domenica 14 marzo 2010

Tonaca e carriole

Quinta domenica del popolo in piazza. Terza a spalare le macerie di piazza Palazzo. Un sms ha ricordato agli Aquilani, stamani , che la statua di Sallustio, che campeggia sulla piazza, ci aspettava "te sci rizzatu? Stengo ecco da na frega d'anni, ma se oggi non ve', scendo da sto piedistallo e me ne vajo. Rizza gli amici, piglia la carriola. L'Aquila è la te".
In stretto dialetto ci ha ricordato che non c'è tempo da perdere: L'Aquila è nostra. E allora si è continuato a spalare e differenziare. Ma anche la casa dei cittadini, il tendone di piazza Duomo, ha preso vita. Si è cucinato, si son preparati i tavoli. E le pareti di plastica hanno iniziato a vivere con i manifesti ed i cartelli scritti da noi. E c'è stata musica dal vivo e spazi per i bambini. Una festa di speranza. I ragazzi delle scuole medie superiori erano in prima linea, a lavorare sul mucchio di macerie. Intorno a mezzogiorno, quando l'aria era tiepida, il vociare ed il rumore di pale e secchi si sono fermati per un attimo. Abbiamo capito che qualcuno stava arrivando. Sindaco e politici in odor di elezioni erano stati cortesemente invitati ad intervenire solo per ripulire le macerie. Non si son fatti vedere. Abbiamo apprezzato. Stavolta è arrivato il vescovo ausiliario, una sorta di commissario, monsignor D'Ercole. Gonnella e zucchetto rosso d'ordinanza. Qualche fischio. Qualche "vattene". Ma si sa, i presuli sono abituati a porgere l'altra guancia. Il monsignore, imperterrito, ha preso la pala ed ha iniziato a spalare. "Sono con voi, per questa giusta causa", ha detto davanti alle telecamere. Avvicinandomi gli ho chiesto come mai la Curia si fosse appropriata di uno spazio dei cittadini, laico, quale piazza d'armi,per impiantare una chiesa provvisoria ed un convento per sei fraticelli, non usufruendo dei numerosissimi terreni che possiede. La risposta è stata "io non ne so nulla". Siamo al solito rimpallo di responsabilità. Ci siamo abituati. Gli ho chiesto allora di individuare un terreno della curia e di darcelo in cambio, visto che la chiesa e l'intero complesso provvisorio sono stati costruiti con i soldi degli Italiani. Mi ha chiesto quale. Studierò la mappa dei terreni di proprietà della chiesa. Gli avanzerò formale richiesta. Ma non ho avuto modo di chiedergli conto della nuova casa dello studente, costruita sull'unico terreno della curia individuato per ricostruire. Gli altri non son stati neanche sfiorati dagli espropri che hanno tolto,invece, la terra a chi aveva già perso molto. La cosa sorprendente è che tale terreno è stato concesso in comodato d'uso per trent'anni, dopo di che tornerà al legittimo proprietario, con l'annesso immobile. E, ancor più sorprendente,la sede sarà gestita non già dalla Regione, ma dalla curia stessa, alla discrezione della quale viene data l'individuazione degli studenti aventi diritto all'alloggio. E monsignor D'Ercole viene a spalare. Lui nulla sa di queste beghe. Qualcuno lo ha ringraziato, altri fischiato, altri abbracciato. Qualcuno ha persino bestemmiato. Il popolo delle carriole è eterogeneo, come lo è la popolazione di qualsiasi città. Pranzo insieme in piazza Duomo.Zuppa di ceci e tante cose buone portate da casa. E domenica prossima si continua a spalare. E ci sarà anche uno spazio di discussione aperto a tutta la cittadinanza, per individuare una mappa dei bisogni e le priorità dalle quali partire. "L'Aquila anno 1.Spazi aperti per un'agenda dei bisogni" lo abbiamo chiamato.
Qui non si scherza: stiamo attuando la vera democrazia dal basso.

16 commenti:

ciro ha detto...

Siete eccezionali. Conosco gli aquilani ed ero più che convinto che non si sarebbero mai accontentati delle chiacchere governative.
Nel mese di settembre sono stato criticato per un articolo scritto sugli interessi che muovevano i soccorsi e la ricostruzione. Oggi la vostra forza e il vostro coraggio ha dimostrato che le verità non sfuggono e che dal basso, e solo dal basso, esce fuori il vero rispetto che gli uomini meritano.
Tutto il mio tempo è per voi, per non dimenticare, per essere una delle tante carriole che, in silenzio e in anonimato, hanno messo in luce la dignità di un popolo che non potrà sparire mai.
Vi abbraccio, tutti, ricordando con commozione chi non lo potrà fare più.
Ciro Scognamiglio

pensieriprecari ha detto...

Il vostro coraggio e la vostra tenacia. Un'ammirazione infinita.

Anonimo ha detto...

Vi ammiro. Singolare la visita del monsignore, che qualcuno ha ribattezzato 'il prete di sinistra', che è stato nominato vescovo ausiliare visto che Molinari da solo non ce la faceva a governare il greggie. Giusto? Ma si sa che c'è sempre qualche pecorella smarrita da ricondurre sulla retta via...

Anonimo ha detto...

Qui L'Aquila libera!
Un abbraccio!
Adriana Castelli

Mammamsterdam ha detto...

Bello, bravissimi, ci voleva una ventata di ottimismo e di azione.

A maggio ci sono anch'io.

Ba

Unknown ha detto...

Brava Anna, i preti vanno presi per quello che sono: approfittatori. Non a caso vestono di nero, come certi uccellacci...

Fai bene a prepararti, domenica prossima chiedigli conto di tutto. Sapete che lo Stato italiano, con i nostri soldi, ha deciso di costruire chiese tipo MAP in ogni parrocchia che non abbia più una chiesa agibile? Ossia, tutte le parrocchie delle Diocesi dell'Aquila, Sulmona, Avezzano, Pescara -Penne e Teramo-Atri che risultano senza chiese (perché chiuse per inagibilità, vera o presunta) hanno già fatto richiesta per una bella chiesetta in legno, antisismica, con luce, gas e servizi a carico del comune (ovviamente) e, soprattutto, sul SUOLO COMUNALE, spesso campetti rubati ai bambini e spogliati degli alberi.
Se andate sui siti delle singole DIocesi vedrete un bell'elenco di povere Parrocchie che non hanno più chiese agibili... vi segnalo, ad esempio, Campo di Giove (a quanti km dall'epicentro? 100 per la precisione), parrocchia priva di chiese agibili e con richiesta di MAP ecclesiastico già inviata allo Stato, che provvederà a costruirla su un bel prato comunale.

Ben altra cosa è il restauro dell'edilizia storica, chiariamoci: qui abbiamo un progetto C.H.I.E.S.E. mentre edifici bellissimi e ricchi di storia sono lasciati a marcire e gli affreschi a dilavarsi perché i tetti sono crollati.

Anonimo ha detto...

Immagine d'effetto...Un Monsignore Tra La Gente delle Carriole..
Anna non guardarlo come un Uomo di Chiesa...e quindi con GIUSTA circospezione...Guardalo come Uomo e chiedigli se è là in mezzo al campo di gioiosa battaglia a titolo personale...o rappresenta qualcuno...non dovrebbe mentirTi.
Se è li a titolo personale...é una grande persona...se è lì come rappresentante d'una Chiesa Cattolica Attenta...le strade son due:1 -Il Clero capisce bene dove sta la gente e si infiltra per ottenere consenso e vantaggi.2 -Forse gli Uomini di Dio...non ce la fanno più ad ingurgitare tutti questi mefitici rospi ed appaiono per mostrarsi dalla parte della Giustizia e quindi del Bene.
Okkio Anna...ma Meravigliosamente d'effetto..
Baci
Watka Yo Ota

Anonimo ha detto...

siete davvero fantastici... sapevo che prima o poi i veri aquilani si sarebbero rivoltati a modo loro.
non vedo l'ora di poter essere lì con voi.

Fabio ha detto...

@Simona:
"Fai bene a prepararti, domenica prossima chiedigli conto di tutto..."
Scommettiamo che Anna non avrà possibilità di fare delle domande?

Bravi questi aquilani tenaci, in una delle prossime domeniche cercherò di venire a dare una mano.

Sono con voi.

lucianobellilaura ha detto...

Così è fantastico. Uniti nell’eterogeneità. Ripulire la “piazza” per ricostruire l’agorà.
Ma l’agorà discuteva e deliberava. Ora, si discute positivamente di cose importanti, ma altri deliberano. Anzi, nel loro atavico ed inaccessibile pritaneo hanno deliberato e concertato.

Non intendo rovinare la festa, ma solo discutere d’esproprio, come ho fatto nel primissimo intervento in questo blog. Credevo che l’esproprio della terra fosse avvenuto grazie all’esproprio delle autonomie decisionali locali, perpetuato dal governo centrale in veste di Protezione civile. Invece, per certo, ora sappiamo che la “cricca” tecnico-urbanistica locale ha lasciato fare, a quella governativa, uno scempio ambientale ed urbano senza paragoni, pur di salvaguardare i terreni della “banlieue proche” che non sono in mano solo della Curia.

Può essere che vi risarciscano l’acquisizione forzata della piazza “laica” per farci una “mensa” ed il “convento per sei fraticelli”. Basta un Paternostro e tre Avemaria per togliere qualsiasi peccato? Ebbene, vi daranno anche uno dei loro terreni, ma solo se lasciate ad altri la facoltà perenne di gestirvi l’anima. Ovviamente, “l’âme de la cité”. Dove, c’è anche il luogo del comando e del reggimento politico della città. Pertanto, e controcorrente, ora dovrei parlare anche di “politica”, ma per doveroso rispetto del pensiero altrui che forse potrei aver colto male, ritengo opportuno farlo rivolgendomi prima al “padrone” di casa, che ha facoltà di rendere noto il resto del discorso, nella forma ritenuta più opportuna.

Gio ha detto...

Che dire?
La presenza di monsignore forse e' preferibile alla presenza dei politici (che tanto sicuramente avranno le loro "sonde" tra di voi), quanto meno promette nulla e, a leggere te, sa (o dice?)ancora meno.
Quanto alla democrazia dal basso, sono contento che ci sia ma insisto sul fatto che dovrete stare attenti all'esaurimento di questa spinta o al suo cambiamento in qualcosa di diverso. Quel cambiamento dovra' essere gestito ancora da voi. Mi auguro che ne sarete capaci
Gio

Anonimo ha detto...

Se vuoi visita il sito www.comitatoabruzzesedelpaesaggio.com
Sono quello che sul loro ultimo post ha lasciato un commento sulla ricostruzione dell'Aquila.
Due versi di saluto:

Se le pietre parlassero
vi sarebbe un boato
più tonante di mille uragani
Se i viventi ascoltassero
l'apparente roccioso silenzio
cadrebbero in un abisso di estasi
Il chiasso del giorno seguente
capace di riportarli al terrestre
sarebbe allora il vero miracolo


Ciao!

Anonimo ha detto...

Se le pietre parlassero
vi sarebbe un boato
più tonante di mille uragani
Se i viventi ascoltassero
l'apparente roccioso silenzio
cadrebbero in un abisso di estasi
Il chiasso del giorno seguente
capace di riportarli al terrestre
sarebbe allora il vero miracolo

Ciao!

GM C ha detto...

Era un po' che non avevo il tempo di passare a leggere la tua cronaca degli avvenimenti... mi piace "L'Aquila anno 1 ..."
Buon lavoro!

Anonimo ha detto...

Sono mesi e mesi che ti leggo
Sappi che faccio il tifo per voi
Vi sono vicina con tutto il cuore
Potendo verrei a spalare insieme a voi!
Andate avanti così
sapevo che il cuore abruzzese si sarebbe fatto coraggio e avrebbe preso in mano la situazione!
Liberatevi dei parassiti che vi hanno succhiato l'anima da quel triste e sciagurato 6 Aprile

Un abbraccio a tutti gli Aquilani !

Carmela

L.R. ha detto...

Io spero che monsignore sia sincero, che torni domenica (senza tonaca, in clergyman che è più pratico) che abbia qualche risposta e che continui a spalare. Questo avrebbe un senso.