domenica 21 giugno 2009
Non vogliamo L.'A.Q.U.I.L.A. Vogliamo L'Aquila
Al Presidente del Consiglio che sostiene che la nostra protesta di Roma sia stata sterile, basata sul nulla, senza richieste concrete da avanzare, i cittadini rispondono con questa nota:
100% Ricostruzione
Il decreto Abruzzo è legge. Ma non basta. Il Governo ha promesso e non ha mantenuto. Ora ci dicono che con altri provvedimenti incrementeranno i fondi. Ma non basta. Occorre più danaro subito. Chiediamo l'equiparazione all' Umbria in termini di finaziamenti stanziati per la ricostruzione, la riparazione integrale senza limitazione dei danni da ricostruzione leggera, la ricostruzione integrale di tutta la Città.
Occorre un Piano Strategico di Ricostruzione Generale che veda il coinvolgimento di tutte le Istituzioni e dei Comitati Cittadini per fare fronte alle necessità di immediata ripresa della attività economica e sociale.
Ripresa dell'attività economica significa immediato ripristino del tessuto economico, immediata ricollocazione delle attività danneggiate dal sisma, immediata istituzione ed adeguato finanziamento della Zona Franca.
Ripresa sociale significa
1.riconversione degli alloggi definitivi in temporanei rimovibili, rivisitazione del progetto C.A.S.E. , un’operazione orientata sugli stilemi della shock economy, che per i terremotati aquilani si configura sempre di più come una soluzione che non si fonda sull’aiuto alle popolazioni terremotate, che non tiene conto della varietà degli habitat culturali in cui si vuole calare, e che non basterà a togliere tutti gli sfollati dalle tendopoli (è cosa acquisita che la previsione di senza tetto si aggira nell'ordine delle 25/30.000 presone),
2.rientro immediato con sistemazione della popolazione alloggiata sulla costa, immediato sgombero delle tendopoli, subitanea erogazione degli aiuti economici promessi (contributo sistemazione autonoma, cassa integrazione speciale, contributi per i lavoratori autonomi)
3.determinazione dei criteri per l' assegnazione degli alloggi riconvertiti del progetto C.A.S.E
4.ripristino della democrazia nei campi sino allo sgombero, ripristino della connessione wireless sui campi sino allo sgombero, facoltà di tenere assemblee autorizzate nei campi sino allo sgombero, possibilità di fruire dei pasti per tutti i cittadini aquilani che si recano a L'Aquila per motivi legati al sisma.
Basta con la politica dello spopolamento, vogliamo tornare ad essere Aquilani a L'Aquila tutti e subito.
Occorre che Bertolaso emetta subito le ordinanze per la ricostruzione e non aspetti che arrivi l'inverno, impedendoci di iniziare le procedure per la ricostruzione.
Bertolaso deve limitarsi a gestire l'emergenza secondo i poteri conferitigli dal decreto, non può limitare la libertà delle persone, non può sostituirsi alle autorità locali nella gestione della ricostruzione.
100% Trasparenza
1.Sono passati quasi tre mesi, la Protezione Civile spende circa €.1.500,00 al mese per ogni sfollato (€.1.500,00 x 60.000 sfollati = €.90.000.000,00) solo per far fronte alla emergenza; non è stata pubblicata una virgola sulla destinazione e sulla gestione di questi soldi! I prodotti delle aziende locali non vengono ancora acquistati!
2.Devono essere pubblicati i dati integrali sugli accertamenti di stabilità, compresi quelli di TUTTA la Zona Rossa, pubblicazione dell'elenco delle scuole danneggiate, gli Aquilani devono sapere per programmare anche l'immediato futuro, non vogliono ritrovarsi a settembrte con inaspettate sorprese!
100% Partecipazione
Basta con la solita politica, occorre una concertazione partecipata della ricostruzione; i cittadini devono essere consultati e coinvolti prima di ogni decisione che riguardi il loro futuro.
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10 commenti:
Ho inviato al think tank "Open Democracy", che lo ha pubblicato, un estratto del tuo post sulla manifestazione romana.
Un saluto
Alfredo
anna
ho fatto fax al Presidente.
La mie impressioni le trovi su Lo spigolatore.
So chi era Napolitano non nutro pertanto illusioni.
dario.
"Il decreto Abruzzo è legge".
Ufficialmente no. La votazione finale alla camera è fissata per martedì prossimo:
Il Capoluogo
Il Sole 24 Ore
Se si guardano i risultati della votazione dell'emendamento per le seconde case la battaglia mi sembra tutt'altro che persa: se l'opposizione si presentasse in aula con tutti i suoi parlamentari, invece di lasciarne 70 (SETTANTA!) a casa, si potrebbe ancora riuscire a bocciare la conversione in legge alla Camera.
Forse sarebbe il caso di fare pressione su PD, UDC e Gruppo Misto perché martedì si presentino compatti in parlamento a votare contro la legge.
Poi è chiaro che se la maggioranza fa altrettanto, hanno i numeri per vincere lo stesso.
A tal fine sarebbe il caso di fare pressione sui parlamentari abruzzesi della maggioranza, due dei quali si sono astenuti contro le indicazioni del loro gruppo.
Insomma, se c'è modo di pungolare i nostri rappresentanti in parlamento, forse non tutto è perduto.
Ho scritto una nota su Facebook in proposito.
Leggetela.
Se siete d'accordo, fatela girare.
Mancano solo due giorni alla votazione finale del Decreto Abruzzo, ma forse qualcosa si può ancora fare!
http://www.facebook.com/note.php?note_id=90134173631&ref=mf
Anna, continuate a tenere duro, mai arrendersi.
Ed occhio a gianni letta, quello é l´alter ego di berlusconistan, é un viscido
Clara
Ogni burattino ha il proprio burattinaio.
Poi accade che il burattinaio si lascia prendere la mano dal burattino...
Viscido, cara Clara, è un termine troppo gentile ;)
Antonella
Non tralasciate di rivolgervi - anche - al Parlamento Europeo
A me sembra che l'unica cosa ad essere stata equiparata al sisma dell'Umbria siano le parole spese dalla marmaglia del governo e affini.
Spero solo che ci sia da ricredersi.
"Prefabbricati a L'Aquila, vincono i costruttori dell'ospedale crollato"
Ma come è possibile? Ma davvero davvero?
http://www.ilbriganterosso.info/dblog/articolo.asp?articolo=1534
Eravate tanti sabato siate tanti ancora. La rete non molla i media cmq ora iniziano a seguirvi. Ora siete scomodi ora il gioco si farà duro non mollate adesso lottate con tutte le vostre forze.
Ti abbraccio
Daniele
PS: richieste lette, condivise e potessi avere il potere anche sottoscritte.
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