Trecentosessantacinque giorni

Un anno fa, timida ed impacciata... no, patetico.
E’ trascorso un anno dal mio primo post… dai, scontato.
Dodici mesi di intime condivisioni… zero spaccato, melenso.
Oggi il mio blog compie un anno… ma va’, come se mi aspettassi i regali e la candelina e magari anche la canzoncina, per carità!
Insomma, un anno fa questo spazio ha emesso il suo primo vagito telematico ed oggi mi sento di celebrare la creatura. Strano, vero? Io che mi intristisco per tutte le ricorrenze, io che detesto i compleanni e gli auguri. Amo questo blog : lo considero la mia lontana e prematuramente abbandonata cameretta da ragazza, il posto dove rifugiarmi. Quel luogo dove conservare le mie cose e preservare me stessa, dove attaccare ai muri foto e manifesti, dove correre a smaltire sensazioni e sbornie e tristezze e rabbie e gioie ed entusiasmi : un angolo di puro e sfrenato egocentrismo intimista. Ma anche una casa aperta, come la mia indole, a tutti quelli che vogliono farvi capolino, per restare, tornare o per volare subito via. Ed un sito dove alimentare il mio senso di appartenenza, prima sopito, ora, grazie a voi, ritrovato e vivo. Grazie amici miei, vecchi e nuovi, per essere entrati nella mia vita : per festeggiare vi offro il cibo dell’amicizia ed il vino della riconoscenza e, come la rock star che vorrei essere,vi dico : siete pronti? Siete caldi? Vi amo tutti!!!!

L’immagine è quella di una calla, il mio fiore preferito. Sono romantica e fantastico che voi, oggi, me ne inviate a centinaia, che dico, a migliaia. Grazie, miei adorati: inchino, mano sul cuore e baci baci……