sabato 12 settembre 2009

I picchiatelli



Per questo fine settimana, nel quale sarò impegnata con il trasloco delle mie masserizie, e lo sarò ancora per molto, dovendo approfittare dei mezzi di trasporto al sabato ed alla domenica, poiché costano meno, vi lascio un altro video di Alberto Puliafito. Sono particolarmente legata a queste immagini che parlano di quelli che, con affetto, chiamo i "miei picchiatelli". Chi frequenta questo blog da prima del terremoto sa che ho parlato di loro altre volte. Noterete che citano spesso Collemaggio, non si riferiscono alla splendida Basilica, ma al vecchio ospedale psichiatrico dove li collocheranno nel post terremoto. Hanno paura di questo nome che, in città, ha sempre indicato il luogo dei pazzi. Prima vivevano negli appartamenti messi a disposizione dalla Asl, nella case famiglia. Il video è tenero, e pacato. Triste, ma apre alla speranza.
C'è anche una buona notizia: il documentario di Alberto Puliafito "Yes we camp" è stato inserito nel programma del Milano Film Festival, all'interno della rassegna "Colpe di Stato". E verrà proiettato martedì 15 settembre, alle ore 19. Ma Alberto non si ferma qui. Il documentario è in espansione e prevede molte altre riprese. Molte altre realtà. Molte altre verità.
A presto.

5 commenti:

zefirina ha detto...

mi ha commosso, e mi ha ricordato quel bellissimo film: si può fare

mi sa che loro sono più saggi di noi


da vicino nessuno è normale (diceva basaglia)

guglielmo ha detto...

Tanta umanità vera . Ciao

G ha detto...

figurati!!!
non mi perdo neanche uno dei tuoi post, e su faccialibro cerco sempre di divulgarli, ci sono tante di quelle persone ipnotizzate dalla BRAVURA del nostro presdelcons. che non concepiscono cosa stia succedendo.

Fernanda ha detto...

Mah, a me l'idea di riportarli a Collemaggio puzza un po'. C'è il verde, sì, ma c'è appunto anche l'ex cittadella del manicomio, e, come stabiliva la legge 180, dopo la chiusura dei manicomi gli edifici si sarebbero dovuti smantellare per sempre. Dopotutto, hanno una carica simbolica ancora bruciante (in molti casi, prima di diventare ospedali psichiatrici, erano lazzaretti per i lebbrosi), e forse non è proprio una bella idea usarli così. E poi, scusi se lo dico, chiamarli "picchiatelli" mi sembra tanto paternalistico e naif, un poco irrispettoso del dolore che la malattia psichica porta con sé, anche se capisco che lei lo fa bonariamente.

Anna ha detto...

Cara Fernanda,
neanche a me piace l'ubicazione.
Però, se ci pensa, il luogo è davvero bello. Magari mi assegnassero una casetta lì. Per loro è di certo evocativo di cose poco piacevoli. E lo dicono nelle interviste. Ed io l'ho precisato nelle mia nota.
Per il "picchiatelli", altro non faccio che rifarmi allo splendido film "Qualcuno volò sul nido del cuculo", dove i malati mentali sono stilisticamente trattati in maniera magistrale.
Come lei ben saprà, a Collemaggio alcune casette erano usate come case famiglia anche prima del terremoto. Il discorso non è tanto il luogo, quanto il modo di gestirlo. Faccio volontariato con alcuni di loro e sono loro molto affezionata. E loro a me.