/article/italianNews/idITL370057020091103

Cioè se 1 italiano (8%) lo apprezza molto, ci sono 3 italiani (22%) che non ne apprezzano affatto l'operato di Berlusconi.