martedì 8 gennaio 2008

L'infinto


Sceso il sipario sulle festività, inizia una nuova stagione. Nonostante il freddo che c'è e tutto quello che dovrà ancora arrivare, io mi sento già in primavera e quindi, pian piano, risorgo.
Parlerò di Giacomo Leopardi. Accidenti, direte voi, bel risorgere!
Da fanciulla mi piaceva molto, adoravo il suo pessimismo cosmico, mi identificavo in lui, mi faceva sentire profonda e maledetta. Ravvedevo molte similitudini tra il tipo di educazione "subita" da entrambi e percepivo il ribellarsi, fallito nel suo caso, alle imposizioni familiari. Poi la vita mi ha cambiata, per fortuna, e sono diventata un'eterna bambinona che vuole sempre vedere, a tutti i costi, il famoso bicchiere "mezzo pieno": ottimista combattente , pessimista vinta. E Leopardi mi è diventato un po' antipatico.
Tra le tante poesie mi soffermerò su L'Infinito, un classico.
"Sempre caro mi fu quest'ermo colle.........." Giacomo si trova sul monte Tabor a contemplare in solitudine l'estremo orizzonte, ma una siepe gli inibisce in parte la vista ed è proprio questo ostacolo materiale che gli offre lo spunto per far volare l'immaginazione ed immergersi nella profondità dell'infinito. Ma un leggero stormir di fronde lo riporta alla realtà, tremenda realtà, per poi risospingerlo, consenziente, verso nuovi infiniti.
Non starò qui ad interpretare il testo, c'è chi lo ha fatto e chi può farlo molto meglio di me.
Sarò soltanto irriverente : immagino la reazione delle insegnanti che frequentano il mio blog, mia madre per prima.
A me sembra un'ode all'onanismo: il desiderio di isolamento,la fuga dal presente, la fervida immaginazione, il timore, i sensi allertati, l'immagine dell'annegamento e il "naufragar m'è dolce in questo mare"........

15 commenti:

cristina ha detto...

Il Leopardi..per un certo periodo è piaciuto tanto anche a me per la sua profondità e la sua struggente tristezza. Adesso neconservo l'intensità dei testi che ho letto e diciamola tutta.. però un po' sfigatello lo era!! Ho visitato nel periodo dell'"innamoramento" leopardiano anche la sua dimora, i suoi luoghi e l'ermo colle, bello però preferisco essere più allegra, non si può certo dire che Leopardi ti tiri su di morale!!

Lello ha detto...

...e della sua storia col Ranieri? É un chiaro sintomo.. no?

Anna ha detto...

Sì cuginetto adorato, chiarissimo!
Buon anno, poi ti telefono.

Banana ha detto...

Ehm ehm diciamo che io sono ancora in piena fase di pessimismo cosmico però...sì secondo me c'è un grande però al modo di guardare il mondo di Leopardi e al suo stesso pessimismo. Secondo me nelle sue parole a volte così dure si nasconde una grandissima speranza e una piccola voce che urla: "ehi la mia voglia di prendermela con il mondo altro non è che il desiderio di dire VIVETE NONOSTANTE TUTTO E CERCATE DI TRASFORMARE IL DOLORE IN POESIA"
Ora non so se questo sia stato il vero pensiero di Giacomino però questo è quello che ha sempre trasmesso a me.
Banana pessimista ma piena di speranza

baluginando... ha detto...

Cara Anna, il tuo post con la cartolina dell'Infinito mi ha riportato un bel ricordo: un viaggio a Recanati con i miei genitori e la cartolina con la grafia del poeta tra i souvenirs quasi obbligatori.
Ricordo il castello, la grande scalinata, la cittadina, il monte, tutto imbevuto (anche commercialmente, ma non importa) di lui. Mi sembra anche di ricordare una finestrella di fronte al castello, dove si affacciava Silvia, o per lo meno così raccontava la guida.
Posseggo anch'io la stessa tua cartolina e sento ancora, per merito del tuo post, quell'atmosfera sognante e incantata.
Come sono particolari questi incontri sul web, legano persone sconosciute e le avvicinano, quasi due amiche.
Un abbraccio.
Baluginando

Dani ha detto...

"ottimista combattente,pessimista vinta".....!
Meno male che non sono solo.......!
A me invece non piaceva molto Leopardi......!
Un saluto Anna.....!

Anonimo ha detto...

Oh, che bello questo tuo post !
Per me Non sei irriverente.
E poi "perchè" irriverente ? Sei te stessa, hai espresso quello che provi e se quello che provi non segue la massa belante di chi non ha idee proprie allora posso solo dirti BRAVA !!
Tira fuori e diffondi le tue vere idee, sensazioni, i tuoi effettivi sentimenti e simpatie o antipatie.
Sei TU Anna, splendidamente umana !

My funny Valentine ha detto...

Ma che bel blog che ho scoperto! Facendoti i complimenti, ti rivelo che per me la "fase Leopardi", grazie a dio, è nata e morta al Liceo quando, sui banchi di scuola, favoleggiavo e sospiravo sui versi del Canto notturno di un pastore errante dell'Asia ("Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna"). Capita a tutti, temo.
Ora, non è che sia diventata più ottimista o di gusti più plebei, in fatto di poesia, ma ammetto che il Leopardi mi stucca un po', e ti spiego anche il perché.
Hai presente la canzone di De Gregori, Povero me? "Povero me, mi guardo intorno e sono tutti migliori di me..." La adoro, ma è evidente che il cantante, quando la canta, lo dice con un senso non del tutto nascosto di compiaciuta superbia... povero me, sì, ma intanto guarda qua che poesia che ti ho creato... guarda come sono fico... IO solo posso dire "povero me".
Ecco, Leopardi mi sembra che abbia un atteggiamento simile: il suo dolore è dolore, e si sente, e si tocca quasi. Ma l'estetizzante ricerca del bello, la perfezione del verso, la liquida scorrevolezza del suo meraviglioso poetare, a mio avviso, sono la sua grandezza e la sua rovina: ci gode, lui, a scrivere così! E il suo dolore fa meno male perché trova consolazione nella parola.
Oggi, preferisco autori come Pessoa, Montale, Celan, che spesso dalle parole non riescono proprio a trarre conforto, e il loro dolore e il loro pessimismo riesce ad arrivare intatto in chi legge.
V

marina ha detto...

Tu non lo sai Anna, ma rischi che io occupi stabilmente il tuo blog, per parlare di Leopardi! Butto le chiavi e picchetto! ;-)

Va beh, sarò clemente: mi limiterò a dire che, secondo me, la lettura di Banana è quella corretta. E non siamo sole, anzi!
Giacomo era uno tosto. Molto tosto e, personalmente, la sua lettura mi rinvigorisce. Le sue lettere poi, sono anche spiritosissime.
ciao brutte antipatiche! marina

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Io stavo per rispondere in tema.... ma vista la "minaccia" di Marina LOL!!!!

Non sono mai stato un simpatizzante della poetica Leopardiana o forse pe meglio dire della sua filosofia molto da "vivere vegetando"

Assaporare ma non gustare, vivere ma dal di fuori e non in prima persona.... Io sono pessimista, ma la differenza è che io lotto, sbrano la vita la posso anche arrivare ad odiare in certi momenti ma sono lì con voi in quell'aia infernale a lottare e soffrire ed amare come Neruda per es.

Leopardi no, lui sembra crogiolarsi in questa tristezza.

Finazio ha detto...

Sempre caro mi fu l'ermo Leopardi. Quando vivevo a Napoli la sua tomba, all'interno del parco Virgiliano, era per me un appuntamento quasi regolare. Mi emoziona ogni volta vedere il mausoleo che gli eresse il "compagno di vita" Ranieri. Coppia da pacs d'antan. Un simbolo.

Gianni ha detto...

Anna...a me il Leopardi sta simpatico, e ancora oggi le sue operette morali mi fanno compagnia. La tua teoria sull'onanismo è fantastica. Ti avrei voluta come insegnante ( be, avrei voluto come insegnante anche Marina...), perchè è bello andare oltre il canonico. Pensa che al liceo ero convinto (e forse lo sono tutt'ora) che il Giacomo fosse un vero ottimista!!! Insomma, potrei dimostrarlo ;-) Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Cara Anna, L'Infinito è la poesia che avrei voluto scrivere, è la poesia che anche se riletta migliaia di volte continua a provocarmi un moto di pianto quanto arrivo all'ultimo rigo. Non ricordo quale amico ha detto una volta che tutti gli scrittori si fanno "seghe mentali" io non mi scandalizzo per niente anzi mi sembra appropriato...le parole sono uno sfogo per tante persone...ciao...ti abbraccio...Carmela.

Anna ha detto...

Ecco, Carmela ha colto il nocciolo di quello che intendevo dire : "seghe mentali".
Sono bellissime anche quelle, io me ne faccio tante
:-),poi, ogni tanto, sdrammatizzo!

Artemisia ha detto...

Per me Giacomo resta un grande. E poi "L'Infinito" mi ricorda l'esame di maturità (NB è un ricordo positivo, non è un incubo!).

Anch'io sto spiando i piccoli segni della primavera che arriva...