venerdì 14 novembre 2008

La sentenza vergognosa

Ne parleranno in tanti oggi, ne parlerete in tanti. Nulla ho da aggiungere allo sgomento di queste ore. L'esito della sentenza sui fatti della Diaz, in quel luglio del 2001, me lo aspettavo tutto. Ma prenderne atto è doloroso. Lo stato ha difeso se stesso e le sue istituzioni, a scapito di tanti giovani massacrati. E quei crimini sono stati perpetrati davanti agli occhi del mondo intero. Lo stato ne esce pulito, i mandanti della mattanza sono stati assolti e gli esecutori materiali hanno avuto pene lievi. Il popolo , i cittadini che quella notte subirono inermi le violenze, esce sconfitto. Ma viene affermato anche un altro principio secondo il quale pagano comunque i sottoposti, mai i capi. Quello che è successo a Genova non è un caso isolato, è successo, succede e succederà ancora. Prendiamo ancora una volta atto che l'impunità per le forze dell'ordine è una realtà. Sono stata nelle caserme di polizia, picchiata ed oltraggiata. Senza la speranza di essere compresa, neanche dai familiari. Pensavo che qualcosa fosse cambiata. Mi sbagliavo. Oggi c'è solo maggiore visibilità per questi accadimenti, ma, nella sostanza, quel sangue che ha imbrattato i muri della scuola Diaz è stato speso inutilmente. L'unica arma che abbiamo in mano è quella di mantenere viva la memoria di quanto di gravissimo è stato commesso e di non permettere che questa sentenza cancelli con un colpo di spugna quello che è stato un vero e proprio assalto delle forze dell'ordine che hanno creduto di essere libere, legittimate oggi da questa vergognosa sentenza, di sospendere lo stato di diritto. Lì, in quella scuola, protetti da quelle mura. Alla scuola Diaz, quel luglio di sette anni fa, la democrazia è stata sospesa.

32 commenti:

Alessandro Tauro ha detto...

Hanno lavato le loro mani sporche di sangue con un colpo di spugna bagnata...
Hanno pagato i piccoli responsabili, come se avessero agito di loro spontanea iniziativa.
Gli ordini e la fabbricazione delle false prove non contano nulla. Chi ha coperto e ordinato quei massacri continuerà a vivere in tranquillità, crogiolandosi ancora di più tra le promozioni di cui hanno goduto in questi anni.

La giustizia non abita in questo paese. E quando un'aula di tribunale diventa più tetra di una stanza ministeriale, il timore di sentirsi sempre più soli ed abbandonati diventa realtà!

Sileno ha detto...

Le conquiste di civiltà e di coscienza civile le abbiamo barattate in cambio di sei reti televisive dove nani e ballerine si alternano a stregoni depositari delle verità assolute (però molto flessibili e variabili a seconda del tornaconto) ed abbiamo perso la capacità di indignarci.
Sileno

rodocrosite ha detto...

"abbiamo perso la capacità di indignarci"
E' spaventoso. Dobbiamo fare qualcosa di concreto, per esempio spengiamo la televisione; ci sono modi più seri e meritevoli di informarsi, non facciamo le pecore per favore, ragioniamo.

Damiano Aliprandi ha detto...

Sentenza che sancisce l'impunità ai vertici della polizia, io non mi sento più tranquillo!

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Mi fa male il mondo.
Un caro saluto.

newyorker ha detto...

buon fine settimana

digito ergo sum ha detto...

tutti hanno pensato di proteggere coloro che dovrebbero proteggerci.

ora occorre qualcuno che protegga tutti noi. mah...

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Sesamo ha detto...

Io non so di preciso cosa è successo nella scuola A. Diaz di Genova nel luglio del 2001. Molti di voi pensano di saperlo benissimo partendo esclusivamente da personali convinzioni ideologiche: così i 2 protagonisti principali di quei tragici fatti possono diventare con uguale facilità vittime eroiche di una lotta libertaria oppure delinquenti della peggiore risma. Una cosa è sicura le botte ci sono state e sono state pesanti ma da ambedue le parti la notte che la polizia fece irruzione dentro la scuola.
Si è parlato di torture e di sevizie, la magistratura non ne ha riscontrato tracce, dobbiamo in questo caso considerarla asservita alla più bieca ragion di stato? Sarei curioso di conoscere il parere di A. Di Pietro.
Io credo che alcuni agenti si siano lasciati andare a pestaggi ingiustificati pensando che la cosa sarebbe morta lì, hanno gravemente sbagliato e ancor più gravemente lo hanno fatto i vertici della polizia che hanno permesso una cosa simile. La sentenza di oggi, come dici tu, dimostra chiaramente che lo stato ha badato solo a difendere se stesso e non ad appurare la verità.
Detto questo
- di manifestanti con mazze e bulloni al seguito i genovesi si erano rotti le palle già dalle prime ore,
- i black blocks sono delinquenti del peggior tipo e sono stati “adottati e nascosti” dentro le fila dei cortei che sfilavano per la città,
-le violenze gratuite e non giustificabili lungo il percorso dei manifestanti erano sotto l’occhio televisivo di tutto il mondo
- la scusa della libera manifestazione del dissenso non ha mai previsto l’utilizzo di armi improprie
- il percorso di un corteo da sempre e ovunque viene regolamentato da accordi tra le forze dell’ordine e i promotori del corteo stesso
-i disordini di Genova non sono nati per caso da un naturale aggregarsi di persone che intendevano manifestare il loro dissenso contro i paesi ricchi e industrializzati e globalizzanti; sono nati come spesso storicamente è accaduto a sinistra come a destra da una pianificazione scientifica e attenta alle dinamiche della guerriglia urbana.
-Le violenze erano volute e non dagli agenti di polizia ma da menti che da sempre utilizzano gli scontri di piazza come “normale” sistema di lotta politica e per ottenere ciò sono disposte a sacrificare i ragazzi con estrema naturalezza. Carne da cannone!
- Dentro la Diaz chi non doveva perdere la testa l’ha persa invece, ma ha avuto complici di un altro colore e da certi pulpiti certe prediche suonano male.
Dico questo perché io di cortei e tafferugli con la polizia nei primi anni 70 ne ho fatti a josa, miss kappa, legnate ne ho prese e ne ho date ed ero sulla tua stessa riva; lo so bene come funziona e come si preparano le cose, conosco quell’atmosfera e i visi e gli sguardi accesi e il tipo di coraggio che ci si dà pensando continuamente che bisogna rompere il culo ai bastardi che hai davanti. E così che funziona ci si dà forza l’un con l’altro e se qualcuno è più mite o più indeciso…un calcio nel sedere e lo butti proprio in prima fila e lo spingi da dietro e gli fai prendere le prima manganellate e poi gli urli all’orecchio – guarda questi sporchi fascisti cosa ti hanno fatto- e il tipo non ha più scampo, è una sardina in mezzo ad un branco di migliaia di suoi simili e si deve far scannare e deve scannare.
Io non so di quali esperienze sei stata oggetto tu e a cosa ti riferisci quando dici “ Sono stata nelle caserme di polizia, picchiata ed oltraggiata. Senza la speranza di essere compresa, neanche dai familiari. Pensavo che qualcosa fosse cambiata. Mi sbagliavo.”
Però sei un cane sciolto e sei faziosa, rivoluzionaria mai pentita e c’è un prezzo per tutto dovresti saperlo. A Genova si è fatta una prova ben riuscita di guerriglia urbana, c’erano furgoni piazzati in luoghi strategici pieni di spranghe e bastoni da distribuire ai democratici manifestanti, le conseguenze purtroppo erano prevedibili ma tu non puoi ( anzi puoi benissimo ) far passare rotweilers feroci per liberi e civili e indifesi cittadini.
Il 24 luglio del 1970 a Milano c’era caldo e afa: all’Arena civica il concerto era cominciato da poco. Sotto il palco era pieno di giovani, io ero lì assieme a Tiziana e un altro centinaio di compagni del movimento studentesco e di comitati unitari di base. Gridavamo “Nixon assassino, libera il Vietnam” e c’erano anche qualche decina di asiatici che urlavano in francese. Il concerto era bellissimo e Lei un angelo, la personificazione dei nostri sogni. Ad un certo punto qualche spinta di troppo e sotto il palco volarono le prime sberle con i celerini messi lì per motivi di “ordine” e poiché dalle sberle si passò velocemente ai pugni arrivò anche un drappello di carabinieri. Joan baez si bloccò e dal palcoscenico gridò : No,no, no carabinieri e fu seppellita da un’onda di applausi e quando la tensione era al massimo ed io avevo già afferrato un poliziotto per la divisa, cominciò a piovere a dirotto e l’acqua lavò via tutto anche la nostra rabbia e mi salvai perché nel fuggi fuggi generale il celerino mi perse di vista. La Baez sotto l’acqua cantava we shall overcome e poi intonò Kumbaja my lord, kumbaia e mentre cantava disse ancora “magnifico” e l’acqua le lavava il viso. Ed io ero felice come non lo sono mai più stato.
Devi farmi un cavolo di favore: o elimini questo commento da adesso e lo fai in toto o lo lasci così com’è e non DECAPITATO del suo blog di origine come hai fatto con i commenti di un paio di post fa. Io sono anonimo ma il mio nick in quanto tale vale come il tuo miss kappa. L’identità nascosta mi serve per salvare la pelle da proletari doc che ancora hanno voglia di spellare vivo uno come me. Ciao compagna.

Pellescura ha detto...

Verguenza

Anna ha detto...

Innanzitutto due precisazioni: non ho decapitato nulla dei tuoi commenti e non so a cosa ti riferisci e poi io sono qui con il mio nome e cognome, e con la mia faccia. Detto ciò aggiungo brevemente che, a quei tempi, eravamo sullo stesso fronte, ma con atteggiamenti ben diversi. Ma sono stata vicinissima a persone come te. Io non ho mai usato la violenza nelle manifestazioni, al limite mi limitavo a dire "faccia di stronzo" ai poliziotti che avevo davanti. Ma sono stata caricata e picchiata come gli altri, anche dentro le caserme di polizia. Questo è il nocciolo della situazione: gli innocenti non possono pagare per chi sbaglia.
Se sei stato in mezzo a situazioni del genere, sai bene quanto i poliziotti siano caricati psicologicamante e chimicamente, e preparati all'assalto. Cosa che non accade fra i manifestanti, neanche fra quelli che quelli che vogliono creare scompiglio. Loro non sono coordinati, come non lo eravamo noi ai nostri tempi. E' il poliziotto che è accecato dall'indottrinamento e dal lavaggio psicologico.E' lui che è debole con i forti e spietto con i deboli. Se non ammetti questo, devo dedurre che in mezzo ai tafferugli non ci sei mai stato.
I democratici manifestanti, come li chiami tu, non hanno preso a Genova spranghe e bastoni, ma, guarda un po', sono stati gli unici pestati a sangue.
Hai revisionato il tuo passato ed hai fatto bene, anche io l'ho fatto.
Dal mio punto di vista lo hai fatto, però, nella maniera sbagliata. C'è qualcosa che ti fa male, qualcosa che non hai assorbito, lavora su te stesso.
Parli come un pentito, di quelli che poi collaborano per salvrsi la pellaccia. Ma forse è solo un gioco che la tua anonimità ti permettere di condurre qui.
Ciao, ex compagno...

silvano ha detto...

Ciao Anna, tanti e per fortuna oggi parlano dei fatti che tratti nel tuo post.
Volevo, a proposito dell'ingiustizia che pervade questo paese, ripostare praticamente pari pari un commento che ho fatto dal russo.
Grazie per l'ospitalità:

Che in Italia non esista la giustizia è un dato di fatto.
Si adotterebbe però un errore di prospettiva pensando che non esiste perchè c'è Berlusconi o perchè c'è la sx.
Non sta qui il problema, purtroppo è molto più profondo.
L'Italia è un paese vecchio ed arretrato nella cultura politica.
Qui il vero problema è che esistono le corporazioni. C'è la corporazione della polizia, la corporazione dei magistrati, la corporazione dei giornalisti (penso siamo uno dei pochi paesi al mondo dove i giornalisti hanno un numero chiuso e se ne fai parte puoi scivere altrimenti no), la corporazione dei medici (numero chiuso), la corporazione degli avvocati, dei farmacisti, dei notai, dei tassisti ecc. ecc. Gli unici che sono stati liberalizzati sono i dipendenti che si trovano a battersi con le corporazioni datoriali, e negli ultimi anni i piccoli commercianti, che in realtà non sono liberalizzati ma cannibalizzati da una corporazione più potente. Naturalmente in un paese siffatto non ti puoi aspettare che ci sia giustizia, perchè le corporazioni dei magistrati e dell'ordine pubblico non perseguono principalmente il bene pubblico (sarebbe per inciso il loro dovere costituzionale) ma innanzitutto il bene ed il mantenimento e la protezione delle loro corporazioni.

Finchè ci saranno le corporazioni noi non ci svilupperemo e la giustizia non ci sarà

ciao, silvano.

Sesamo ha detto...

Post “we are different” del 7 nov. 2008: il titolo del mio blog è in carattere nero e non ci si può cliccare sopra. Quindi io sono amputato di una parte di quello che scrivo a differenza di chi anonimo lo è in modo diverso e non ha un blog di riferimento. Alla storia della faccia e del nome e cognome non rispondo perché l’ho già fatto da me, a chi piace piace e stop.
E’ vero ho utilizzato la violenza negli anni di piombo e l’ho subita, è così che ho capito che se picchiavo bene e non parlavo fuori dal coro ero molto più accettato dai compagni come te. Ero addirittura un eroe. Dissento totalmente dalla tua affermazione che i manifestanti non siano preparati all’attacco. Ci sono sempre gruppi che lo sono e sono pronti a fare quello che “i miti” non fanno; c’erano allora ed erano vicini a Lotta Continua e ci sono adesso, tutti gaglioffi con facce e stomaci da galera. Informati bene Miss e non fare la mammola, quando in un corteo cominciano ad apparire facce di quel tipo ( tutte conosciute cazzo) cosa fai? Gli dici educatamente di sparire? Chiedi al poliziotto più vicino di fare allontanare dal corteo un pericoloso sovversivo che nel mentre è già 10 file più indietro nascosto tra altri 200 ragazzi? E quanto credi di vivere dopo? Quanto? E poi come fai ancora a credere alla storia dei poliziotti cerberi e assassini preparati al massacro psicologicamente e chimicamente mentre i manifestanti “solo acqua minerale e rose”? Guarda che Pasolini lo aveva capito molto tempo fa che le cose potevano stare diversamente: erano i tempi del commissario Calabresi e di Pinelli, di Dario fo e di una Milano in cui nascevano le BR.
Puoi dedurre quelo che vuoi ma io non ammetto proprio un bel niente. Il mio passato è mio, non sono pentito ho soltanto capito la presa per i fondelli e ci sto lavorando su, anche adesso. Tu evidentemente non ne hai bisogno.

Damiano Aliprandi ha detto...

Vedi Anna, questi discorsi non vanno da nessuna parte. L'anonimo ci racconta di come picchiava bene, ma perchè non ci racconti perchè manifestavi, quali ideali volevi portare avanti, quali conquiste sono state fatte, se la società è cambiata si o no!
Perchè ragionare sempre con le mani? Così sembra che il movimento era ridotto ad una semplice scazzottata tra polizia e manifestanti.
Perchè non racconti il bellissimo discorso di Capanna che era riuscito a far piangere i poliziotti che erano lì? Perchè non racconti tutto questo?

Io al mio post ho appena raccontato anche cosa significava per me e per tanti altri quel bellissimo movimento!

Concludendo con la sentenza. Penso che nemmeno l'anonimo non sia d'accordo che hanno prosciolto i vertici e accusato i pesci piccoli...

Anna ha detto...

@Anonimo (nick del cavolo),
il tuo essere tale appare così non per mia mano, anche perchè non potrei intervenire su quello e , anche se potessi, non lo farei. Il fatto stesso che ti ammetta qui a scrivere lo dimostra.Avrai sbagliato a loggarti nei primi post. Punto. E non lo mettere in dubbio, ché ti caccio.
Ho militato in Lotta Continua e quello che scrivi non è vero. Concordo che anche da lì sono sfociate le frange di estremismo delittuoso, ma noi non si è mai stati organizzati per delinquere. La mammola non la fare tu nella difesa delle forze dell'ordine. Mi sembri uno informato, avrai letto il palese outing che Cossiga ha fatto in questi giorni. E credo che lui fosse informato dei fatti. O, forse, lo sei solo tu?
Il riferimento al prendere o lasciare mi lascia indifferente, sei tu che arrivi qua a sentenziare.

CyberMaster ha detto...

...la democrazia è ANCORA sospesa...

Anna ha detto...

@Incarcerato,
concordo. Trovo che le discussioni di Anonimo non siano costruttive.Vuole fare il bastian contrario a tutti i costi.
Dopo la sentenza della Diaz, oggi, siamo tutti ancora meno al sicuro.
Passo a leggere il tuo post....

Sesamo ha detto...

Ti faccio felice Miss, mi tolgo dalle palle. Non voglio convincerti di nulla e tu probabilmente non vuoi farlo con me. Speravo che potesse avviarsi un dialogo non dico costruttivo ma utile per entrambi. Ma c'è un problema: tu sei ancora dentro Lotta Continua, lo sei nell'animo e nelle sue espressioni. Dovrebbero farti un monumento. Addio.

@INCARCERATO- Più o meno avevo gli stessi ideali che proclami tu ma io non credo più alla sinistra come fucina e culla di idee di libertà e democrazia. Tu come la quasi totalità dei bloggers che frequentano questo ed altri blog similari siete una CASTA chiusa e autorigenerantesi senza nessuno spazio reale di contradditorio. Siete tutti uguali e alcuni fanno da sentinelle al valico che conduce all'eden in cui vivete fieri della vostra cultura e della vostra etica superiore. Però vi capisco: solo pochi possono accettare il tormento del dubbio sui fondamenti delle proprie ideolgie e vivere in perpetua contraddizione con se stessi. Troppo scomodo!

Anonimo ha detto...

Anonimo ti appoggio in pieno.!Cavoli,con Anna nn si puè esporre nessuna idea diversa dalla sua, l'ultima volta che l'ho fatto, mi son trovato per terra con lei sopra di me furiosa che mi stringeva lae mani al collo.
Però ,insomma. si la sinistra e i suoi militanti sono un po' faziosi e intransigenti, ma essere di sinistra è un termine più vasto e io dico w l'Anarchia.
Ciao anche a te Anna
Holden

Anna ha detto...

@Holden,
dillo che le mani al collo erano per tenerti fermo e baciarti :-), tu non volevi.....
Scherzi a parte, hai raggiunto il nocciolo, come sempre: essere di sinistra è un termine più vasto.
L'anarchia è altra utopia, come il comunismo nel quale credo io.

marina ha detto...

Forse perché ho partecipato a centinaia di dibattiti io al dibattito non credo più. Ognuno si arrocca sulle sue posizioni e non ne esce niente di niente. Forse sono solo le esperienze che producono cambiamenti nelle persone e il famoso confronto ci scivola addosso. Avendo sentenziato così, ti abbraccio.
mi pare di capire che abbiamo fatto un bl po' di strada insieme tu ed io
marina

Michael Grimaldi ha detto...

Non ho scritto subito sulla sentenza perchè ero troppo arrabbiato e rischiavo di digitare solo veleno. Ho programmato un post per domattina, e fondamentalmente abbiamo il medesimo punto di vista. Ci differenzia il fatto che io non sono mai stato picchiato in una caserma, ma di questi tempi non si può mai sapere.

Damiano Aliprandi ha detto...

@anomino mi sembri Vittorio feltri, il direttore di Libero, ti offendi se ti paragono a lui?

Cara Anna, sono contento che tu abbai fatto parte di Lotta Continua,ti ricordi che ne avevo parlato quando ho ricordato Peppino Impastato? Posso consigliare quel mio post all'anonimo?

http://incarcerato.blogspot.com/2008/05/ricordando-peppino-impastato.html

Sesamo ha detto...

Se ne hai ancora voglia passa sul mio blog: c'è qualcosa per te.

Fra ha detto...

Alla fine non cambia mai nulla, ti illudi che questa volta sarà diverso che giustizia sarà fatta ma i militari vincono sempre e la democrazia ne esce con le ossa rotte

oscar ferrari ha detto...

Ma guarda che il principio di farla pagare solo ai sottoposti non sarebbe neanche male, uno prima di menare ci penserebbe più di un paio d volte...

Anonimo ha detto...

Io sto solo sentendo l'amarezza impossessarsi sempre più del mio corpo e della mia anima.

Leggo anche questa sentenza e reesto allibito. Poi sento Di Pietro che ORA chiede una Commissione Parlamentare d'Incheista sul G8 e mi scatta proprio una rabbia furiosa! E chi si ricorda di cosa accadde a metà ottobre circa del 2007 forse sa a cosa mi riferisco... vero Sig. Di Pietro???

Anna ha detto...

@Daniele, hai perfettamente ragione.
Di Pietro è un opportunista, in questo caso lo ha rivelato in pieno.
Ed io mi accingo anche a votarlo. Che fare? Spararsi?

Donna Cannone ha detto...

Ciao Miss! Scusa l’off topic, ma se puoi, c’è bisogno anche di te per sostenere questo progetto solidale al femminile

http://blog2piazze.blogspot.com/2008/11/per-natale-niente-palle.html

Ossequi e buona domenica
DC

Anonimo ha detto...

ho ripensato a Genova quando Kossiga, nella sua pazzia lucida e preveggente, ha parlato invitando a cercare un morto per sconfiggere il movimento degli studenti contro la Gelmini...
Ecco, penso che vadano sempre puniti i capi perché di cellule impazzite ne può sfuggire tutt'al più una non un intero squadrone o più squadroni insieme...
Se le cellule impazzite- diciamo così- sono di più e se nessuno alza la voce per fermarle si tratta solo di UN DISEGNO PRECISO.

Elsa ha detto...

Ciao Anna,
bela la faccia che mostriamo agli occhi degli altri, ma non perchè ci fotta di loro (anche) ma per la povertà nell'ingiustizia sociale che valica sempre OLTRE nel nostro paese.
La mia solidarietà.

ps ho qualcosa per Te.
Elsa

Anonimo ha detto...

Brunetta:
Lo ha detto durante un intervento all'assemblea dei "Circoli
del buongoverno". "Quelli del sindacato si sentono 'fichi'"
Il ministro Brunetta accusa
"I fannulloni sono di sinistra"
Ciao Anna,ora come la metti??:)